CORONAVIRUS, BASILICATA: SCOMPARSI 400MILA €
Tutela persone fragili, la Regione incassa dallo Stato ma si “perde” i soldi
La situazione pandemica e le relative misure di contrasto hanno causato una forte domanda di protezione sociale diffusa e di tutela delle persone fragili, «inizialmente non avvertita con chiarezza». Ad ogni modo, tuttavia, dato il contesto, il legislatore nazionale è intervenuto, in via d’urgenza, per assicurare alle persone con disabilità l’accesso ai servizi e la loro continuità su tutto il territorio nazionale. La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti per capire come le Regione hanno speso specifici finanziamenti assegnati ha redatto la relazione sulle misure volte a sostenere le persone con disabilità nel periodo dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, ovvero sulla gestione del fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità. Dei circa 40 milioni di euro trasferiti alle Regioni, soltanto poco più di 17 sono stati erogati alle strutture. Ciò che più colpisce, inoltre, è che 4 Regioni «non hanno dimostrato l’erogazione ai centri semi-residenziali delle risorse acquisite al proprio bilancio, per un importo complessivo di 10milioni e 640mila euro: tra queste Regioni, anche la Basilicata. Premesso che, come precisato dalla magistratura contabile, «la differenziazione a livello regionale e la connessa disomogeneità nell’erogazione dei servizi sociali fa ritenere che l’organizzazione territoriale abbia influito sull’uso efficace e tempestivo delle risorse statali», ricordato che «l’obbligo di rendicontazione a carico delle Regioni». Con Dpcm del 23 luglio 2020, sono state attribuite alle Regioni, pro quota, le risorse del Fondo citato per l’anno 2020, per un ammontare complessivo pari a 40 milioni di euro.
Alla Basilicata, assegnato l’1% del totale, in soldi equivalenti, come risulta dalla relativa tabella delle «risorse trasferite», a 400mila euro. Per la cronaca, in Italia, soltanto il Molise ha ricevuto di meno: 200mila euro. A ciascuna Regione era stato assegnato il compito di determinare l’ammontare massimo di contributo concedibile, in base al numero effettivo degli utenti con disabilità di ciascuna struttura alla data del 17 marzo 2020, «numero che può essere autocertificato dall’ente gestore della struttura». Fondamentale, però, il fatto che il trasferimento delle risorse spettanti alle Regioni è stato disposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri «a condizione che ciascuna di esse abbia formalmente adottato il Piano di riapertura delle strutture previsto dal Dpcm del 26 aprile 2020 entro 30 giorni dall’accreditamento dell’anticipazione di tesoreria effettuata dal Mef». Queste le regole, il metodo di verifica, invece, è consistito nei seguenti step. A partire dal mese di febbraio 2021 è stata avviata la procedura per l’acquisizione, da parte di ciascuna Regione, della rendicontazione delle spese effettuate che, ai sensi del Dpcm del 23 luglio 2020, avrebbe dovuto essere trasmessa entro 45 giorni dalla completa erogazione delle risorse trasferite. Da considerare che il termine di ammissibilità della spesa ristorabile da parte della Regione alle strutture era stato prorogato al 31 dicembre 2020 e conseguentemente anche il termine per la rendicontazione è stato spostato in avanti. Come evidenziato dalla magistratura contabile, «più volte gli uffici regionali sono stati sollecitati a comunicare i dati della rendicontazione e a quantificare le somme residue non utilizzate al fine di procedere al recupero delle stesse». Allo stesso tempo, sono stati richiesti i dati relativi al monitoraggio dei flussi finanziari sottesi alle misure in questione. Non risultando ancora completamente acquisiti i dati, ad agosto dell’anno scorso, «tutte le Regioni» sono state ulteriormente sollecitate, fissando la data del 30 settembre 2021 come «termine ultimo per l’invio» e precisando che, «in caso di inadempienza, sarebbe stata considerata come “non utilizzata” l’intera somma assegnata, avviando le procedure per il relativo recupero». Bene, a conclusione dell’indagine, «risulta che 4 Regioni non hanno trasmesso il rendiconto delle risorse erogate ai centri semi-residenziali, pur avendo acquisito nel proprio bilancio la liquidità corrispondente alle risorse a ciascuna assegnate». Nello specifico, «per le regioni Basilicata e Puglia non risulta alcun riscontro alle richieste della Presidenza», mentre, per completezza di informazione, la Regione Sicilia si è limitata a comunicare di aver avviato le procedure per l’attribuzione delle indennità agli enti gestori. Le Regioni più virtuose, hanno utilizzato il 100% dei fondi ricevuti, sono risultate l’Emilia-Romagna e il Veneto. A livello generale, tuttavia, non bene la situazione: complessivamente, l’importo delle risorse erogate ai centri diurni è risultato essere pari a euro 17milioni e 218mila euro, a fronte di risorse trasferite dal bilancio statale alle Regioni per euro 39milioni e 920mila euro.