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LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO

Bardi annuncia per la prossima settimana la nuova Giunta, ma in sostanza resta tutto com’è


LE POSTAZIONI Alla Lega 2 (più la presidenza del Consiglio), 2 a FI e 1 a FdI. Il Gen però tiene per sè la golden share su nomi e deleghe


L’azionista di maggioranza dell’attuale governo regionale lucano era e resta la Lega, ma, il vero vincitore dello scontro di maggioranza sul rimpasto di Giunta è il presidente Vito Bardi. Non a caso, all’uscita dalla “fabbrica dei veleni”, il vertice di coalizione svoltosi ieri, le uniche 2 voci pubbliche sono state quelle degli esponenti del Carroccio e di Bardi. Il presidente sulle ali del successo, personale, ha voluto così forzare i tempi che ha già annunciato che la prossima settimana ci sarà «la presentazione della nuova Giunta». Parola di Bardi, quindi l’appuntamento potrebbe slittare.

La certezza sui tempi sbandierata dal presidente, per logica ha un solo fondamento: la riunione coi vertici tenutasi nei giorni scorsi a Roma.

Sembra difficile ipotizzare che il convincimento si basi sulle rassicurazioni di facciata avanzate dai coinquilini di via Verrastro.

Bardi, sembra un paradosso, ma soltanto all’apparenza, ha vinto perchè è primo dato che nessuno, in Regione, lo asseconda. Ha vinto perchè come da suo stile riuscirà a cambiare per non cambiare, non sarà lui quello che si sporcherà le mani e comunque, alla fine, ha blindato così tanto il proprio potere, che il suo comando, formalmente, non è stato scalfito.

Se il potere è gerarchico, con un sopra e un sotto, allora Bardi è perfettamente nel mezzo. Per comprendere, conviene cominciare dal primo punto citato: cambiare per non cambiare.

Da un punto di vista matematico, equilibri partitici immutati anche con la «nuova Giunta». Nonostante il caso rimpasto si protagga ormai ufficialmente da almeno 1 anno, data l’impossibilità di un accordo, nel gennaio 2021 il duello era stato solamente rinviato ad ottobre, mese in cui è scaduto il mandato del presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala, e nonostante l’attuale legislatura si caratterizzi per cambi di casacca all’interno della coalizione, lo schema non prevede alterazione rispetto a quello in corso. Delle cinque postazioni assessorili, 2 alla Lega, 2 a Forza Italia e 1 a Fratelli d’Italia. Proprio come è adesso: nell’esecutivo lucano, per il Carroccio ci sono Fanelli e Merra, per Forza Italia, Leone e Cupparo, ed, infine, per Fratelli d’Italia Gianni Rosa. Fratelli d’Italia che da monogruppo consiliare ha visto aumentare la propria rappresentanza in Assise, è il partito che ha rimediato più ferite nel vertice di ieri. Neanche un passo in avanti è stato fatto. La postazione della presidenza del Consiglio regionale era, con Cicala, della Lega e della Lega, non è escluso ancora con Cicala, rimarrà.

«NUOVA GIUNTA»: IL “CONCORSO” DI BARDI

Il secondo punto: Bardi pulito. Come indetto dal presidente, un Avviso pubblico per titoli e colloquio. Il vertice di maggioranza si è concluso con il patto della rosa. Ogni partito dovrà fornire un ventaglio di nominativi dai quali Bardi selezionerà, a mo’ di procedura comparativa, il vincitore della poltrona in Giunta.

Quota rosa, casuale. Così facendo, sulla carta, a scegliere, proprio come un commissario tecnico di squadra calcistica nazionale, il presidente. È così, il suo comando non risulta scalfito, se ci si dimentica della riunione romana. Per interposta persona, Bardi, come da sua usanza, prima farà la “processione” nella Capitale e poi comunicherà il verdetto. Intanto martedì prossimo, si svolgerà l’ennesimo Consiglio straordinario che verterà sulla questione energetica sul il bonus edilizio.

Più che la concretezza dell’Assise in sè, sarà curioso osservare come dopo l’acceso scontro di ieri avvenuto a porte chiuse, la maggioranza governativa si mostrerà a porte aperte.

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