CAOS NEVE, IL SINDACO CHIUDE LE SCUOLE MA LO COMUNICA CON PESSIMO TEMPISMO
Il primo cittadino Guarente incappa nell’ennesimo scivolone: sul suo profilo social impazzano le polemiche
È sotto gli occhi di tutti che in Basilicata sta nevicando da alcuni giorni, ad ore alterne, ed in particolare sulla provincia di Potenza. Una premessa di cui non varrebbe nemmeno il fastidio di dedicarvi parole, se non fosse che la gestione della nevicatapotentina è stata l’ennesimo esempio, se ancora ci fosse bisogno di riprova, di come venga gestita male la macchina comunale. I più sapranno che la città capoluogo di regione, oltre ad esser nota come la “città verticale” per la sua particolare struttura urbanistica, è anche quella dall’altura più elevata con i suoi 819 metri di altitudine (il capoluogo di regione situato alla quota più elevata in Italia ed è il secondo per altitudine tra i capoluoghi di provincia, dopo Enna).
Bene, peccato che alcuni fiocchi di neve che imbiancano la città sembrano essere roba di straordinaria amministrazione, lasciando che la situazione sfuggisse chiaramente di mano e che – sarebbe proprio il caso di dirlo – Guarente si impelagasse nell’ennesimo scivolone. Ma la polemica si tinge di ridicolo, a tratti grottesco, quando si viene a sapere, per mezzo del profilo social del primo cittadino che «a causa delle avverse condizioni meteo è disposta la chiusura di tutte le scuole, eccezion fatta per gli asili nido» che potevano restare «regolarmente aperti».
Da qui le conseguenti lamentele, segnalazioni e sfottò dei cittadini lasciati in balia di pochi centimetri di neve, davvero troppo pochi per una città come Potenza, rimasta vittima non della neve ma del classico scarica-barile tutto nostrano e dell’insostenibile leggerezza dell’essere di questa Amministrazione. Il reale pericolo evidenziato ieri, non era né la neve né il ghiaccio, bensì una Comunità sconcertata, insieme a qualche avvocato improvvisato delle cause perse: «Ci sono anche meriti», scrive qualcuno a sostegno dell’amministrazione Guarente, ma subito c’è chi incalza e lascia notare il pessimo tempismo del primo cittadino a segnalare la disposizione: «Forse i tempi della comunicazione sono stati sbagliati, – fa notare qualcuno – gli studenti provenienti dai paesi limitrofi alle 7 erano già partiti».
Già, perché quest’annuncio Guarente l’ha fatto alle 7 del mattino ed inserendo la data di oggi (poi prontamente corretta, dopo molteplici segnalazioni). «Mi dispiace per il disagio. Potenza è raggiunta da migliaia di studenti ed insegnanti – si sente in dovere di spiegare ai suoi utenti social il sindaco – che provengono da fuori città. Questa mattina alle 06:30 è stata disposta la chiusura in tantissimi comuni della regione e di conseguenza anche qui». «Non capisco la scelta di escludere gli asili nido.
Forse perché i genitori dei piccoli del nido hanno tutti un fuoristrada 4×4 o strada dedicate?» commenta ironicamente qualcuno. Ci sarebbe da stare sorridere di questa goffagine, se non fosse che la situazione in sé è tragicomica, quanto grave. Dunque, la vergogna non è tanto aver emanato un ordinanza in ritardo, ma averla emanata in una città di montagna dov’è giusto che nevichi e che, quindi, un’amministrazione dovrebbe essere in grado di gestirla una situazione tale, considerandola quasi all’ordine del giorno. Il provvedimento di chiusura delle scuole è stato preso anche da altri sindaci lucani, per quel che vale. Finora, comunque, non sono stati segnalati altri particolari disagi alla circolazione sulla principali strade della città capoluogo alla quota più elevata in Italia.