POST CICALA, OPPOSIZIONE STRATEGICA
Con i tanti mal di pancia, il voto delle minoranze potrebbe essere decisivo per l’elezione del presidente
CONSIGLIO NON È DA ESCLUDERE CHE LA LEGA PER COMPENSARE POTREBBE CHIEDERE IL BARDI QUATER PER UN 3° ASSESSORE POST CICALA, OPPOSIZIONE ST RATEGICA
DI MASSIMO DELLAPENNA
Ogni giorno ha la sua pena. La pena del giorno è la Presidenza del Consiglio.
Strada in salita per Cicala che rischia di mettere in difficoltà la Lega e l’intero centrodestra. L’accordo raggiunto che ha portato alla nascita del Bardi ter comportava anche la conferma della Presidenza a Cicala ma i consiglieri regionali non sembrano interessati al rispetto dei patti assunti dal Presidente a nome loro.
TROPPI SCONTENTI
Il Bardi ter ha lasciato troppi musi lunghi nel centrodestra.
Il gruppo Zullino-Vizziello nella Lega non si sente rappresentato dalla Merra in Giunta e chiede più spazio, Dina Sileo e Vincenzo Baldassarre sono battitori liberi, svincolati da ogni impegno di partito e legittimati a credere che ci sia una chance anche per loro, Francesco Piro non ha digerito la scelta di Cupparo come assessore e ha tutti i motivi per essere risentito anche dalla recente esclusione di Acito quale consigliere del Presidente e anche in Fratelli d’Italia, al di là delle dichiarazioni di facciata, l’esclusione dei Consiglieri dalla Giunta ha lasciato in tanti l’amaro in bocca.
Mentre tutti si concentrano sulle mosse interne alla Lega, in realtà sarebbero proprio Piro e qualcuno di Fratelli d’Italia ad avere interesse a forzare la mano, magari con il segreto accordo delle opposizioni e, così, consumare un riequilibrio di Giunta tra le forze politiche.
LO SCHEMA 3-2-1
Lo schema 3-2-1 alla base della nascita del Bardi ter, infatti, si regge soltanto se la Lega ottiene la Presidenza del Consiglio. Se la Presidenza del Consiglio dovesse andare a Forza Italia, a FdI o a qualche indipendente, per rispettare i rapporti di forza sarebbe necessario modificare la Giunta Regionale.
Chi tra FdI e Forza Italia dovesse ottenere il Presidente del Consiglio, dovrebbe rinunciare ad una presenza in Giunta per riequilibrare i numeri. Un’occasione troppo ghiotta per Piro (per esempio) per provarci e costringere così Bardi a mettere subito in moto i meccanismi per il Bardi quater che non vedrebbe la presenza di Forza Italia e, quindi, di Cupparo in Giunta.
L’opposizione, con i suoi otto voti potrebbe svolgere un ruolo dirimente nella deflagrazione definitiva del centrodestra.
IL QUORUM A 11
Basterebbe per l’opposizione sostenere un candidato di centrodestra diverso da Cicala magari accordandosi con 3 dissidenti nel centrodestra per costringere Bardi a rimettere mano alla Giunta Regionale. Fantapolitica? Forse si ma in politica niente è da escludere.
Se il Centro-sinistra convergesse su Piro o su Zullino o su Baldassare, siamo tanto sicuri che non potrebbero emergere due o tre franchi tiratori nel centrodestra? La voglia di azzerare la Giunta e ricominciare le trattative su un altro piano è tanta, anche nel centrodestra che da tempo non ha più una maggioranza compatta in Consiglio Regionale. A sinistra gli strateghi non mancano e un’altra esplosione del centrodestra sarebbe un’idea piuttosto ghiotta, così come a destra è chiaro tra i dissidenti che l’elezione del Presidente è la loro ultima occasione per provare a giocarsi una partita che non sia di soli mugugni.
La settimana santa rischia di essere un’altra settimana di passione per Bardi e la sua squadra.