AttualitàBasilicataBlog

TAMPONI, È L’ORA DELLA VERITÀ

Verso le richieste di rinvio a giudizio per le corsie preferenziali ai Vip


CRONACHE DALLO SCORSO ANNO CHIEDEVA GIUSTIZIA PER NICASTRO E PARISI MORTI DOPO AVER MENDICATO ASSISTENZA


Prima di dichiararsi «pronto a chiarire», il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha atteso che anche l’ultimo angolino di dubbio circa la sua presenza nell’elenco dei “Vip” dei tamponi venisse spazzato via dalle emergenze investigative dell’inchiesta della Procura di Potenza che, in merito a certe corsie preferenziali riservate, nelle prime settimane della pandemia Covid, ad una cerchia ristretta di privilegiati, per lo più politici, ha già notificato, a firma del Procuratore aggiunto Maurizio Cardea e del procuratore capo Francesco Curcio, un avviso di conclusione delle indagini ad una decina di persone coinvolte, a vario titolo, nei misfatti contestati. Il presidente della Regione questa volontà l’ha “confidata” a “Il Fatto quotidiano” che sull’argomento ha raccolto una sua dichiarazione.

Qualcosa, a tempo debito, da chiarire ci sarà, soprattutto da parte del presidente Bardi, ma, ad ogni modo, il perimetro dentro il quale si muovono gli inquirenti oltre che nitidamente circostanziato è anche nettamente delineato, con esclusione di sbavature fuori tema, poichè la bussola è sostanzialmente una: le linee guida ministeriali in materia, vigenti nel periodo oggetto d’inchiesta.

Nel marzo del 2020, il giornalista Antonio Nicastro, che morì il 2 aprile dello stesso anno, fu “rispedito” dal Pronto soccorso del capoluogo a casa: aveva fatto l’accesso con «codice verde » e riferendo «tosse e febbre da 10 giorni», venne dimesso con «diagnosi», che diagnosi non è, di «febbre e tosse». A Nicastro venne negato il tampone in tempo se non utile, quantomeno idoneo, mentre ad altri, i “Vip”, in un modo o nell’altro, venne concesso.

Nicastro non fu l’unico caso, c’è anche quello dell’imprenditore potentino Palmiro Parisi. In quel periodo storico, cittadini comuni da una parte, dall’altra i “Vip” e al centro, come linea di confine, i pochi i tamponi a disposizione.

Per l’accusa, il risultato fu che prima che l’autorità sanitaria competente si decidesse a sottoporre Nicastro al tampone, oltre 30 persone beneficiarono del “privilegio” pur, secondo il teorema accusatorio, in assenza «di eventuali elementi giustificativi della necessità di ritenere tali accertamenti diagnostici prioritari rispetto a quelli rivolti ad altri pazienti», tra i quali, per l’appunto, Nicastro.

Tra quegli oltre 30, anche Bardi che non è l’unico inquilino di via Verrastro a comparire nella lista. Bardi che non è indagato vuole adesso chiarire. Più che le parole, però, parleranno i documenti. Su una sponda le linee guida ministeriali citate, e sull’altra quell’approdo degli investigatori che hanno riscontrato come in quelle settimane del marzo del 2020, venivano disposti tampone su «su soggetti asintomatici e talvolta anche privi di link epidemiologici ».

Ad ogni modo nella triangolazione lucana Sanità, Covid-19 e gestione della pandemia, sono plurime le inchieste, non soltanto quelle penali, perchè sono vari i conti che non tornano. Per esempio, si sono ormai perse le tracce delle denunce di Zullino, pubblicamente sostenute durante un estivo Consiglio regionale, era l’agosto sempre del 2020, e che infastidirono tanto Bardi. Non solo tamponi “Vip”.

Tra i vari temi scottanti che il consigliere regionale della Lega, Massimo Zullino, sollevò, ci fu anche la pista degli svizzeri, quelli della Kpmg, specializzata nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi, al Dipartimento Sanità.

Quelli della Kpmg sono coloro che l’ex Dg dell’Aor San Carlo, Barresi, ha trovato al Dipartimento quando è stato convocato sul bilancio. La Kpmg, però, sugli 11 milioni tolti al San Carlo non sapeva rispondere. «La Kpmg – evidenziò Zullino – non so come è arrivata da noi». Cosa voleva dire con quel «non so come è arrivata da noi»?.

Subito dopo questo passaggio Zullino si concentrò sulla gestione economica dell’emergenza Covid. Sulle attività e sulle spese Covid fatte, Zullino chiese il conto, non ostenso, per verificare la correttezza dell’impiego dei soldi pubblici. I tendoni del Qatar, inoltre, altro punto dolente della governance Bardi. I tamponi “Vip” sono rappresentano le prime ombre di questi anni gestione pandemica, ma da chiarire, l’auspicio è che il presidente Bardi lo faccia non soltanto dinanzi agli inquirenti, c’è un ventaglio di questioni che nonostante il tempo trascorso, ancora oggi sono un mistero.

Meno misteriosa, invece, potrebbe apparire a questo punto, la mossa di Bardi in merito al decesso di Nicastro. Il presidente ordinò l’apertura di una «indagine immediata per evidenziare eventuali responsabilità e per prendere tutte le misure necessarie conseguenti» e poi, come da comunicazione istituzionale del maggio del 2020, inviò «i risultati all’Autorità giudiziaria che, com’è noto, ha aperto un’inchiesta e che dovrà decidere su eventuali ipotesi di reato».


 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti