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TUTTO RUOTA INTORNO A PIRO

Il capogruppo non vuole fare l’assessore, ma per chiudere il cerchio FI oltre a una donna deve dare il suo nome


Questo consentirebbe alla Lega di confermare Cicala presidente. In alternativa Merra al suo posto, ma così la quadra è più difficile


POTENZA. I partiti di centrodestra hanno tutta l’intenzione di sfidare il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Il suo ultimatum, sancito con tanto di mail inviata ai segretari dei partiti di maggioranza, di presentare una rosa di nomi entro sabato è caduto nel vuoto.

Così come anche la sua richiesta di nomi nuovi per chiudere una volta per tutte l’accordo per il rinnovo della Giunta.

NESSUNA NUOVA MAIL PER BARDI

Il presidente della Regione Basilicata non avrebbe ricevuto fino a ieri nessuna risposta alla sua mail in cui sollecitava i vertici del centrodestra lucano a fare sintesi per chiudere sul rimpasto di Giunta. La fumata nera si è materializzata quando i vertici del centrodestra lucano hanno riscontrato l’impossibilità di andare incontro alle richieste avanzate dal governatore lucano: la «necessità di nomi nuovi».

Un appello caduto nel vuoto quello scritto nero su bianco da Bardi che, pur avendo nella sua lettera specificato che «agli occhi dei lucani sarebbe incomprensibile chiudere una verifica durata troppi mesi rappresentando la precedente giunta », ha visto nei partiti uno stallo senza precedenti. Bardi, però, è apparso, ancora una volta, comprensivo. E ha dato, nonostante l’aut aut di sabato, altre 24 ore di tempo ai partiti per una quadra. Il governatore dovrebbe, infatti, aggiornarsi con i vertici del centrodestra lucano (Moles per FI, Quarto per FdI e Marti per la Lega) oggi.

STESSA GIUNTA STESSI NOMI

I vertici del centrodestra pur avendo letto attentamente la lettera del presidente della Regione, nelle varie riunioni che si sono svolte in questo fine settimana non avrebbero “partorito” rose di nomi differenti. Le proposte tanto di Forza Italia quanto di Lega e Fratelli d’Italia restano lo stesse: gli assessori uscenti. Fanelli, Merra, Cupparo, Leone e Rosa sarebbe l’unica scelta possibile che vedrebbero i partiti per provare a mantenere gli equilibri interni già molto precari.

Ognuno dei partiti della coalizione teme che ogni piccolo cambiamento potrebbero provocare ulteriori scissioni e considerato che nei mesi passati si sono già visti cambi di casacca non indifferenti, a fine legislatura, nessuno vuole correre il rischio di vedere la sua rappresentanza diminuita. E così i partiti sarebbero disposti la sciare nelle mani di Bardi la scelta di procedere a cambi. In questo modo ogni coordinatore regionale potrebbe lavarsi le mani da ogni ipotetica scelta differente da quella presentata dal partito.

GLI INCASTRI PER UNA IPOTESI B CHE PRENDE SEMPRE PIU’ PIEDE

I coordinatori del centrodestra, però, pur puntando a mantenere salvi gli equilibri interni ai partiti hanno ben compreso che Bardi non ha nessuna intenzione di proseguire con le loro indicazioni. Non a caso nelle scrorse ore Bardi avrebbe avvertito di voler procedere in autonomia per far valere le sue prerogative e assumere l’iniziativa necessaria per rompere lo stallo che si è venuto a creare e in pochissimo tempo presentare la nuova Giunta. L’ipotesi B che starebbe sempre di più prendendo piede in realtà vede intrecciarsi le esigenze di ogni singolo partito.

Al momento la Giunta bis vedrebbe: Massimo Zullino e Francesco Fanelli per la Lega, Francesco Piro e una donna esterna per Forza Italia e Gianni Rosa per Fratelli d’Italia. E come presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala, in quota Lega. Non a caso nel fine settimana il governatore avrebbe vagliato questi “nuovi” profili che diano rappresentanza ai partiti da presentare oggi al tavolo delle trattative dopo aver saputo le “linee” in cui ogni singolo coordinatore intende muoversi Ma procediamo con ordine.

IL PUNTO DI FDI

Fratelli d’Italia presenterà oggi al tavolo 3 nomi: Gianni Rosa, Cosimo Latronico e Vincezo Baldassarre.

I meloniani vogliono ribadire che nell’accordo fatto personalmente a dicembre scorso tra la leader nazionale Meloni e il governatore lucano Bardi si era deciso per 2 assessori. I prescelti erano: Rosa e Latronico.

Se in un eccesso di bontà da parte del presidente dovesse scattare anche il terzo, questo vedrebbe in Baldassarre la scelta del partito. Tre assessorati per i meloniani sembrano però una ipotesi difficile da concretizzarsi.

Già il secondo sembra essere una incognita, in quanto si vocifera che per far trovare la quadra agli alleati della maggioranza Bardi abbia chiesto alla Meloni di fare un sacrifico: avere un solo assessore. Sacrifico che la Meloni, pur risentita, avrebbe accettato con la condizione di blindare Gianni Rosa.

IL PUNTO DELLA LEGA

L’indicazione uscita fuori dal Carroccio vedrebbe al momento la scelta di nuovi assessori nel perimetro degli eletti. Nessun esterno o consigliere “supplente”. Per provare però a dare maggiore scelta a Bardi, Marti avrebbe vagliato tre possibilità La prima: Fanelli e Zullino assessori, e Cicala presidente del Consiglio. La seconda: Zullino e Cicala assessori, e Fanelli presidente del Consiglio. La terza: Fanelli e Cicala assessori, e Merra presidente del Consiglio.

La terna di nomi su cui Bardi avrebbe messo gli occhi sarebbe la prima. In questo modo non solo garantirebbe un posto a Fanelli e Cicala che il partito vuole tutelare a tutti i costi ma vedrebbe finalmente fuori la Merra.

Non è un mistero che Bardi non abbia mai avuto un buon rapporto con l’ex assessora alle Infrastrutture. Bardi, però, si è dovuto sempre far andare bene la sua presenza perchè non solo le garantiva la rappresentanza di genere in Giunta (che questa volta però verrebbe garantita da FI) ma le garantiva in Consiglio anche l’appoggio della sponda della Lega in capo a Zullino.

Attuando la staffetta tra Merra e Zullino i voti di questa area del Carroccio che ora comprende anche Vizziello sarebbero nuovamente confermati.

IL PUNTO DI FI

Gli azzurri fino a sabato sera sembravano disposti a confermare gli assessori uscenti Leone e Cupparo. In realtà però consci che Bardi non approverebbe mai queste riconferme sarebbe già pronta da ieri una nuova rosa di papabili da presentare oggi: Francesco Piro più una donna esterna (donna che potrebbe essere del Materano, in modo da equilibrare la rappresentanza delle due province).

Questa soluzione nasce da una esigenza ben precisa che è quella di non “perdere” voti in Consiglio. Negli scorsi giorni infatti il capogruppo Piro ha mandato un messaggio a Bardi forte e chiaro: «in assenza di una riconferma di Leone si torna al voto». Per evitare un “boicottaggio” da parte degli azzurri il governatore deve fare per forza Piro assessore. Qualsiasi altra soluzione che vede in Consiglio Leone e Piro, che facilmente si porterebbero dalla loro anche Cupparo, vedrebbe Bardi in difficoltà con i numeri.

Non solo. Facendo assessore Piro, non ci sarebbe neanche più tanta difficoltà nel riconfermare Cicala della Lega presidente del Consiglio. Come è noto, ed è gia accaduto per l’elezione dei grandi elettori per il Quirinale, Piro voterebbe Cicala solo se anche lui ottenesse una carica prestigiosa. Più volte l’azzurro avrebbe notificato al presidente ormai scaduto che da semplice consigliere non appoggerebbe mai una sua rielezione a capo dell’Assise.

Portandosi dalla sua anche i voti contrari di Leone e Cupparo che in questo modo non garantirebbero la maggioranza per il leghista. Al momento dunque tutto ruota intorno a Piro. Il quale parrebbe che nemmeno lo voglia fare l’assessore, ma potrebbe trovarsi costretto dalle circostanze.


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