NUOVA “RICETTA” EDILIZIA PER L’ALBERGHIERO
Matera, Comune e Provincia danno il via alla “Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici”
Nello scenario urbanistico di Matera uno dei primi quartieri che vennero realizzati per accogliere gli abitanti dei Sassi successivamente allo sfollamento degli antichi rioni previsto dalla legge speciale di De Gasperi del 1952, è il quartiere Spine bianche. Quest’ultimo lega il suo nome a grandi architetti come Aymonino, è diventato un po’ il modello urbanistico del ritorno alla vita dopo la tragedia umana dei Sassi.
A Matera questo rione è conosciuto come Bottiglione dal nome dell’impresa costruttrice che eseguì i lavori e costruì con dei caratteristici mattoncini in cotto e tegole marsigliesi sia le abitazioni che la Chiesa di San Pio X. Ebbene proprio all’interno del quartiere Bottiglione vi è un edificio risalente agli anni ‘70 che oggi ospita la succursale dell’Istituto alberghiero Antonio Turi e che è da poco entrato a far parte del progetto del Ministero dell’istruzione Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici.
Un progetto che rientra nell’ambito del PNRR e al cui avviso pubblico la Provincia di Matera ha comunicato la propria intenzione di partecipare e il Comune di Matera ha dato il nulla osta di competenza per procedere alla demolizione e alla ricostruzione dell’edificio succursale dell’istituto alberghiero.
E così malgrado i sacrifici iniziali che dovranno fare gli studenti dell’alberghiero che è già spezzettato tra varie sedi dislocate nelle varie zone della città, la ricostruzione dell’edificio sicuramente sarà per i futuri chef materani, un’opportunità più sicura ed efficiente di formazione professionale. C’è ora da augurarsi che i lavori, contravvenendo ai tempi biblici che di solito caratterizzano le opere di edilizia pubblica, si svolgano rapidamente data anche la grande importanza che l’intero comparto alberghiero riveste in una città come Matera che punta sempre di più al settore turistico.
Ragazzi ottimamente formati nel settore alberghiero potrebbero senz’altro contribuire ad un ulteriore sviluppo della ristorazione della città dei Sassi e soprattutto potrebbero frenare quello spopolamento lavorativo che ormai già da tempo penalizza l’economia lucana.