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IL RIESAME LASCIA SALINARDI E IL NIPOTE SAPONARA AI DOMICILIARI

Revocati invece per il Carabiniere Maletesta (sospeso dal servizio) e per il sodale Scavone (divieto di avvicinamento alla Scalise)


Pur annullando l’impugnanza del Gip Antonello Amodeo limitatamente a diversi capi d’accusa, il collegio del Riesame, composto dai giudici Aldo Gubitosi, Maria Stante e Carmen Bonamico, non ha revocato all’ex sindaco di Ruoti, Angelo Salinardi, la misura cautelare degli arresti domiciliari.

A suo carico restano gli addebiti relativi agli atti persecutori nei confronti della parte offesa individuata nella persona dell’attuale sindaco di Ruoti, Anna Maria Scalise, ed anche l’associazione per delinquere, di cui Salinardi (difeso dal Prof Donatello Cimadomo e dall’avvocato Leo Chirìaco) sarebbe il promotore, operante nell’indotto Stellantis e finalizzata ad ottenere il «sistematico affidamento di lavori in subappalto» previa elargizione di «“mazzette” » e «plurime utilità», come quelle che coinvolgono gli imprenditori piemontesi Massano, Marco e Alessandro.

Gli inquirenti potentini hanno attenzionato contratti dal valore complessivo di oltre 21 milioni di euro. Domiciliari confermati anche per il giudicato partecipe dell’assocazione, il nipote di Salinardi, Pierluigi Mario Saponara, che, stando al teorema accusatorio, aveva il compito di consegnare «materialmente», ai vari beneficiari, le «mazzette » che disponeva lo zio. Diverso esito, invece, per lo stretto collaboratore dell’ex sindaco di Ruoti, attuale consigliere comunale di minoranza, sospeso in base alla Severino, Gerardo detto “Taormina”.

Il Riesame ha sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari con il divieto di avvicinamento alla persona offesa, Scalise, a meno di 200 metri, imponendo anche il divieto di comunicare con la stessa «con ogni mezzo». Esito parzialmente positivo anche per il Brigadiere Capo in servizio presso il Comando Carabinieri Legione Basilicata, Davide Maletesta (difeso dagli avvocati Leo Chirìaco e Luigi Claps).

Non aveva risposto alle domande del Gip durante l’interrogatorio di garanzia, poichè i suoi avvocati vevano preferito approfondire meglio quegli elementi utili a provare la sua estraneità alle contestazioni che già da una prima analisi delle carte ritenevano di aver individuato. La strategia di puntare al Riesame, ha colto nel segno quasi pienamente.

In parziale accoglimento, il collegio del Riesame ha annullato, per Maletesta, l’ordinanza del Gip limitatamente alle contestate rivelazioni, per l’accusa fatte a Giusy Salinardi, di dichiarazioni coperte da segreto istruttorio, ed escluso l’aggravante, in estrema sintesi collegata al suo essere un militare, contestata, invece, nella vicenda degli accertamenti richiesti dall’ex sindaco di Ruoti per dimostrare, la circostanza è risultata falsa, di incontri notturni tra Scalise e l’assessore comunale Gentilesca.

Per cui, in conclusione, per il Brigadiere capo, il Riesame ha sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio ricoperto, per la durata di 10 mesi.


 

Ferdinando Moliterni

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