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BARDI METTE IN MORA I PARTITI

Con una mail notifica ai segretari: «Entro oggi i nomi dei nuovi assessori»


POTENZA. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha concluso le trattative con i vertici del centrodestra sul rimpasto di Giunta. La chiusura sarebbe stata suggellata da una nota del governatore inviata ai partiti nel quale, nero su bianca, ha ribadito di non voler più ascoltare proposte di riconferme di assessori uscenti ma solo nomi nuovi e spendibili. Non solo. Bardi, stufo della crisi che si trascina ormai da giorni, ha dato anche una deadline.

Entro oggi vuole ricevere le proposte dei partiti sui successori di Fanelli, Merra, Cupparo, Leone e Rosa, altrimenti provvederà personalmente a scegliersi il suo esecutivo.

BIANCO SU NERO LE RICHIESTE DEL GOV

“Verba volant, scripta manent”. È l’ultimo mantra che il presidente della Regione ha datto suo per uscire da questo difficile periodo di crisi politica. Con la voce ormai roca per le lunghe trattative co i partiti della maggioranza come atto finale Bardi per rivednicare in pieno i suoi “poteri” ha inteso scrivere una nota ai vertici del centrodestra. Bardi punta, come abbiamo ribadito in quedti giorni, ad un esecutivo con personalità diverse dai consiglieri regionali in carica.

La nuova traccia delle trattative sarebbe giunta dopo l’ennesimo screzio con la Lega che, in meno di 24 ore, è passata dall’intestarsi la primogenitura dell’azzeramento della Giunta a toni ostili verso le scelte di Bardi. Infatti nella noto, Bardi annuncia quanto da noi sostenuto cominciamdo proprio con delle parole rivolte alla Lega: «Mi preme ricordare che il “rinnovo della giunta e dell’ufficio di presidenza”, auspicato in un comunicato stampa della Lega, richiede una decisione conseguente da parte mia e delle forze di maggioranza.

Questa decisione deve salvaguardare tutte le persone, donne e uomini ai quali va la mia stima, che in questi tre anni mi hanno accompagnato nella nostra avventura amministrativa e al contempo dare nuovo impulso al programma della maggioranza, per svolgere al meglio gli ultimi due anni di legislatura regionale, come da più parti richiesto».

Per questo motivo «chiedo nel rispetto delle prerogative dei partiti, di indicare nomi diversi da quelli “uscenti” per la composizione della Giunta e dell’Ufficio di presidenza, anche perché agli occhi dei cittadini lucani sarebbe incomprensibile chiudere una “verifica” durata troppi mesi ripresentando la precedente giunta.

Sono sicuro che anche voi comprendiate come questo sarebbe pregiudizievole per il sottoscritto, ma soprattutto per la coalizione e tutti i partiti di maggioranza.Prego pertanto di inviarmi un’indicazione ulteriore nella giornata di domani, sabato 5 marzo 2022, perché è mia ferma convinzione procedere con il decreto di nomina dei nuovi assessori entro lunedì, come comunicato nella mia ultima conferenza stampa, anche date le numerose scadenze amministrative che ci attendono».

UNA GIUNTA CON I CONSIGLIERI SUPPLENTI APRE GIA A NUOVE CRISI NELLA MAGGIORANZA

L’ultimo giro di consultazioni, chiusosi proprio ieri con la Lega, ha visto confermare non solo la sostituzione degli assessori alla Sanità e alle Infrastrutture, Leone e Merra, come era stato ipotizzato in primis.

Ma anche dei restanti tre, Fanelli, Cupparo e Leone che fino a mercoledì Bardi avrebbe rassicurato sulla sua volontà a mantenerli. Se, però, i nuovi assessori verranno pescati come si starebbe vociferando tra i consiglieri supplenti, Aliandro e Sileo per la Lega e Acito e Bellettieri per Fi, non è detto che gli attuali equilibri in Consiglio siano poi garantiti per Bardi.

È cosa nota all’interno del Carroccio che Zullino e Vizziello mal digerirebbero vedere Sileo al posto della Merra. Come anche in Forza Italia il capogruppo Piro, espostosi ufficialmente con una nota a favore di Leone,non vedrebbe di buon occhio uno dei supplenti al posto degli assessori uscenti.

Ha già minacciato che preferirebbe tornare alle urne senza Leone in Giunta. Discorso differente per FdI. Perchè l’assessore uscente Rosa è gia un esterno e al momento tra i banchi del parlamentino lucano non esistono consiglieri supplenti del gruppo. Non solo. La mancata riconferma di Rosa aprirebbe una crepa a livello nazionale tra i rapporti di Bardi con la Meloni stessa.

Considerato che a dicembre scorso la leader del partito e il governatore avevano stretto un patto per avere due assessori, tra cui uno era proprio Rosa. La Meloni è già dovuta scendere a compromessi, in queste settimane, rinunciando al secondo assessorato. Una mancata riconferma di Rosa sarebbe un atto di sfida troppo grande che Bardi potrebbe non potersi permettere a livello nazionale. Situazioni che metterebbero a repentaglio la tenuta della maggioranza che al momento conta su 12 consiglieri su 20 presenti.

FINE SETTIMANA DI FUOCO PER BARDI

Una situazione su cui Bardi rischierebbe non poco, considerato che già in passato ha visto una maggioranza non sempre pronta a sostenerlo e che si reggeva proprio su un solo voto (casomai ottenuto da qualcuno della minoranza).

Non va meglio in FdI che dopo le trattative in corso e l’ira di Baldassarre per l’esclusione nella rosa dei papabili assessori ha minacciato di volersi svincolare da ogni partito e proseguire questa seconda parte di mandato da uomo libero. E questo comporterebbe anche scelte in solitaria che potrebbero non combaciare con le esigenze della maggioranza.

Troppi voti in bilico per una maggioranza che già prima della crisi si manteneva sul filo del rasoio, tra mal di pancia e fughe in avanti. Non è detto però che Bardi attenda oltre. Ha chiesto risposte concrete ma soprattutto rapide.

Motivo che lo hanno portato a mettere su carta le sue richieste sottolineando che oggi scade l’ultimatum per presentare una rosa di nomi che lui vaglierà per il Bardi bis. Tra questi potrebbe addirittura spuntare qualche nome dell’imprenditoria lucana o addirittura qualche personalità già inserita in Enti sub regionali. Sicuro, però, entro lunedì dovranno accettare.


 

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