BARDI, UN GOVERNATORE IN FUGA
Tacco&Spillo
è bastato il ruggito biascicato di Rocco Leone per riconsiderare l’attualità dell’inadeguatezza con cui il settantenne Vito Bardi guida la Basilicata, peraltro sempre più stufa del giogo asfissiante del centrodestra e della sua bulimia con cui ha fatto incetta di poltrone e privilegi, senza nemmeno il tocco minimo di decenza etica che pure la politica dovrebbe avere per i suoi gironi infernali del potere. Ora però l’ira funesta dell’ex assessore le ha cantate così tante ed in tutte le salse da far sbucare fuori i fattarelli degli arcana imperi sulla sanità e su cui all’improvviso s’è subito palesato uno strano ed indomato pallore del volto di Bardi come di chi si sente ormai preda indifesa della vendetta rivelatrice del proprio amico che ha cinicamente tradito. Eppure dopo una replica paludata per lo smascheramento ricevuto, il governatore ha pensato bene a darsi alla virtù della fuga, la preferita dal coraggioso don Abbondio, lasciando così in brache di tela l’intero Consiglio regionale, compreso il fratellino d’Italia Tommaso Coviello pronto ad inscenare l’arrabbiatura farlocca per l’esecuzione compiaciuta di Gianni Rosa e su cui invece la Meloni pretende la vendetta d’opposizione. Pare risentire Fabrizio Caramagna: “Tu che continui a scappare