RENDICONTI GRUPPI CONSILIARI: SBAVATURE QUA E LÀ, MA MEGLIO DEGLI ALTRI ANNI
Corte dei conti, il migliore Baldassarre, per lui bilancio flash dato il passaggio a FdI che ha poi lasciato: gli altri hanno 1 mese per chiarire
In Consiglio regionale, c’è chi, come la Lega, al terzo giro sembra aver finalmente imparato la lezione. Le sbavature non mancano, ma rispetto ai 2 anni precedenti, con riferimento all’attuale legislatura, il quadro complessivo dei rilievi della Corte dei Conti di Basilicata sui rendiconti, e l’annessa documentazione giustificativa, dei gruppi consiliari relativi all’esercizio finanziario 2021, si presenta migliore.
Dati i cambi di casacca che hanno caratterizzato la particolare attività politica interna al centrodestra, in alcuni casi, è stato trasmesso alla magistratura contabile, una sorta di “doppio bilancio” annuale. Per il 2021, il più agevolato nel redigere la documentazione finanziaria, è stato l’attuale assessore all’Agricoltura, Vincenzo Baldassarre.
Ha dovuto rendicontare soltanto 2 mensilità, stante la cessazione del gruppo Idea al 1° marzo 2021, data l’adesione dell’unico consigliere di Idea, per l’appunto Baldassarre, al gruppo consiliare di Fratelli D’Italia.
Per la Cronaca, dopo circa 1 anno, ovvero pochi giorni fa, prima della nomina assessorile, Baldassarre è uscito anche da Fratelli d’Italia. Ad ogni modo, nel 2021, ha gestito circa 9mila euro e avanzando, dal non speso, 266 euro, già aveva restituito la somma a febbraio prima dell’addio a Idea.
Bene anche Italia viva che dovrà solo produrre le certificazioni, allo stato mancanti, relative ai collaboratori attestanti il mancato svolgimento di incarichi di rappresentanza interna al gruppo consiliare e la copia della restituzione di 172 euro al Consiglio.
Per Trerotola di Prospettive lucane, una sola contestazione riguardante la «documentazione relativa al pagamento di un F24 di 3mila e 294 euro effettuato il 17 gennaio 2022 che risulta inserito nel rendiconto analitico del Gruppo, tuttavia sono stati trasmessi due modelli F24 relativi all’anno 2020 pagati nel 2021».
Potrebbe trattarsi di un mero errore di trasmissione, o forse no. Sarà il farmacista a chiarire. Per Forza Italia, invece, l’errore di contabilizzazione relativo alle voci di spesa, riguarda un ammontare, delle spese di funzionamento, pari a poco più di 7mila euro. Più precisamente, i forzisti devono chiarire su un’uscita di 3mila euro per una consulenza che però non risulta ricondotta alle «spese consulenze, studi ed incarichi».
Anche al Pd, chiesti chiarimenti. Innanzitutto, la Corte dei Conti non si ritrova nelle carte, il pagamento di un modello F24 da 3mila e 300 euro. In più, mancano, 2 fatture da 641 euro l’una, per il «consulente del lavoro».
La Lega, tra le più “martoriate” dalla Corte dei Conti, famoso il caso dei 51 mila euro da restituire in relazione al rendiconto del 2019, è riuscita a migliorarsi rispetto ai precedenti, ma comunque non ha ricevuto l’ambita dichiarazione di complessiva regolarità del rendiconto. In sintesi, dalla documentazione trasmessa, sono risultati accrediti di ulteriori somme riconducibili alla voce “Altre Entrate” pari a 4mila e 330 euro, «a fronte di 250 euro dichiarati dal Gruppo».
NASPI E TFR: MACCHIA A 5 STELLE
Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle, sul versante delle entrate, dalle verifiche effettuate dalla Corte dei Conti risulta un fondo cassa dell’esercizio precedente per spese di personale pari ad9mila 770 euro per fondo Tfr ed 4mila e 403 euro per fondo “Ticket Naspi licenziamento”: un totale di 14mila e 174 euro. Tuttavia, di questa somma, «non è stata data evidenza contabile nella rendicontazione annuale del gruppo». Senza spiegazioni, al vaglio la sussistenza di «un eventuale (correlato) obbligo restitutorio di tali somme con riferimento all’esercizio 2021».
