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ROSA: «IL MITE RIGETTA 9 ISTANZE “VETUSTE” DI RICERCA IDROCARBURI IN BASILICATA»

L’annuncio dell’ex assessore regionale all’Ambiente: «Il territorio regionale si libera di tutta una serie di procedimenti che avrebbero potuto portare a nuove trivelle»


«Il Mite ha rigettato le prime istanze di permessi di ricerca di idrocarburi considerate ‘vetuste’: Pignola, Monte Li Foi, Anzi, Tempa La Petrosa, Palazzo San Gervasio, Oliveto Lucano, Grotte Del Salice, La Cerasa, Monte Cavallo.

Questi rigetti sono il risultato delle posizioni tenute dalla Direzione Ambiente durante la fase di Vas, nello scorso settembre, e nelle successive consultazioni per l’approvazione del Pitesai, in sede di Coordinamento delle Regioni “Energia e Ambiente”, a dicembre scorso».

A renderlo noto è l’ex assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa che spiega l’iter svolto: «Inizialmente la nostra richiesta di considerare le istanze presentate anteriormente ad una certa data, poi fissata al 1 gennaio 2010,e la cui istruttoria non si era ancora chiusa, come non compatibili ai sensi dell’11-ter del D.L 135/2018, come modificato dalla L. n. 12/2019, ovvero in quanto ricadenti in ‘area non idoneanella situazione post operam’, non era stata accolta in sede di Vas ma abbiamo continuato ad insistere, portandola all’attenzione del Coordinamento delle Regioni, che l’ha fatta propria».

«Il territorio della Regione si libera, in questo modo, di tutta una serie di procedimenti che avrebbero potuto portare a nuove trivelle anche se le relative istanze erano state presentate nel 1998, come nel caso dell’istanza denominata ‘Oliveto Lucano’ e, quindi, non rispondenti ad attualità -sottoline Rosa-. Sono sempre stato convinto che la Basilicata è sì una terra di risorse ambientali di notevole importanza nazionale ma che esse debbano essere impiegate con razionalità. Non è possibile che l’Europa ci chieda l’abbandono delle fonti fossili mentre l’Italia ha istanze di permessi di ricerca di idrocarburi, risalenti a quasi 25 anni fa, ancora pendenti».

«Il rigetto delle 9 istanze vetuste è un passo verso l’abbandono del petrolio e, soprattutto, un passo verso la tutela del nostro territorio, istanza che ho sempre portato avanti convintamente, sin dagli anni come consigliere regionale, e che ho proseguito quando ho ricoperto la carica di assessore all’ambiente. La coerenza delle posizioni e la tenacia nel portarle avanti, in uno al supporto continuo che ho ricevuto dagli Uffici regionali, hanno consegnato alla Basilicata un primo successo di cui tutti devono andare fieri» conclude l’ex assessore regionale Gianni Rosa.


 

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