«BASTA IMMOBILISMO»
L’invito di Iv: «Il cdx si sta assumendo una enorme responsabilità coi lucani»
POTENZA. La legislatura di Vito Bardi non può essere solo racchiusa nel capitolo sulla mozione di sfiducia, presentata da Partito democratico e Movimento 5 Stelle, che potrebbe portare al voto anticipato.
Di questa legislatura sono tanti i ritardi in corso e poche le azioni messe in campo con una serie di progetti che se non avviati per tempo (nel giro di pochissimi mesi per intenderci) rischiano di far perdere il treno del rilancio.
Considerato il momento storico che il Paese vive, con una guerra alle porte, con le conseguenze che il caro bollette e carburante hanno su famiglie e imprese, una pandemia tutt’ altro che nella fase finale e la sfida del Pnrr che incombe, la Basilicata può davvero permettersi di andare ad elezioni anticipate ed aspettare altri 5-6 mesi affinché il nuovo governo regionale si insedi? E partendo da questi presupposti che Italia Viva si approccia sul tema che più di tutti tiene incollati i lucani negli ultimi tempi.
I consiglieri regionali Luca Braia e Mario Polese, dopo aver discusso nel partito della linea politica da seguire dando seguito ad un documento unitario, hanno voluto fare chiarezza una volta per tutte. Anche ai tanti che li hanno additati come stampelle e inciucisti.
L’APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ
«È necessario stoppare le continue strumentalizzazioni che arrivano un po da tutte le parti sul nostro posizionamento che è sempre stato chiaro». È il capogruppo di Italia Viva Luca Braia ad introdurre così la conferenza stampa con i giornalisti sottolineando che «è arrivato il momento della responsabilità.
Noi abbiamo chiesto un atteggiamento di grandi conseguenze che sono ormai dentro a questa crisi che dura da circa da due mesi e che non vede soluzione ».
Braia si approccia in modo pragmatico alla questione del voto anticipato. Non si tratta solo di politica, anzi «Italia Viva -sottolinea- è l’unico partito libero che non si è mai mosso per poltrone o postazioni. Il nostro modello politico è sempre stato chiaro». Il capogruppo renziano ha snocciolato numeri e date per far comprendere come il futuro della Basilicata non può attendere: «Non possiamo nascondere la gravità sociale ed economica che sta vivendo questa nostra Basilicata.
Stiamo vivendo dei momenti terrificanti dal punto di vista sociale. Dalla guerra in Ucraina che vede l’Italia sostenerla non solo umanamente ma anche militarmente.
Siamo dentro una dinamica assurda che ha già prodotto degli effetti nefasti per quanto riguarda i costi delle materie prime che stanno aggravando la già grave situazione post pandemica di molte aziende. Siamo ancora dentro la pandemia, basta consultare i dati: in Basilicata ci sono 22600 contagiati e siamo arrivati a 871 morti collegati al Covid.
Quindi la pandemia è tutt’altro che terminata, anzi siamo in una fase piena. Una coincidenza pazzesca: considerato che siamo in mancanza di un bilancio regionale che potrebbe portare alla gestione provvisoria. Vale a dire non poter fare più nulla, una paralisi totale della gestione regionale.
Ci sono le scelte legate al Pnrr, il Piano 2021- 2027 ha bisogno di essere approvata e così via». Una lunga premessa quella di Braia ma «doverosa» la definisce lui per arrivare a chiedere ai suoi colleghi: «Abbiamo fatto tutto il possibile per poter affrontare serenamente questo Consiglio di lunedì’? Siamo totalmente consapevoli che per 6/7 mesi non avremo un nuovo governo e che questi mesi “persi” peserebbero sul futuro della Basilicata?».
A fargli eco il vicepresidente del Consiglio regionale Polese che sul tema politico evidenzia: «Auspichiamo che la crisi che oggi è evidente e palese davanti gli occhi di tutti sia un momento di palingenesi per questa maggioranza. Si guardino negli occhi, si rendano conto degli errori commessi e trovino in mezzo a loro una soluzione possibile per andare avanti. Da parte nostra saremo alternativi ma saremo presenti con le nostre proposte come fatto fino ad oggi. Perchè ribadiamo che poche cose sono andate bene in questi tre anni e molte di queste poche cose portano la firma di Italia Viva».
LA POSIZIONE IN CONSIGLIO
Per molti la questione si riduce ad un mero voto. Ma per i renziani il caso è molto più ampio e va ponderato fino alla fine. Nessun campo largo e nessuna interlocuzione “segreta” con Bardi fanno sapere i renziani.
«Non c’è stata alcuna interlocuzione, di nessun genere, diversa da quelle istituzionali che voi conoscete e che sono state tenute dal presidente della Regione Bardi con tutti e quattro i gruppi di minoranza» ha precisato Polese aggiungendo: «La nostra posizione è chiara, è sancita in un documento politico. Attendiamo con fiducia e speranzosi che il senso di responsabilità di questa maggioranza prevalga sugli individualismi.
Altrimenti a pagarne le spese sarà la Basilicata». A fargli eco Braia che precisa una volta per tutte che «Valuteremo fino all’ultimo minuto quale atteggiamento assumere sulla mozione di sfiducia perchè evidentemente tutte le conseguenze fino in fondo non si sono valutate». «È chiaro però che così non si può andare avanti – sbotta Braia-.
Bisogna essere totalmente consapevoli che in questo momento si sta andando in un vicolo cieco. Il centrodestra ha il dovere di trovare una soluzione. Certo stampelle a nessuno non ne facciamo ma la possibilità di progettare un futuro noi ce la siamo posti. Non ci costringano a votare quella mozione».
LA PROPOSTA DELLA GUIDA TECNICA
Italia Viva si approccia in modo propositivo in questo momento storico particolare. Basta danni sulla pelle dei lucani ma scelte giuste e consapevoli. «Bisogna rendersi conto che serve responsabilità» infine rilancia il capogruppo di Iv.
«Noi abbiamo messo in campo anche una terza via che è quella di coinvolgere l’intero Consiglio rispetto ad una soluzione anche di carattere tecnica.
Che potrebbe anche utilizzare un tempo definito per fare delle cose importanti. Con l’auspicio che si vada anche fino a fine legislatura ma con un cambio di passo totale, anche da un punto di vista del merito e del metodo. Perchè è di questo che hanno bisogno le imprese e i cittadini lucani». «Il cerino di questa partita può sfiammarlo solo Bardi e la sua maggioranza.
Si chiudano in una stanza e trovino una soluzione » ha concluso Braia. «Abbiamo messo in campo delle ipotesi alternative alla sfiducia, altrimenti l’avremmo sottoscritta. Il clima e il quadro che vivono i lucani è drastico. Non serve peggiorarlo oltre » ha ribadito infine Polese.