Non solo. Sul versante delle uscite, sono risultate sostenute spese di personale per poco più di 130mila euro a cui vanno sommati i 4mila e 500 euro «per fondo Tfr 2021»e 2mila e 100 euro per «contributo “Ticket Naspi licenziamento” »: si tratta di un importo complessivo di 137mila e 136 euro.
Rilevata, tuttavia, una divergenza rispetto agli importi citati: il Tfr di competenza dell’anno 2021 sarebbe in realtà 6mila e 446 euro, e la Naspi 4mila e 532 euro. I pentastellati dovranno, pertanto, giustificare la divergenza.
FRATELLI D’ITALIA: LA STRANA MODIFICA CONTRATTUALE CON EFFICACIA RETROATTIVA
Problemi di F24 anche per Fratelli d’Italia. La somma di quelli inoltrati alla magistratura contabile, fa 35mila euro, ma nel rendiconto il gruppo consiliare ha scritto di averne spesi 37mila e 155.
Sospetto “cresta” di mille e 703 euro. Riscontrata anche una divergenza di circa 14mila euro tra il totale delle somme lorde corrisposte ai collaboratori e quanto riportato in bilancio. Il più grande punto interrogativo, riguarda alcune modifiche a 3 contratti sottoscritti a giugno e con scadenza al maggio dell’anno scorso. Sul compenso fisso mensile, rispettivamente di mille e 500 euro, mille euro e 750 euro, la modifica.
Dall’agosto del 2019, le parti stipularono una modifica contrattuale con riferimento al corrispettivo, non più un compenso fisso mensile, «ma uno complessivo per l’intera durata del contratto» fissato rispettivamente 46mila euro, 22mila e 400 euro e 32mila euro.
Ciò, «a far data però dal 3 giugno 2019». Tenendo «in disparte» , la «la circostanza della dubbia ammissibilità di una modifica-sostituzione di una clausola contrattuale con efficacia retroattiva», la Corte dei Conti ha specificatamente evidenziato che «i nuovi importi pattuiti, se divisi per i mesi del periodo di validità contrattuale (24 mesi), condurrebbero ad esborsi mensili maggiori di quelli effettivamente corrisposti ».
La questione è attuale, poichè nel giugno del 2021, i tre contratti in questione sono stati prorogati fino al febbraio del 2024, «ivi inclusa quella sul corrispettivo come modificata in data 02 agosto 2019». Come riportato nelle proroghe dei contratti: «Resta ferma ed invariata ogni altra previsione del contratto di collaborazione coordinata e continuativa del 03.06.2019, non espressamente modificata dal presente atto e non incompatibile con le previsioni in esso contenute».
Per la Corte dei Conti, il tenore letterale della previsione negoziale, che, tra le altre cose, non prevede espressamente la corresponsione di nuovi ed ulteriori compensi in favore dei collaboratori per il nuovo periodo di vigenza contrattuale, «fa sorgere il dubbio che gli stessi abbiano già finito di percepire l’intero compenso pattuito nel mese settembre 2021 e, di conseguenza, le altre somme corrisposte fino al mese di dicembre 2021 costituirebbero un indebito».
BARDI: IL PRESIDENTE DI UN GRUPPO CONSILIARE CHE NON ESISTE
Col passaggio di Piergiorgio Quarto in Fratelli d’Italia, dal 1 marzo 2021, il gruppo Basilicata Positiva «è composto da un solo consigliere, Vito Bardi, che assumeva di conseguenza anche la carica di Presidente pro tempore del medesimo». Mentre il rendiconto fino a febbraio presentato da Quarto «non ha presentato alcuna anomalia», per l’altro, da marzo a dicembre, presentato da Bardi, «sono state riscontrate le irregolarità».
Nei conti, nonostante il gruppo consiliare fantasma, una divergenza di poco più di mille euro. Ad ogni modo, tutti hanno adesso 30 giorni per fornire i chiarimenti richiesti. In caso di mancata regolarizzazione entro il termine fissato non è più prevista la decadenza del gruppo, per l’anno in corso, dal diritto all’erogazione di risorse da parte del Consiglio regionale, mentre resta fermo l’obbligo della restituzione delle somme ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale e non rendicontate.