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AL CROB ARRIVATO IL NUOVO DIRETTORE DI RADIOTERAPIA

È la dottoressa Grazia Lazzari che ha dato il via a una riorganizzazione delle attività a vantaggio dei pazienti


Con l’arrivo della dottoressa Grazia Lazzari, nuovo direttore dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia dell’Irccs Crob, è in corso una riorganizzazione delle attività a vantaggio dei pazienti per una moderna radioterapia a disposizione del Sistema Sanitario Regionale.

Già attivo per le donne affette da carcinoma della mammella sinistra, il trattamento radioterapico con controllo del respiro (breath hold o gating respiratorio).

Si tratta di una tecnica applicata alla radioterapia del torace che attraverso il controllo del respiro della paziente ha l’obiettivo di allontanare dal fascio il cuore, la coronaria e il polmone inclusi nel campo di irradiazione per ridurne la e la tossicità cardiaca. «Utilizzando questa tecnica le donne imparano a controllare e trattenere il respiro durante la seduta radioterapica in base alle indicazioni apprese durante la fase del centraggio con erogazione della dose in fase di massimo inspiro, così il cuore e le sue strutture, e il polmone, ricevono meno dose» spiega la dottoressa Lazzari.

Sempre per la mammella sono attivi trattamenti di radioterapia ipofrazionata già validata da nuove linee guida nazionali ed internazionali per la radioterapia della mammella.

La radioterapia ipofrazionata consiste in poche sedute di terapia con dosi più alte per frazione e numero ridotto di applicazioni.

Questo trattamento radioterapico si espleta in un arco temporale dai 5 ai 15 giorni, a seconda degli schemi, con un vantaggio in termini di time- spending rispetto il frazionamento convenzionale che prevede una durata del trattamento in 25- 30 giorni, dando risultati equivalenti con un evidente vantaggio sulla qualità di vita della paziente.

«Inoltre, – prosegue la dottoressa – in accordo con l’unità operativa di medicina nucleare che dispone di un tomografo dedicato, a breve verrà attivato il centraggio TC/PET per neoplasie metabolicamente attive (testa-collo, tumori della cervice uterina, retto, polmone) per identificare in modo puntuale le zone di neoplasia più attive su cui mirare un sovradoaggio (boost) efficace, combinando le immagini morfologiche della TAC con le immagini metaboliche della PET».

Tra le novità di prossima attuazione, data la lunga esperienza nel campo della dottoressa Lazzari, vi è un progetto per l’attivazione di un ambulatorio di radio- chemioterapia integrata.

«Questo ambulatorio – conclude Lazzari – permetterà ai pazienti di essere trattati in un’unica sede ambulatoriale sia per la chemioterapia che per la radioterapia concomitante con notevole miglioramento della qualità assistenziale, nonché è previsto a breve l’arrivo di un nuovo acceleratore lineare a stativo fisso per erogare trattamenti volumetrici complessi. Possiamo dire che la radioterapia è donna».


 

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