CARO CARBURANTE E FONTI DI “ENERGIA 2.0”
Matera, istallazione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici per fronteggiare la crisi dei costi produttivi
Chi pensava che una volta allentate le restrizioni dovute al Covid, avremmo fatto un bel pieno di carburante e ce ne saremmo andati liberamente in giro per la Basilicata con le nostre autovetture, non aveva fatto i conti con la crisi energetica che evidenziatasi sin dall’inizio nel 2022 si è ulteriormente aggravata a seguito della guerra russo – ucraina.
E così nel giro di pochi giorni i prezzi dei carburanti sono letteralmente schizzati alle stelle superando abbondantemente i 2 € al litro e determinando una reazione a catena che sta causando l’ aumento di tutti quanti i prezzi dei beni di primo consumo che ovviamente per arrivare dal produttore al consumatore devono essere trasportati.
Ma se l’aumento dei carburanti sta mettendo in seria difficoltà l’economia veicolare e produttiva materana tra l’altro appena uscita dallo stallo imposto dalla pandemia, altrettanto critico si presenta l’aumento dei costi dell’energia elettrica che viene prodotta con centrali che funzionano proprio con il gas il cui prezzo sta salendo notevolmente anche perché importiamo una rilevante quantità proprio dalla Russia. Se dunque anche Matera come del resto tutte le altre città italiane sta facendo i conti con il caro carburante e il caro elettricità, all’orizzonte, sulla collina materana s’intravede una prima soluzione nell’utilizzo di fonti energetiche alternative quali appunto le pale eoliche che sebbene siano state da molti contestate perché non rendono particolarmente piacevoli le vedute panoramiche dei posti in cui esse sono installate, d’altra parte però in un momento come questo possono diventare una delle soluzioni percorribili rispetto alla crisi delle risorse energetiche.
I venti vanno dunque intercettati per mettere in movimento le grandi pale delle centraline eoliche, ma non va neanche ignorata l’energia del sole e a tal proposito bisognerebbe prendere spunto da una piccola azienda agricola collocata sulla piana collinare tra Matera e Santeramo, che con una installazione di pannelli fotovoltaici cerca di rendersi energeticamente autonoma e soprattutto cerca di sfruttare al massimo le inesauribili risorse riciclabili che offre la natura stessa. Tra l’altro questo previgente esempio di agricoltura 2.0 serve anche a ricordarci che tra i nuovi obiettivi che l’Italia si prefigge c’è proprio quello della transizione ecologica e così senza andare troppo lontano e scervellarsi con strategie complesse e cervellotiche forse basterebbe prendere esempio da questo piccolo gruppo di agricoltori che con intelligenza e semplicità molto sicuramente riuscirà a fronteggiare una crisi energetica che per molti altri invece sarà purtroppo invalicabile.