IDEA CAMBIAMO: UN NOME, UN PROGRAMMA
Ecco tutti i numeri, oltre il solito gossip, del fallimento della commissaria regionale Rossi
L’IDeA è cambiata, anzi no: è fallita. Il centrodestra lucano è in subbuglio per gli smottamenti rimpasti di Giunta, tanto a Potenza quanto in Regione, ma rispetto alle cavalcate trionfanti del 2019 manca all’appello uno degli allora protagonisti: IDeA. Eppure proprio la Basilicata, dati i rapporti tra Gaetano Quagliariello e l’ex consigliere regionale Nicola Benedetto, ha rappresentato una forza propulsiva per il movimento politico.
Alle regionali del marzo 2019 la lista di IDeA ottenendo il buon risultato del 4,18%, riuscì nell’elezione del consigliere Vincenzo Baldassarre.
Anche alle amministrative del capoluogo, pochi mesi dopo, l’esito elettorale fu positivo: 3 seggi. Poi in autunno, sempre nel 2019, la Basilicata sembrava destinata a divenire ancor più centrale: a settembre, Quagliariello contribuì al lancio di Cambiamo!, di Giovanni Toti, al quale il partito si federò, istituendo i primi comitati promotori per iniziativa di Benedetto e di Baldassarre.
Ad oggi, Cambiamo-Idea è più che marginale nelle dinamiche politiche del centrodestra. La senatrice Maria Rosaria Rossi, molto vicina in passato a Silvio Berlusconi ma espulsa da Forza Italia nel 2021, non si sarebbe accorta dei problemi cardiaci del Cavaliere, «ho svolto tanti incarichi al suo fianco ma non quello di cardiologo», si difese, continua ad assistere all’erosione ormai quasi irreversibile di Cambiamo- Idea in Basilicata.
Osserva, ma non interviene. È lei che, circa 1 anno fa, è stata nominata commissario regionale di Cambiamo- Idea. I vari esponenti lucani, subito si apprestarono ad esaltarne «l’autorevolezza e le provate capacità organizzative » che, tuttavia, è difficile constatare data la situazione attuale.
A novembre, poi, un altro cambio, almeno nel nome, con la nascita di “Coraggio Italia” in Basilicata e la conferma di Rossi alla guida del coordinamento regionale avendo già ricoperto il ruolo in Cambiamo che è uno dei soggetti fondatori di Coraggio Italia. Da quando alla Basilicata ci pensa la senatrice Rossi, i risultati, ricorrendo ad un eufemismo, per il partito non sono stati proprio sfavillanti. In Regione, è stata persa la rappresentanza in Assise poichè l’unico consigliere eletto, Baldassarre, ha cambiato idea, passando in Fratelli d’Italia.
Così come, sempre l’anno scorso, è stata persa l’unica postazione apicale conquistata poichè mandato a casa, il presidente Bardi lo ha liquidato per un Liquidatore, l’unico dirigente nominato, l’ex Commissario del Consorzio industriale Asi di Potenza, Francesco Pagano. Peggio ancora, alle elezioni del Consiglio Provinciale di Potenza. Il partito ha partecipato alla competizione elettorale con sistema di secondo livello, raccogliendo un numero molto esiguo di voti.
Si potrebbe dire, per riassumere, più candidati che voti. Il risultato, nessuno eletto, o, più precisamente, i candidati consiglieri hanno raccolto soltanto i loro voti, bastevoli solo a far raggiungere il quorum che ha consentito l’elezione di un altro consigliere provinciale, il sindaco di Missanello che è di Italia Viva. Completamente fuori dai giochi in Regione, Bardi deve varare le nomine dei nuovi assessori, nel capoluogo va relativamente meglio se via Verrastro l’altro termine di confronto, ma, in realtà, generalmente peggio.
Al Comune di Potenza, via rimpasto Guarente, da 2 assessori, Pino Pernice alla viabilità e Vittoria Rotunno alle Pari opportunità, se ne ritrova uno, Rotunno. Con la beffa, inoltre, che Pernice è fuori anche dal Consiglio essendosi dimesso per accettare le deleghe assessorili.
L’unica partita aperta nella quale la senatrice Rossi potrebbe far sentire il peso dell’attribuita «autorevolezza » è quella della presidenza del Consiglio comunale. La promessa a Michele Beneventi è, però, come l’IDeA, ad un passo dal fallimento. Fratelli d’Italia non lo voterà, come hanno dimostrato con i 7 voti in favore di Michele Napoli