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SE BARDI SI DIMENTICA PURE DELLA PANDEMIA

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Non sappiamo se a margine del dialogo sul PNRR, tenutosi nella bella cornice dell’Auditorium del Conservatorio di Potenza, il ministro lucano Roberto Speranza, momentaneamente rinsavito dalla cortina d’inciucio che ormai lo lega al settantenne Vito Bardi, abbia avuto almeno un pochino di “cazzimma” istituzionale per incalzarlo sulle tante cose che non tornano nella sanità regionale, a partire dai tamponi ai vip ed in modalità scavalco alle infinite liste d’attesa che fanno primeggiare di vergogna e d’inefficienza la Basilicata sul resto d’Italia e su cui, guarda caso, l’occhio istituzionale del governatore non si posa mai come non caccia mai alcuna sillaba. Ora, però, è merito del buon tempismo divulgativo di Nino Cartabellotta, presidente ed animatore della fondazione indipendente GIMBE, se dopo aver lanciato l’allarme per la ripresa pandemica nel centro-sud, si svela l’indicibile nel report sul tasso di copertura vaccinale delle quarte dosi dove la Basilicata è impalata in coda nazionale, addirittura con percentuali nemmeno pervenute e dimostrando così, come se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia farlocca e disastrosa la mano governativa di Bardi. Ha scritto Roberto Gervaso: “Dimentichiamo solo quello che non ci interessa”.

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