CUOCO LASCIA PER FAR POSTO AD ACITO: LA CGIL S’INFURIA
Consigliere speciale, Summa mette in guardia Bardi
Perso un Cuoco, Leonardo, Bardi se ne farà un altro di «consigliere speciale» del presidente.
A via Verrastro, tutti i rumors convergono su un nominativo: il già consigliere regionale supplente, nonchè già assessore regionale per una settimana, il forzista Vincenzo Acito che col rientro di Leone in Consiglio, è fuori dall’Assise. Nell’immediato, a nomina ancora non ufficializzata, l’ira del segretario regionale della Cgil, Angelo Summa.
«Se dovesse essere confermata la notizia relativa all’imminente conferimento di un incarico di consulenza scientifica nella struttura di presidenza della Regione Basilicata a un consigliere regionale uscente – ha dichiarato Summa -, saremmo di fronte all’ennesimo abuso da parte di questa Giunta regionale».
«Un utilizzo deviato delle norme – ha spiegato il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa – che regolano l’affidamento degli incarichi pubblici, disciplinate dal decreto legislativo 39 del 2013 e successive modifiche e integrazioni, che prevedono il divieto di conferire incarichi permanenti e temporanei, tra l’altro, a chi ha ricoperto ruoli di componenti di organi di indirizzo politico negli ultimi 2 anni (consigliere regionale, assessore) ».
«L’ennesima dimostrazione – ha proseguito Summa – di come il presidente della giunta regionale Vito Bardi, visti i numerosi incarichi conferiti con affidamento diretto senza un minimo di comparazione, utilizzi l’ente Regione quasi fosse la sua dependance, da adoperare al bisogno, per ricollocare amici o segnalati dalle varie componenti di partito.
Tale modo di operare non è più accettabile. Gli incarichi pubblici devono essere conferiti nel rispetto delle norme».
«E di tale rispetto – ha concluso il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa – dovrebbe essere ancor più garante chi ha svolto funzioni di vigilanza ai livelli apicali dello Stato, da cui certo non ci aspetteremmo questa progressiva deriva dalla legalità».