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LA BASILICATA DI BARDI IN BOLLETTA

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“A tutti noi in questi mesi sono arrivate delle bollette esorbitanti”. Inizia così il cahiers de doléance che il settantenne Vito Bardi indirizza al Premier ed al Mise per chiedere anche un “rapido intervento su famiglie” perché “sul tema la Regione può fare davvero poco”. Ora lasciamo stare l’espressione, taroccata al plurale maiestatis, di quel “tutti noi” che di certo non intaccherà i suoi 300 mila euro cumulati tra pensione e stipendio politico come anche il suo qualunquismo bozzettistico con cui chiede corda in aiuto proprio all’Italia impiccata alla canna del gas, per immaginare lo sconcerto di Draghi e Giorgetti all’apertura della sua lettera ed il loro ghigno di risposta con le trivelle lucane prevista dal Pitesai. Eppure se dopo aver collezionato cantonate su sanità e liste d’attesa si fosse almeno ripiegato nello studio del dossier energetico avrebbe scoperto, invece, che la Regione può fare molto per le famiglie, come peraltro già accaduto con la bella iniziativa dello sconto gas che Vito De Filippo mise in campo destinando ben 26 milioni di euro dalle royalties petrolifere e che magari ora Bardi vuole sprecare per inutilità costose, comprese le consulenze faraoniche. Canta Giorgio Gaber: “Ecco lo sapevo, riviene fuori la bolletta”.

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