CUPPARO SI SFILA DAL BARDI BIS: «NO ALLA MIA PRESENZA IN GIUNTA»
Regione, ufficialmente una scelta politica per «sbloccare una situazione che si protrae da troppo tempo e che le comunità non possono permettersi»
POTENZA. «Ho comunicato al Presidente Bardi la mia volontà a non riproporre la mia presenza in Giunta». Così Franco Cupparo, ex assessore regionale alle Attività Produttive, ha annunciato di aver fatto un passo indietro nel rimpasto di Giunta sfilandosi dalla competizione in atto ormai da diverse settimane.
La notizia giunge all’indomani dell’annuncio del suo stesso partito, Forza Italia, con tanto di comunicazione ufficiale a riproporre il suo nome e quello del suo collega Rocco Leone al presidente della Regione Bardi come assessori in quota azzurra.
Il braccio di ferra attuato dal sottosegretario all’Editoria e coordinatore regionale di FI Moles con Bardi, disattendendo la richiesta di quest’ultimo a presentare solo numi nuovi per il nuovo esecutivo, è servito a ben poco. L’ex assessore, oggi consigliere regionale, considerata la revoca di Bardi che lo ha fatto cosi tornare tra i banchi dell’Assise, giustifica la sua scelta da un punto di vista del sacrificio politico: «Auspico che il mio gesto serva a sbloccare una situazione che si protrae da troppo tempo e che le nostre comunità, i nostri territori non possono permettersi ».
In molti però ritengono che dietro questo suo gesto altruistico in realtà ci siano motivazioni ben più personali, legate all’andamento dell’azienda familiare più volte oggetto delle attenzioni giudiziarie. Come pure la sua stessa persona, nell’esercizio dell’attività assessorile, stante a quello che trapela dai rumors. Tutte ipotesi che, lo diciamo con forza, al momento hanno portato a null’altro che a delle indagini e dei sequestri preventivi.
Lo stoccata finale però che spinge Cupparo a tale scelta, come riportano i ben informati, sarebbe Giunta dalle parole pungenti espresse dal presidente Bardi nel commentare il passo indietro compiuto dall’ex Dg dell’Arpab Tisci.
Un invettiva di Bardi contro una certa ipocrisia diffusa, tanto da spingerlo a sottolineare «Mi farebbe piacere che coloro i quali hanno richiesto la “pena capitale” contro una persona ritenuta il “nemico di turno” da abbattere, utilizzino una parte di tale attenzione anche verso altre situazioni, sicuramente più gravi, magari anche quando riguardano amici o compagni di partito ». Non è mancato infine uno spunto polemico nelle parole di Bardi: «La doppia morale è una cattiva abitudine a morire».
L’ex assessore alle Attività Produttive si sarebbe risentito di tale discorso ritenendolo quasi esclusivamente rivolto alla sua persona in Giunta, soprattutto dopo che il governatore ha ribadito di volere persone nuove al suo fianco per dare un segnale di vero cambiamento ai lucani.
Nascerebbe da qui la scelta di Cupparo di non ritornare in Giunta, nonostante in molti hanno ricordato le diverse volte in cui lo ha sempre annunciato (anche in maniera plateale) ma mai predicato. Se anche questa fosse solo una parte della motivazione che ha spinto Cupparo ad accettare di non ritornare in Giunta non gli si può che dare atto di non aver attuato la doppia morale.
Anzi. Chapeau per aver riconosciuto che non esitono “due pesi e due misure”. L’ex assessore ha definito questi anni «intensi di impegno senza risparmio di energie, al servizio delle nostre comunità, del mondo del lavoro e dell’impresa, dei cittadini tutti, i cui risultati lascio ad altri giudicare».
Infine, però Cupparo pare aver tenuto a sottolineare che il suo passo indietro debba essere utile per permettere alla Regione di uscire da questo impasse ricordando che «sia essenziale che la Giunta torni al lavoro il più rapidamente possibile in una fase storica e complicata per tutte le scadenze che attendono la Regione».