UNA QUADRA PIÙ ARDUA DEL PREVISTO
I consiglieri Falconeri e Smaldone: «È un segnale di inadeguatezza. Un fallimento politico». Gli esponenti di Forza Italia: «Risolviamo i problemi della città»
Dopo l’azzeramento delle deleghe assessorili da parte del sindaco Mario Guarente giunte dopo l’ultima seduta della Giunta comunale, la situazione è ancora indefinita nonostante il primo cittadino tenda a minimizzare affermando che la maggioranza non è nel bel mezzo di una crisi. Sono iniziati ieri gli incontri con i partiti ma sembra che nessuno voglia fare un passo indietro.
Bisognerà trovare comunque una quadra entro il 28 febbraio, data in cui è stato convocato il Consiglio comunale che tra i primi punti all’ordine del giorno vede il rinnovo dell’ufficio di Presidenza. Una nuova Giunta comunale che sia condivisa dai parttiti che sostengono la maggioranza è indispensabile anche per rimettere in mooto la macchina amministrativa, ferma da troppo tempo e soprattutto per approvare il bilancio.
LA REAZIONE DEI PARTITI
All’indomani della decisione presa dal primo cittadino di azzerare la Giunta sono arrivate le reazione dei partiti presenti in Consiglio. Pierluigi Smaldone del gruppo “Potenza Città Giardino” ha affermato: «L’azzeramento della Giunta Guarente rappresenta un evento dirompente nella vita politica del Comune che rischia, a distanza di soli due anni, di ripiombare nell’incubo del dissesto, con tutte le disastrose ripercussioni sui servizi e sulla tassazione che i cittadini ricordano bene.
Occorre però riflettere su un dato inequivocabile: il ritiro delle deleghe a tutti i suoi Assessori, rappresenta senz’altro la presa d’atto, da parte del Primo Cittadino, di un fallimento politico e amministrativo. “Squadra che vince non si cambia” si usa dire nel calcio.
Qui non solo occorre prendere atto di come la squadra abbia condotto la Città in uno stato di degrado e di abbandono mai visti prima, ma, soprattutto, di quanto siano disperati i tentativi dell’allenatore (il Sindaco, ovviamente) di rimanere a galla e di non pagarne le conseguenze. Si sta davvero giocando sulla pelle dei cittadini. La Città è agonizzante e i Potentini sono stanchi di questi quotidiani minuetti accompagnati da proclami che non trovano mai riscontro nella realtà».
Per Marco Falconeri, consigliere del Movimento 5 Stelle: «La strisciante guerra fredda in seno alla maggioranza consiliare del Comune di Potenza condotta a colpi di mancate presenze in Consiglio, controversi voti nelle Commissioni ed interventi in Aula di “segno contrario” hanno generato il “colpo di scena” dell’azzeramento della Giunta deciso dal Sindaco Guarente.
Più che sui temi, sui programmi ed i progetti da cantierare anche alla luce del Pnrr a tenere banco nel dibattito politico interno di questa maggioranza sono state le lotte di postazione. Una guerra fredda che ha contrassegnato in diversi frangenti una perdita di lucidità su tanti provvedimenti importanti per la città.Dal mio punti di vista da Consigliere e da cittadino ho spesso visto un Sindaco assediato messo in difficoltà dalle sue truppe piuttosto che agevolato nello studio dei tavoli tematici per il miglioramento della città.
L’azzeramento della Giunta a metà mandato rappresenta quindi un segnale di inadeguatezza di una classe politica non tutta all’altezza del ruolo affidatogli dai suoi stessi elettori ». Infine, gli esponenti di Forza Italia, Fabio Dapoto, Matteo Restaino e Giovanni Salvia hanno affermato: « Vogliamo risolvere i problemi della città, non ci interessano i giochi di poltrone.
Vogliamo l’avvio di una nuova fase amministrativa per il capoluogo. Non abbiamo mai avanzato una simile richiesta proprio perché gli assessori nominati due anni e mezzo fa sono riusciti a trovare un giusto equilibrio con gli uffici e i funzionari lavorando in sintonia.
Ciò che invece ci interessa è un bilancio e una discussione sui temi da portare avanti per la rinascita della nostra città. Chiediamo al sindaco quale sarà la programmazione di fine consiliatura e proponiamo di individuare insieme alcune problematiche ben definite impegnandoci a risolverle entro la fine del mandato perché il nostro obiettivo è ridare a Potenza il decoro e i servizi che merita».