«SE SALTA LEONE, SI TORNA AL VOTO»
Crisi in Regione, il monito del capogruppo di Forza Italia Piro
L’ALL IN CHE ROMPE IL BON TON NEL GIORNO IN CUI BARDI VEDE A NAPOLI TAJANI E MOLES
POTENZA. L’empasse che vive la Regione Basilicata a causa dell’assenza di unità del centrodestra comincia a premere, non poco, sui nervi del presidente della Regione Basilicata Bardi. Il rimpasto di Giunta che doveva avvenire in soli 10 giorni, come annunciato con entusiasmo dallo stesso Bardi, si è scontrato con le pretese dei singoli partiti di maggioranza. Il tempo ormai è scaduto e anche la pazienza di Bardi.
Dopo aver trovato la quadra sulle postazioni da assegnare ad ogni singolo partito ( 2 assessori a Lega e FI e 1 a FdI) credeva di poter annunciare il nuovo esecutivo entro domani. Purtroppo, però, sistemata la questione “numerica” si è aperta quella “nominativa” decisamente di più difficile soluzione. Lega e FdI avrebbero già indicato i rispettivi nominativi, a scogliere il nodo sarebbe rimasta solo FI. Le lotte intestine agli azzurri avrebbero complicato le trattative. Bardi non avrebbe fatto mistero con i vertici di FI, incontrati diverse volte a Roma, di voler fuori da questo rimpasto soprattutto l’assessore alla Sanità Rocco Leone.
Su Leone purtroppo pesa, e non certamente poco, la gestione caotica della pandemia. Le diverse uscite dell’assessore alla Sanità, riportate anche in inchieste giornalistiche nazionali, non certamente meritevoli di lodi hanno messo Bardi nella condizione di chiedere al suo partito una sostituzione quanto prima. L’assessore alla Sanità è spesso oggetto di critiche e attacchi feroci, non da ultimo quello dei giorni di scorsi di associazioni materane.
Tutte situazioni che con il rimpasto alle porte mettono Leone in equilibrio precario. A difendere l’operato dell’assessore alla Sanità ci ha pensato il capogruppo in Regione di FI, Francesco Piro che senza mezzi termini ha sottolineato in una nota che: «l’Assessore Leone non ha bisogno di difese di ufficio perché può a testa alta vantare un’intensa e proficua attività specie nei due anni di pandemia che hanno segnato profondamente il suo impegno.
Ma di fronte a manovre occulte o palesi che siano di introdurre pseudo posizioni politiche da trasformare in attacchi non siamo disposti a tollerare che si getti fango tanto per aprire la bocca o perché qualcuno affidi a terzi attacchi prima che politici di natura personale ». Non solo. Il capogruppo Piro ha inteso lanciare anche una frecciatina al governatore lucano tramite Cronache: «Se va a casa Leone, si torna al voto».
Piro ha fatto ben comprendere che in assenza di una riconferma di Leone in Giunta, in Consiglio Bardi potrebbe non avere più l’appoggio degli azzurri e che quindi si spingerà per elezioni anticipate. Le parole del capogruppo di FI non sono passate inosservate. Anzi, Bardi non avrebbe nascosto un certo risentimento per il comportamento dell’azzurro.
Anche gli stessi vertici nazionali di FI avrebbero considerato “scortesi” le dichiarazioni di Piro. Considerato anche che giungono il giorno prima dell’incontro che il governatore avrà a Napoli con il leader di FI Tajani e il sottosegretario e coordinatore regionale azzurro Moles, proprio per discutere del rimpasto di Giunta. L’uscita del capogruppo forzista potrebbe quindi inclinare ulteriormente i rapporti con il resto della maggioranza.
Anche all’interno del stesso partito. Il governatore avrebbe, infatti, già fatto giungere voce di voler procedere nell’azzeramento di Giunta e poi passare al contrattacco seguendo il modello del sindaco Guarente.
Nominare gli assessori indicati dai partiti e poi lasciare una porta aperta in caso FI giunga ad un accordo interno. Il governatore però per smuovere i partiti avrebbe anche minacciato in caso non si proceda in tempi brevi, visto che anche l’azione amministrativa è in stallo a causa della mancata elezione del Presidente del Consiglio, ad un allargamento della maggioranza.
Vale a dire: sedersi in Consiglio e chiedere a tutti i partiti, di maggioranza e opposizione, di approvare gli emendamenti per il bene della regione. E messa in questi termini il governatore ha già dimostrato altre volte di poter contare sull’appoggio di altri consiglieri esterni alla “classica” maggioranza.