IL TEATRO DEI PUPI
Tacco&Spillo
Come se non fosse accaduto nulla e con la solita supponenza napoletana, il governatore le ha provate tutte per derubricare lo smascheramento che gli ha rifilato Rocco Leone, con la furia cieca del tradito ed in un flusso di coscienza in cui ha sputato fatti, retroscena e quant’altro servisse a svelare il grottesco teatro dei pupi e del puparo e su cui di certo ci sarà l’interesse della magistratura. Ora però vada che il settantenne Bardi abbia preferito il derby calcistico Potenza-Picerno alla dialettica della guerra, lasciando in brache lo scaduto presidente Cicala come l’iperaccomodante Coviello, ma i riferimenti circostanziati di Leone sulla cinquina della sanità come Barresi, Spera, Esposito, di Martino e Bochicchio pretendono una sua risposta di merito e non certo la solita retorica paludata di cui è lastricato persino l’inferno della politica. Tutto questo per dire che c’è un limite di decenza oltre il quale non serve la responsabilità dell’inciucio, ma solo quella della sfiducia politica e comunitaria, sfida etica che farebbe bene anche ai sindacati, sempre più imprigionati nei loro silenzi, compresi quelli sullo scandalo dei tamponi ai vip. Ha scritto Gioachino Belli: “Ar teatrino chi la sostiè la parte ppiú ssudata?Dite er burattinaro o er burattino?