LA PROVA MELONI, LA VINCE GIORGIA
Bardi Ter: unica new entry Latronico, torna il pluridimissionario Cupparo. Restano Fanelli e Merra
ROSA PIAZZA IL SUO COMANDATO GALELLA ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE. LA SILEO LASCIA LA LEGA
Dopo giorni di dure trattative, minacce di sfiducia e una reale possibilità di un ritorno anticipato alle urne il centrodestra riesce in extremis a varare in Bard Ter. A distanza di soli sette giorni il governatore lucano ha dovuto nuovamente mettere mano all’esecutivo provando così a ricompattare quel centrodestra che si era sfaldato per l’estromissione di Fratelli d’Italia dalla Giunta bis.
La leader di FdI Meloni ha portato avanti la negoziazione pur se per molti definita eccessiva: 2 assessori, la scelta dei nomi senza veti e la testa di Baldassarre.
Nonostante il governatore lucano abbia provato in tutti i modi a mantenere il punto alla fine, per evitare che la mozione di sfiducia nei suoi confronti passasse, ha dovuto cedere alle richieste dei meloniani.
Tutto è stato possibile però grazie anche al passo indietro di Forza Italia che riesce a mostrarsi come il vero partito “mediatore” di questa profonda crisi. A farne le spese per dar vita al Bardi Ter è toccato all’indipendente Baldassarre, e agli azzurri Acito e Bellettieri. Mentre però Baldassarre e Bellettieri possono ritornare tra i banchi dell’Aula, Acito finisce definitivamente la sua epserienza in questa legisltura.
Le uniche riconferme sono quelle dei due leghisti Merra e Fanelli, rispettivamente infrastrutture e sanità. Come new entry per i meloniani oltre all’ex parlamentare Latronico anche l’ex assessore al Comune di Potenza Galella, rispettivamente con la delega all’Ambiente e con le deleghe alle attività produttive, formazione, lavoro e sport .
Staffetta anche per Forza Italia che ripropone l’ormai storico dimissionario Cupparo all’Agricoltura. Giorgia Meloni riesce a far mantenere l’impegno assunto da Bardi lo scorso dicembre di assegnare in un eventuale rimpasto ben due assessorati.
L’ex assessore meloniano Rosa è riuscito a rialzarsi, facendo nominare Galella un suo uomo di fiducia (come spieghiamo nella pagina di dopo) e mostrare la sua vera forza politica. Fratelli d’Italia ritorna ufficialmente alla maggioranza e Bardi non può che prendere atto di aver rimesso in piedi la sua legislatura.
Ora non resta che augurarsi regga, considerato alcune esternazioni e assenze in Consiglio che mettono in piedi uno scenario non proprio roseo. In Aula ieri mancavano infatti i leghisti Vizziello e Zullino che palesemente hanno mostrato di non appoggiare le scelte del governo Bardi.
Stessa cosa per il capogruppo di Fi Piro che non ha nascosto la sua ira per la scelta «autonoma di Bardi di nominare Cupparo». Piro non si è presentato in Consiglio e non ha negato di non voler votare la fiducia al presidente.
Un chiaro segnale di protesta verso un partito e un presidente di Regione. Non solo. Terremoto anche nella Lega. La consigliera Dina Sileo ha anunciato di entrare a far parte del gruppo misto non «ritrovandosi più in un gruppo che non mi rappresenta».
La Sileo ha però confermato la fiducia a Bardi senza negare che «quegli atteggiamenti di alcuni componenti della maggioranza, come alcune assenze mostrano, non mi rappresentano». Lo scosse di assestamento che si sono susseguite con la vera e propria crisi continuano a fare paura.