“CITTÀ DELLA PACE” DI SCANZANO JONICO, PITTELLA SOLLECITA INTERVENTO DEL GOVERNO
Il senatore dem della Basilicata ha presentato un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e degli Affari regionali per sollecitare iniziative che ne favoriscano il completamento
POTENZA. Continua a sollevare incredulità il mancato completamento della “Città della Pace” nella sede di Scanzano Jonico. Diverse le sollecitazioni giunte in questo ultimo periodo non solo alle Istituzioni regionali.
Il senatore dem della Basilicata, Gianni Pittella ha presentato un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e degli Affari regionali per sollecitare iniziative che favoriscano «quanto prima il completamento » del progetto della Città della Pace, a Scanzano Jonico in provincia di Matera, «anche valutando la possibile convocazione di un tavolo di confronto con la Regione Basilicata per trovare tempestivamente una soluzione condivisa».
Nell’interrogazione, Pitella ha fatto presente che il progetto «è previsto da anni: la struttura ospiterebbe temporaneamente migranti e richiedenti asilo per un numero di 150 posti letto, per il quale sono già stati stanziati 2 milioni di euro, e che testimonia dell’importanza da sempre attribuita da questo territorio alle politiche di accoglienza ».
Il senatore ha sottolineato i vantaggi che il centro offrirebbe per l’ospitalità dei migranti permettendo «lo sviluppo di attività culturali e di ricerca e formazione, potendo pertanto diventare una struttura aperta al territorio.
Potrebbe rappresentare un punto di svolta in un’area in cui la presenza di lavoratori migranti regolari è da sempre consistente e diffusa durante tutto l’anno, a causa dell’intensiva coltivazione di prodotti ortofrutticoli ».
Begli scorsi giorni già altri deputati lucani avevano sollecitato il Governo centrale ad intervenire.
Considerato anche, come lo stesso Pittella ha fatto notare nell’interrogazione che «da notizie a mezzo stampa si è appreso che la Regione Basilicata ha ritardato l’adozione della delibera finale del provvedimento, impedendone di fatto la positiva conclusione, con il rischio di determinare un grave danno all’intera collettività, anche alla luce delle consistenti risorse già investite nel progetto».
