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«È STATO SEMINATO MALE»

L’intervista, Pessolano (Azione) sui temi caldi lucani: a partire dalla Giunta Bardi


POTENZA. Nel panorama politico lucano si è affacciato un nuovo soggetto. Si tratta di Azione che ha appena eletto il proprio organigramma dirigenziale.

Azione di Basilicata si è presentata al congresso nazionale del partito di Carlo Calenda a Roma con il segretario regionale Donato Pessolano ed i nuovi responsabili per la provincia di Potenza e Matera, rispettivamente Giacomo Reale e Silvio Mostacci.

Ospite negli studi televisi di Cronache Lucane, proprio Pessolano che terminati i lavori congruessuali, a mente lucida si è lanciato in un’ampia analisi delle basi e delle proiezioni di Azione in Basilicata, soffermandosi anche sui temi chiavi dell’agenda lucana.

Di ritorno dal 1° Congresso nazionale di Azione, com’è andata?

«Un’esperienza bellissima durante la quale abbiamo proclamato Carlo Calenda segretario nazionale e Matteo Richetti presidente di Azione. Siamo un partito nuovo, fresco e con idee e progetti ben chiari ».

Ecco, Calenda e la Basilicata…

«Ci siamo confrontati e siamo concordi su una cosa. La Basilicata potrebbe essere anche una regione autonoma considerata l’importanza delle risorse che possiede. Parto dall’acqua che è un tema su cui lavoreremo molto. Abbiamo chiesto già un incontro a Eipli per capire quali sono i problemi, ad esempio il pagamento degli stipendi ai dipendenti e come è organizzata l’intera struttura.

Ma abbiamo chiesto incontri anche a Egrib e Acquedotto lucano. Questa è la fase del confronto che prelude a delle nostre proposte di amministrazione. Studiamo come fare per capitalizzare tutte le risorse che ha la Basilicata ».

Come vi state strutturando in Basilicata?

«Qui abbiamo seguito la strada dei congressi che purtroppo non tutti i partiti fanno. Lo abbiamo fatto in maniera assolutamente democratica e così abbiamo eletto Giacomo Reale coordinatore per la provincia di Potenza e Silvio Mostacci per quella di Matera ».

Dove si colloca Azione in Regione?

«Cercheremo di percorrere la stessa strada della direzione nazionale. Saremo al centro ma ascolteremo tutti. Ci interessa entrare nel merito delle questioni per risolvere i problemi della Basilicata. Arriveranno i momenti delle decisioni ma intanto ascolteremo le proposte dei diversi schieramenti in campo».

Lei è un imprenditore che non si è fatto spaventare dalla politica…

«Tutti mi chiedono perché sia sceso in politica. L’ho fatto per amore della mia terra e perché potrò dire di averci provato e di non essermi solamente lamentato.

Ci metto la faccia e proverò a cambiare le cose che qui non vanno».

La nuova Giunta regionale che non arriva…

«Il presidente Bardi dovrebbe agire come l’amministratore di un’azienda. Deve saper scegliere i suoi manager perché per giunta vengono pagati dai noi cittadini e loro sono obbligati a svolgere al meglio il proprio ruolo.

Mi dispiace quando vengono annunciate dimissioni che poi non sono ratificate o quando gli assessori non sono sul pezzo. Trovo grave perdere tanto tempo per nominare una Giunta esecutiva in un periodo delicato come questo attraversato da guerra e pandemia. La Basilicata è in difficoltà, l’economia è ferma e trovo deleterio perdere tutto questo tempo.

Faccio un appello per conto della gente che è in difficoltà e piange senza urlare per dignità. Bene, guardatevi allo specchio e datevi delle risposte. Occorre chiudere subito queste nomine perché ne ha bisogno la Regione ».


Azione si sente partito di centrodestra o di centrosinistra?

«Guardiamo ai partiti di centro che hanno temi e programmi più simili ai nostri. Dialoghiamo col centrosinistra se il Pd si stacca definitivamente dal Movimento cinque stelle e guardiamo al centro destra se Forza Italia si stacca da Lega e Fratelli d’Italia. Non ci sono altri termini da discutere. Non possiamo stare a desta oppure a sinistra. Siamo al centro.

Come dice il nostro segretario Calenda noi siamo qui. Aspettiamo e vagliamo le proposte che ci sono e se anche gli altri partiti vorranno dare con coerenza un’immagine di posizionamento chiaro noi ci siamo.

Cocktail di partiti non servono più. In Basilicata ho chiesto un incontro a Bardi. Attendo il confronto e gli spiegherò il nostro progetto. Ho avuto pure un invito dal segretario regionale del Pd che ringrazio. Lo ascolterò perché è anche un amico ma ribadisco che se ci sono i cinquestelle io non ci potrò andare».

La crisi dell’automotive…

«Un settore per il quale è cambiata tutta la distribuzione. È cambiato l’intero concetto di automotive. È falso che una fabbrica si blocchi per la mancanza di auto componenti. Non è vero. I componenti invece ci sono e vengono inviati dove le case costruttrici hanno più economia del personale.

Questa è la verità. Si allungheranno sempre di più i tempi per avere il prodotto perché le case costruttrici hanno impostato la produzione a quattro mesi dall’ordine di una vettura. Tutto ciò aggrava il settore mettendo in difficoltà non solo le fabbriche ma rischia di far chiudere tanti operatori del settore che oggi fanno economia.

Dal rivenditore di ricambi, di auto, fino alle officine. In ginocchio si sta mettendo una intera filiera. Ritengo che il Governo regionale con superficialità ha affrontato e gestito questo problema. Si sarebbe dovuto fare squadra, presentarsi a Roma al Governo centrale per dare un segnale chiaro anche a Stellantis sulla mission di Melfi. Così non è e adesso siamo sulla strada sbagliata».

Quali consigli per gli imprenditori lucani?

«Oggi gli imprenditori sono spaventati dalla politica perché è stato seminato male e così si raccolgono gli errori del passato. Gli imprenditori vanno aiutati nella giusta maniera. C’è ancora chi lavora per far crescere questa Regione e questi imprenditori vanno supportati sia che provengano dall’artigianato, che dal commercio o qualunque altro settore».

Invece il petrolio…

«Il futuro è l’energia green e noi lavoreremo per implementare investimenti in questo senso. In un momento storico di cambiamento dell’approvvigionamento energetico, tuttavia, sarebbe utile azzerare tutto e ripartire da capo. Il gas che abbiamo deve andare necessariamente nelle case dei lucani perché c’è questa possibilità, basta solo volerlo e lavorare per ottenerlo. Il nostro gas non viene pagato dall’Eni ma viene utilizzato per loro stessi. Non ci sono royalties sul gas ma solo sul petrolio estratto. Allora abbiamo la possibilità di chiedere al Governo centrale di azzerare tutti i patti e fare nuovi accordi. Serve energia all’Italia certamente ma serve e energia anche e soprattutto alla Basilicata ».

Qual è in conclusione la Basilicata che vorrebbe?

«Vorrei un popolo che si renda conto come il voto espresso sia importante e bisogna capitalizzarlo. Si esprime una preferenza informandosi bene sulle persone che si intende votare. Non è più il momento di votare solo perché qualcuno mi dice di farlo. Il nostro è un partito aperto alla condivisione di tutti i pensieri liberi e di tutti i progetti. Invito ad iscriversi ad Azione e partecipare alla vita politica perché è il momento più bello ed avvincente. Azione sta crescendo quindi siamo speranzosi».


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