AttualitàBasilicata

CRISI, CI VUOLE LA TRIPLA

Bardi azzera la Giunta ed è certo di ricomporre i cocci, ma non esclude nè l’allargamento nè il tutti a casa


La mossa accelera la risoluzione, quale essa sia, e inverte i rapporti di forza: stanati i partiti


POTENZA. One man show di Vito Bardi sulla crisi politica in Regione Basilicata. Il presidente della Giunta regionale lucana non da spazio ad altri e mette in scena un monologo sulla crisi delle forze politiche di maggioranza. Un governatore che parla con empatia non solo ai giornalisti ma sottolinea di volersi rivolgere soprattutto ai lucani, per spiegare quell’impasse politico e amministrativo che «sembra davvero surreale e che per i cittadini di Basilicata appare incomprensibile».

Un Bardi come non si era mai visto prima annuncia senza troppi ripensamenti l’azzeramento della Giunta regionale, come annunciato nell’edizione di ieri di Cronache. Fanelli, Merra, Rosa, Cupparo e Leone da ieri sono “semplici” consiglieri.

Un atto quasi dovuto, lo definisce Bardi, che giunge dopo aver preso atto «di una fase di stallo, di questa difficoltà a comporre interessi politici e aspettative individuali ». Sono state queste aspettative politiche dei partiti di centrodestra, ripetute costantemente senza mai giungere ad un dialogo costruttivo, a spingere Bardi ad alzare la voce e provare con un azzeramento totale delle deleghe a trovare quanto prima una quadra. Sintesi che, secondo rumors, non contemplerebbe una riconferma di tutti gli assessori della prima Giunta Bardi.

LA STRIGLIATA: «I TEMPI DELLA POLITICA NON SEMBRANO COINCIDERE CON I TEMPI DELLA STORIA»

Un momento storico particolare, prima per l’emergenza pandemica poi per il caro bollette e infine per gli scenari di guerra in Ucraina. Eventi e circostanze che si ripercuotono anche sulla Basilicata. A ricordarlo è stato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, sottolineando che mai come ora i tempi politici devono coincidere con quelli storici. Una riflessione profonda quella di Bardi per ricordare soprattutto alla maggioranza che le lancette sull’orologio lucano scorrono inesorabili. «La velocizzazione dei processi è la costante di questa fase storica.

Una velocizzazione che riguarda questioni fondamentali -evidenzia Bardi-: il rilancio dell’economia attuato attraverso la spinta all’edilizia (il superbonus), anche sopportando i rischi connessi a tale velocizzazione, e l’immissione di liquidità sul mercato, sia per investimenti pubblici che privati, impegnando un volume di spesa pubblica con il Pnrr in tempi rapidissimi rispetto ad esempio alle cadenze settennali (e più) dell’attuazione dei fondi strutturali.

Di fronte a queste evidenze comprendiamo tutti come queste dinamiche della nostra politica regionale siano incomprensibili».

Ed è proprio elencando queste sfide che attendono la Basilicata che Bardi nel sottolineare più volte come questa crisi politica appaia insensata lancia un appello alla «responsabilità» alle forze di maggioranza.

LA STOCCATA AI PARTITI: «NON C’È PIU’ SPAZIO PER RIVENDICAZIONI DI CARATTERE PERSONALE O PRETESE DI POLTRONE A TUTTI I COSTI»

Nonostante Bardi prenda coraggio nell’azzerare la Giunta e definire questo momento storico vissuto in via Verrastro come una vera e propria crisi politica, a differenza dei colleghi della Lega che pure avendo sganciato la bomba si sono limitati a volerla far passare come una semplice «verifica della maggioranza», lascia una porta aperta. Il messaggio rivolto ai partiti di centrodestra è forte e chiaro: «La revoca delle deleghe assessorili» serve ad «accelerare il processo di ricomposizione del quadro politico, al fine di addivenire a nuova giunta».

