IL VOTO SI ALLONTANA
Bardi dice sì alla richiesta di 2 assessori per FdI: 1 sarà Latronico
Si tratta solo sul secondo nome: la Meloni deve ora fare sintesi tra i suoi
POTENZA. Continuano le interlocuzioni romane per provare, quanto prima, a risolvere la crisi nella maggioranza di centrodestra che sostiene il presidente della Regione, Vito Bardi. Il vertice tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia svoltosi martedì a Roma si è chiuso con la consapevolezza che è necessario procedere a un Bardi “Ter”.
La Giunta bis, fresca di nomina del 12 marzo deve già essere rivista. Sia da parte della Lega che da quella di Forza Italia, nell’approvazione in riunione dei due responsabili Pepe e Gasparri rispettivamente, è stato fatto un passo indietro per provare a ricucire lo strappo avvenuto con Fratelli d’Italia.
IL GOVERNATORE PRONTO A RIMETTERE MANO ALLA GIUNTA
L’esito del vertice romano, giunto dopo circa 3 ore di discussione, è stato notificato a Bardi con una telefonata. Il governatore, assente per motivi ancora non chiari, avrebbe compreso bene di dover rimettere mano alla sua Giunta per potersi “salvare” dal voto anticipato ed evitare che i meloniani appoggino, anche con i loro tre voti, la mozione di sfiducia presentata da Partito democratico e Movimento 5 Stelle. Per ricucire lo strappo FdI ha reso chiaro di voler ben due postazioni in Giunta, non una in meno, e la libertà di indicare senza alcun vincolo i nomi.
Pretese non da poco quelle dei meloniani che nonostante la comprensione di FI e Lega rischiano comunque di far spezzare la corda. Certamente lo sgarbo subito non è da poco, ma le condizioni appaiono eccessive di un orgoglio politico che in questo momento storico nessun partito dovrebbe avere. Il resto della maggioranza, pur ritenendo eccessive, le richieste dei meloniani ha deciso comunque di concedere i due assessori per evitare che la coalizione si sfaldi inesorabilmente. Dopo aver preso inizialmente tempo, Bardi ha accettato le richieste dei meloniani.
Il rinnovamento della Giunta è cosa certa, solo sulla tempistica si starebbe ancora ragionando. A rischiare il posto per fare l’argo all’ingresso dei due assessori in quota FdI sarebbero uno dei due assessori forzisti in carica, Dino Bellettieri e Vincenzo Acito, e l’ex meloniano Vincenzo Baldassarre.
Infatti, FdI nelle pretese agli alleati avrebbe chiesto senza troppi giri di parole la testa del neo assessore all’Agricoltura Baldassarre uscito dal partito un attimo prima di essere nominato in Giunta in quota “presidente”. Neanche la lealtà incondizionata giurata al governatore a quanto parre potrebbe salvare Baldassarre dalle ire dei meloniani. Al suo fianco bisognerà solo comprendere chi tra i forzisti Acito e Bellettieri sarà disposto a cedere il posto in Giunta.
I NOMI DELLA MELONI
Trascorse appena 24 ore dal vertice di maggioranza Bardi si è convinto, probabilmente anche dietro consiglio dei big di partito che hanno condotto le trattative, che cedere alle richieste dei meloniani rappresenta l’unico modo per allontanare le elezioni. Il Bardi Ter sarà certamente costituito da ben due assessori di FdI. Meloni ha già avanzato sul tavolo i nomi: l’assessore uscente Gianni Rosa e Cosimo Latronico.
La leader di FdI ha avanzato nuovamente la coppia già fonte di discussione proprio per il Bardi bis. Infatti, la trattativa con FdI si era arenata proprio sui nomi oltre che sul riconoscimento del secondo assessore come promesso a dicembre dal governatore alla Meloni in persona. Il generale avrebbe insistito per il rinnovamento mentre il partito avrebbe chiesto in primis la riconferma dell’uscente Rosa e solo in caso di un secondo assessore l’ingresso di Latronico.
IL VETO DI BARDI
In realtà, però, anche ieri di fronte a quanto espostogli a telefono dai referenti della sua maggioranza, Bardi non avrebbe nascosto il suo disappunto. Ha confermato di voler dare due postazioni ai meloniani ma ha messo il veto sull’ex assessore uscente Gianni Rosa.
Il governatore non ha fatto mistero di non aver apprezzato le frecciatine lanciate dall’ex assessore all’Ambiente dopa la sua mancata riconferma in Giunta. Il meloniano non ha risparmiato critiche sul modo di gestire di Bardi il rimpasto di Giunta, ossia: «Pensava di risolvere una crisi (?) e invece ne ha aperta una profonda, spaccando il centrodestra lucano».
E ancora: « Bardi apre all’incestuoso inciucio tra destra, sinistra e 5stelle». Insomma, un affronto che il generale non può certo digerire facilmente, anche dinanzi ad una situazione che lo vedo totalmente in bilico.
Approvato senza alcuna remore il nome dell’ex parlamentare Latronico, Bardi ha rispedito al mittente la riconferma di Rosa. Ora la palla passa nuovamente nella mani della Meloni che dovrà decidere se sacrificare la riconferma di Rosa, il suo uomo più fidato in Basilicata, o salvare il partito.