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CRISI TUTT’ALTRO CHE RISOLTE

Il compromesso del Bardi bis non accontenta nessuno: la maggioranza perde pezzi

Con Fratelli d’Italia all’opposizione in Regione ora trema anche Guarente a Potenza: equilibri cercasi


POTENZA. Se il presidente della Regione Basilicata Bardi abbia fatto bene o meno a varare un nuovo esecutivo targato Lega-Forza Italia, escludendo di fatto Fratelli d’Italia, lo scopriremo domani.

LA PROVA DEL NOVE

Il primo banco di prova giungerà già nella seduta del Consiglio convocata per domani, la prima seduta dall’azzeramento della Giunta, con all’ordine del giorno la presa d’atto della nuova squadra di governo e il rientro tra i banchi degli ex assessori.

Non solo. A seguire ci sarà una comunicazione del presidente Bardi. C’è chi giura che viste le ore infuocate che si sono susseguite alla nomina dei nuovi componenti della Giunta potrebbe trattarsi di una richiesta di “sostegno” all’intera Assise. L’ipotesi non è poi tanto peregrina se si considera che con la nomina del nuovo esecutivo tanto il perimetro della maggioranza quanto quello dell’opposizione è mutato drasticamente.

UNA GIUNTA CHE APRE UN’ALTRA CRISI

Ad avere la meglio in questo rimpasto, almeno per il momento, è stata la Lega. Il partito di Salvini non solo è stato quello che ha dato materialmente il via alla crisi politica, innescando malumori che difficilmente si potranno conciliare, ma è riuscita a riconfermare i due suoi assessori in carica : Francesco Fanelli e Donatella Merra. Fanelli passa dall’Agricoltura alla Sanità riconfermando il suo ruolo di vicepresidente della Giunta.

Alla Merra che pareva essere quella più a rischio resta addirittura attribuita la delega alle Infrastrutture e trasporti. Rinnovamento totale in Forza Italia con l’ingresso di Enzo Acito che ha assunto la delega all’Ambiente e Gerardo Bellettieri che si occuperà di Attività Produttive. Si attua così la staffetta con gli ex assessori azzurri Cupparo e Leone.

Ma se per l’ex assessore alle Attività Produttive Cupparo è stata una scelta ponderata personalmente per l’ex assessore alla Sanità Leone non è stato così. Il medico di Policoro non ha perso tempo, infatti, nel puntare il dito contro la scelta di Bardi e la mancanza di sostegno da parte del suo stesso partito. Arrivando così non solo ad abbandonare FI ma anche a dichiararsi all’opposizione.

A creare malcontento è stata anche la nomina del neo assessore all’Agricoltura Vincenzo Baldassarre. Prima di entrare in Giunta Baldassarre ha formalizzato ufficialmente il suo abbandono da FdI, ritenendosi ora del tutto “uomo del presidente”. Ingresso che portato all’estromissione dell’ex assessore Rosa.

LA PAROBOLA ASCENDENTE DI FDI

A uscirne sconfitta su più fronti è certamente Fratelli d’Italia. Le contestazioni interne contro la riconferma dell’assessore uscente Gianni Rosa, nonostante le indicazioni nazionali continuassero ad indicarlo come unico nome, non hanno giocato a favore del partito.

Una sconfitta pesante quella dei meloniani che ora dovranno fare i conti con: l’assenza di un rappresentante in Giunta, la perdita di un altro consigliere regionale e l’uscita di fatto dalla maggioranza. Il partito che sembrava sul punto di dettare le regole in maggioranza ora deve interrogarsi su quell’allargamento interno al partito che probabilmente non ha fatto bene alla tenuta degli equilibri.

I primi segnali di mancata stabilità si sono visti con la porta sbattuta dal capogruppo Vizziello che ha preferito la Lega a FdI. La fuoriuscita di Baldassarre ora, divenuto assessore ma non in quota meloniana, e la guerra interna neanche tanto velata al fondatore del partito Rosa hanno dato un colpo pesante ad un partito che poteva porsi evidentemente altre ambizioni e che oggi è fuori anche dalla Giunta del Comune di Potenza.

Nonostante i vertici regionali, Quarto, Coviello e Caiata parlino di «tradimento immeritato » da parte di Bardi, sono state le scelte interne e l’incapacità di adattarsi alla linea dettata da Roma a far sprofondare il partito negli ultimi mesi. I nuovi ingressi in FdI che sarebbero dovuti servire a dare nuova linfa al partito in realtà ad oggi si sono trasformati in lunedì 14 marzo 2022 Dg, gr azie a l la “P i eni P ote ri” Bar d i or a p u ò cam b i a rli tu tti Con 3 new entry in Giunta, il Gen può non rinnovare gli incarichi: ha 45 giorni Si aprono le trattative per un nuovo perimetro allargato.

La rielezione del leghista Cicala a presidente ormai è una chimera: troppi malumori Braia (Iv) Polese (Iv) Cifarelli (Pd) Pittella (Pd) Cralucci (M5S) Perrino (M5S) Leggieri (M5S) Trerotola (Pl) Quarto (FdI) Coviello (FdI) Leone un colpo di grazia a quello che poteva essere il partito pronto a prendere il posto (in termini di numeri) della Lega.

OPPOSIZIONE AMPIA

La parabola ascendente di FdI si ripercuote così sulla nuova maggioranza in Consiglio regionale. Di fatti i due unici rappresentanti, Quarto e Coviello, parlando di tradimento hanno segnato un allontanamento dal governo regionale. A loro bisogna aggiungere anche l’ormai ex forzista Leone. In un solo colpo Bardi ha perso ben tre consiglieri della maggioranza.

Quale sarà il futuro di Bardi? Difficile a dirsi, domani però si potrebbe già avere una prima distinzione tra maggioranza e opposizione. Sembra chiaro che con l’assenza dei voti di Quarto, Coviello e Leone molto probabilmente il leghista Carmine Cicala non riuscirà a essere eletto come presidente del Consiglio, pertanto, si riaprono le trattative con Italia Viva, il consigliere di Pl Carlo Trerotola e i due esponenti del Pd.

Niente M5S che ha già chiarito di voler restare opposizione. La sensazione è che si voglia arrivare almeno fino alla prossima primavera, quando ci saranno le elezioni politiche, ma non è da dimenticare la data di fine marzo, dove si voterà per l’approvazione del bilancio che rappresenta un giorno chiave per la politica della regione lucana.


 

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