«Questo servirà anche per richiamare ogni consigliere regionale ad anteporre agli interessi di parte e alle aspirazioni personali il senso dell’ora presente, la piena consapevolezza di un tempo straordinario e gravido di urgenze» ha tuonato ancora Bardi.

Il governatore pur avendo accettato la richiesta della Lega di rivedere l’agenda politica e condividere con tutti i partiti il nuovo percorso da intraprendere per la seconda parte del mandato elettorale auspicava in una rapida soluzione della crisi. Purtroppo però evidenzia che «questo nuovo percorso, che avrebbe poi dovuto tradursi in proposta di nuovo governo, ha trovato l’impaccio dell’armonizzazione tra interessi politici programmatici e legittime aspirazioni personali, di fatto non trovando una quadra ».

Le prese di posizione dei singoli consiglieri, come abbiamo riportato anche da queste colonne, per Bardi non trovano spazio davanti alle urgenze a cui è chiamata a rispondere la Regione. Non solo. «Questa mediazione compete e spetta alla politica e ai partiti» ha ribadito Bardi prendendo atto «di questa difficoltà a comporre interessi politici e aspettative individuali».

Una presa d’atto forte per Bardi che lo ha spinto, come già fece in un Consiglio regionale, a rivolgere ai membri della maggioranza in modo pubblico ad un appello alla responsabilità di ognuno. Tra le righe il presidente fa ben comprendere di chiedere ai singoli consiglieri di farsi da parte e di permettere ai partiti di scegliere, in modo lucido e senza “ricatti” di abbandoni, i migliori candidati per dare vita al nuovo esecutivo regionale.

TEMPI BREVI E PERIMETRO DELLA MAGGIORANZA NON MUTABILE

«È mio costume non fare annunci ma fatti». È la frase che racchiude in breve la stilettata che Bardi ha inferto a quanti in queste settimane lo hanno etichettato come l’uomo “dell’attesa”.

Ma quell’attesa che fino ad oggi Bardi perseguiva come segno di «mediazioni, consenso, equilibrio e moderazione» è finita. I tempi per la nuova Giunta saranno rapidi. Bardi non ha nessuna intenzione di seguire la scia del sindaco di Potenza Guarente (che stanco dei tira e molla dei partiti ha nominato una nuova Giunta lasciando due posti liberi in attesa che FdI sciolga le sue riserve interne).

Infatti, il governatore si è detto fiducioso nel fare sintesi con i vertici di centrodestra e che già da oggi si avvieranno nuovi confronti che permetteranno già al prossimo Consiglio regionale di presentare il nuovo esecutivo.

Un ottimismo quello di Bardi che lo porta a garantire che non ci sarà nessuna «necessità di aprire ad altre forze politiche», L’allargamento tanto temuto dal centrodestra resta per ora solo una ipotesi lontanissima dalla volontà di Bardi: «Chi ha votato me ha scelto una coalizione, un orientamento politico e di pensiero di discontinuità con il passato».

Eppure la sua moderazione e la straordinarietà dei tempi lo hanno invogliato ad aprirsi al dialogo. In conferenza ha infatti annunciato di voler «incontrare tutti i consiglieri regionali per verificare se vi è condivisione di lettura della gravità dei fattori di contesto, delle urgenze da affrontare, e in ultima analisi della volontà di procedere in questa legislatura ».

IL DECRETO DELL’AZZERAMENTO È UFFICIALE

A differenza delle dimissioni annunciate da qualche assessore regionale e mai di fatto presentate e quindi ufficializzate Bardi dopo la conferenza stampa ha subito dato seguito al decreto con cui azzerava tutte le deleghe assessorili. Per ora quindi gli assessori tornano tra i banchi del parlamentino lucano in veste di semplici consiglieri e i loro supplenti (Aliandro e Sileo della Lega, e Acito e Bellettieri per FI) a casa.

Si avvia così una nuova ricomposizione del Consiglio regionale e non è detto che per qualche “supplente” possa rimanere invalicabile. Ora non resta che avviare il toto nomi per la nuova Giunta.


 

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