SALUTI E BACI DA NAPOLI ALLA BASILICATA
Tacco&Spillo
Con una propensione all’anticipazione tattica ed uno sgarbo istituzionale, il settantenne Vito Bardi aveva già testato la bontà del suo collegamento streaming da una anonima piazzola di sosta, utile più all’urgenza di altre necessità che non certo a quelle solenni dovute alla celebrazione dei 50 anni di Regione. Ora a distanza di poco meno di un anno dal fattaccio, su cui peraltro nessun consigliere ha mai preteso l’onere delle scuse, il governatore ad emergenza pandemica ridotta e spalleggiato dallo strapagato fiduciario Antonio Ferrara ha inserito nel nuovo Regolamento interno della giunta la possibilità di tenere le sedute finanche in modalità telematica così da ridurre probabilmente lo stress del suo pendolarismo abituale. Eppure al di là dell’attività d’iperfetazione normativa, con cui ormai s’è buttato in minestrone la separazione costituzionale tra politica e gestione amministrativa, tanto per metterci sopra un po’ di sale dell’ermeneutica campana del potere, è davvero incredibile che pur di stare comodo in poltrona a Posillipo si riduca la governance ad una call e la Basilicata ancora peggio ad una cartolina di saluti e baci. Cantano i RadioSboro: “A quelli che non li sopporto più! A chi si sente giù! Saluti e baci”.