CENTRODESTRA IN PIENA CRISI
Sia il capoluogo che la Regione alle prese con complicati rimpasti d’esecutivo: è caos
Il Gen a Roma per dirimere la questione con la Meloni.
Intanto la Lega scalpita e attacca FdI
POTENZA. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha spinto il piede sull’acceleratore per chiudere entro il fine settimana il rimpasto di Giunta. Stanco dei continui tira e molla dei partiti di centrodestra, il governatore lucano si è recato direttamente a Roma per incontrare i vertici della maggioranza e chiudere una volta per tutte la partita.
Dopo aver visto l’azzeramento delle deleghe del sindaco di Potenza Guarente che ha annunciato entro fine settimana le nuove deleghe, Bardi ha dato uno smossa all’empasse che si trascina dietro.
I 10 giorni annunciati per il nuovo esecutivo sono ormai scaduti e Bardi si sarebbe mostrato con i partiti della coalizione poco propenso a concedere ulteriore tempo per trovare la quadra. Entro la prossima settimana Bardi sarebbe deciso a presentare la sua nuova squadra alla stampa e ai lucani, per poter così finalmente correre a gran velocità, salvo ulteriori imprevisti e mal di pancia, il tratto finale del suo mandato elettorale.
Il quadro chiaro della nuova composizione pare ancora non esserci. Il colpo di spugna che in molti si aspettavano sembra aver lasciato spazio a numerose riconferme, molto più probabile un rimescolamento di deleghe che di nomi.
Sui numeri resta l’incognita. Unica cosa certa sono i due assessori alla Lega con annessa presidenza del Consiglio, un assessore a Forza Italia e uno a Fratelli d’Italia. Resta in bilico la scelta del quinto assessore da assegnare tra i meloniani e gli azzurri.
C’è chi spinge per avere un’alternanza, considerato che FI nella prima metà di mandato ha potuto contare su due assessorati a discapito dell’unico concesso a FdI, e chi per una riconferma degli attuali equilibri.
Se il leghista Cicala che si è gia detto pronto a ricandidarsi per la presidenza del Consiglio dovesse essere rieletto, la riconferma di Fanelli e Merra dovrebbe essere scontata.
Ma la rielezione di Cicala al momento non è così sicura. FI non sembra essere affatto favorevole a rivedere il leghista alla presidenza dell’Assise come già dimostrato nell’elezione dei grandi elettori per il Quirinale. Se non dovesse trovarsi questo accordo si potrebbe attuare un cambio di postazioni tra Fanelli e Cicala, riconfermando però la Merra per una questione di quote rosa.
Quanto a Forza Italia se manterrà i due assessorati difficilmente ci sarà una riconferma per Cupparo. L’azzurro tra i primi assessori a rassegnare le dimissioni mesi fa pare ben deciso a prendere posto tra i banchi come semplice consigliere.
Una decisione più che politica di natura giuridico- privata. La posizione di Leone invece dovrebbe essere più salda, anche se per molti la gestione caotica messa in atto per la pandemia avrebbe pesato non poco sulla sua carriera politica.
Gli azzurri per non scombussolare l’attuale equilibrio di partito che, al momento, sembra essere quello più saldo potrebbe puntare sui due consiglieri supplenti Acito e Bellettieri da nominare in Giunta.
In questo modo la squadra degli azzurri rimarrebbe “immutata”. Su Fratelli d’Italia la scelta della riconferma dell’assessore esterno Rosa, sia pure a rischio malumori, pare avere il sopravvento. Bardi, infatti, l’unico che avrebbe provato a “blindare” è proprio l’attuale meloniano divenuto sempre più il suo braccio destro.
Ma se FdI dovesse ottenere il secondo assessorato anche questo sarebbe occupato da un esterno: Cosimo Latronico. In questo modo si accontenterebbero entrambe le anime del partito, oltre a ricoprire le due province e a inserire in Giunta i primi due non eletti del partito. Tutto quanto per non scombussolare l’attuale pace che il partito avrebbe creato dopo non pochi scontri.
Con questo schema chi tra FI e FdI non dovesse ottenere il secondo assessorato potrebbe però ottenere la direzione dell’Arpab.Molto probabilmente è proprio sull’Agenzia per l’ambiente che il governatore vorrà attuare il vero cambio. Non a caso subito dopo che il Dg Tisci, in fase di sospensione, ha depositato le contribuzioni dopo la “questione Covid” che lo ha coinvolto dalla Lega è giunta la richiesta di attuare seri provvedimenti.
In questo modo la quadra sarebbe più facile da trovare, con una postazione in più da mettere sul tavolo, ma bisogna comprendere quale dei due partiti sarà disposto a cedere la maggiore visibilità che offre la Giunta.