«VERITÀ DOPO ANNI DI MALAGESTIONE, FUGA PERSONALE E CONCORSI PILOTATI»
Asm e Sanità lucana, i forzisti Piro, Acito e Bellettieri replicano a Braia che subito controbatte: «Lascia il tempo che trova»
Pochi giorni fa, dalle fila dell’opposizione, il capogruppo consiliare di Italia viva in Regione, Luca Braia, ha sferrato un duro attacco alla governance di centrodestra, criticando, in sintesi, sia il ritorno «all’anno zero della riforma della Sanità lucana» e sia l’attuale gestione dell’Azienda sanitaria locale di Matera: «Non basterà un antidolorifico, serve una cura shock o il paziente Asm muore».
Con toni altrettanto severi, il gruppo consiliare di Forza Italia, ha controbattutto impostando la replica sullo schema del se ancora non si vedono risultati, non è per un lassismo generalizzato, ma perchè il tempo necessario proporzionato all’entità delle macerie del passato.
«Non si possono cancellare – hanno dichiarato i consiglieri regionali Enzo Acito, Francesco Piro e Gerardo Bellettieri – anni di malagestione della Sanità materana, di fuga del personale medico, altamente qualificato, verso altri ospedali “meno politicizzati”, di concorsi pilotati, di disattenzione, sottovalutazione, sfiducia diffusa tra gli utenti spingendoli di fatto a curarsi altrove».
«La diagnosi sulla “malattia” della Sanità del Materano – hanno proseguito – non si può fare, come strumentalmente avviene ad opera del consigliere Braia, senza tenere conto di cosa è stato e non è stato fatto negli ultimi anni quando Braia era in Giunta e condivideva le scelte della Giunta precedente di centrosinistra. Né si può rivendicare l’attuazione di riforme e strumenti innovativi di gestione come “bacchetta magica” dopo anni di rinvii. Ricostruire dalle ceneri è sempre un’opera complicata che negli ultimi 3 anni, 3 di pandemia, vedono Giunta e Assessore alla Salute impegnati in un paziente e difficile lavoro».
Riguardo ai risultati, dai consiglieri regionali di Forza Italia, citato uno su tutti: «Il disegno della Giunta di centrosinistra e della gestione precedente dell’Asm di penalizzazione della sanità materana in una visione ospedalicentrica unica regionale, di depotenziamento dell’Ospedale Madonna delle Grazie, di riduzione delle prestazioni e dei servizi è in fase di smantellamento».
«Proprio quello che – hanno rimarcato Acito, Piro e Bellettieri -, oggi, Braia contesta, con azione da capopopolo che confida nell’amnesia collettiva, con la sua lotta all’accentramento ospedaliero innescato dal quel centrosinistra e quella giunta regionale di cui lui era attore principale. Invece questo governo di centrodestra non persegue alcun accentramento ospedaliero, come testimonia la nuova gestione dell’Asm che in un anno sta recuperando buona parte del tempo perduto.
Non sottovalutiamo che ci sono ancora problemi da risolvere. Primo fra tutti quello della carenza di medici e sanitari specialistici che non vedono con fiducia prospettive di lavoro a Matera e per i quali è necessaria un’azione di persuasione e di incentivazione». Per questi e altri motivi, Acito, Piro e Bellettieri, in un certo senso promuovono il lavoro del centrodestra che, a detta loro, «sta svolgendo il massimo sforzo per sostenere i programmi della Giunta e dell’Assessore alla Salute anche in prospettiva dei progetti previsti dalla “missione 6” del Pnrr».
Al veleno, infino, le ultime due stoccate dai forzisti riservate a Braia. La prima, che è di natura politica, riguarda il posizionamento di Italia viva nello scenario lucano. «La responsabilità da parte di tutti, specie di chi a giorni alterni pensa di entrare a far parte della maggioranza – hanno specificato Acito, Piro e Bellettieri -, è la prima condizione per lasciare lavorare in serenità dirigenti e dipendenti di Asm e Ospedale e per definire con lucidità le azioni prioritarie da mettere in campo ». La seconda, invece, riguarda la questione Banda larga.
Braia aveva contestato gli «annunci» di Bardi sul Pnrr salute-case di comunità e su altri progetti tra cui il «completamento dopo 3 anni del piano Banda Larga», quando , il centrosinistra «l’aveva realizzata per l’80%». Sul punto, per rispondere a Braia che ha invocato, come riprova dell’oggettività dell’affermazione, gli «atti a valere sui fondi europei », a Forza Italia è bastato ricordare che «la vicenda Banda Larga, come sa il consigliere di opposizione, è di competenza del Mise e non della Regione, come anche la posa della fibra nei comuni interessati nella prima fase, per la quale Braia si attesta meriti non suoi o della Giunta di cui faceva parte». In conclusione, per i consiglieri regionali Acito, Piro e Bellettieri, «il tentativo del “colpo di spugna” sul passato è inaccettabile ».
BANDA LARGA, BRAIA NON CI STA E CONTROREPLICA
Appresa l’invettiva di FI sulla banda ultra larga, nell’immediato Braia ha voluto controreplicare. Per il consigliere regionale di Italia viva, «basta leggere le delibere di Giunta del 2017 per capire che i primi 65 comuni Bul sono stati finanziati e i lavori sono cominciati a partire da quella data». «Oggi – ha spiegato Braia – si conclude un percorso che ovviamente vede il Mise protagonista, ma le risorse europee regionali messe in campo sono quelle della nostra legislatura, come anche hanno fatto notare i colleghi consiglieri Pittella e Cifarelli.
Abbiamo lavorato e investito, in quegli anni, risorse ingenti per lo sviluppo concreto della nostra regione, ritenendo che il superamento del digital divide fosse uno degli asset fondamentali su cui puntare. Questo è innegabile, strumentale raccontarlo diversamente, ben venga comunque che finalmente l’obiettivo della fibra in tutta la Basilicata sia raggiunto, ne siamo tutti molto soddisfatti, a prescindere ».
Sulla Sanità lucana, invece, per Braia un verdetto del confronto centrosinistra- centrodestra, lo si può facilmente desumere dai dati come quelli, per esempio, «delle liste di attesa di allora e odierne» o quelli «dell’emigrazione sanitaria che registra dati impressionanti ». «La replica che riporta le colpe al passato – ha concluso il capogruppo consiliare di Italia viva in Regione -, lascia il tempo che trova.
Passati tre anni, si dichiari ufficialmente la centralità del Madonna delle Grazie a Matera e l’autonomia della Asm, come base di partenza di ogni ragionamento sulla sanità del materano. Si definisca un cronoprogramma degli investimenti da effettuare e si proceda a ufficializzare una road map delle attività progettate per il rilancio della sanità territoriale in provincia di Matera».