TEMPA ROSSA: FIRMATO IN REGIONE UN ADDENDUM SULL’OCCUPAZIONE
Petrolio, l’assessore Galella riunisce intorno a un tavolo Total, sindacati e sindaci dei Comuni della concessione per valorizzare il Protocollo sulla trasparenza
Massime garanzie occupazionali per gli addetti al sito estrattivo petrolifero Tempa Rossa.
Una clausola sociale che tutelerà i lavoratori durante la delicata fase dei cambi di appalto. Salvaguardare i livelli occupazionali senza patto di prova e obbligo di preavviso per il personale già operante, garantire l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e la clausola sociale e l’inserimento di personale di nuova assunzione, tenuto conto delle competenze professionali acquisite attraverso percorsi di formazione, per i residenti da almeno un anno nei 13 Comuni della concessione di Gorgoglione, in Basilicata, dove ha sede il centro Oli di Tempa Rossa della Total. È questo in sintesi quanto stabilito dall’addendum al Protocollo Tempa Rossa per la trasparenza e per la valorizzazione dell’occupazione firmato in Regione Basilicata.
Il documento richiama l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro al fine di evitare il dumping contrattuale tra lavoratore e tra imprese. A salvaguardia dell’occupazione definisce le procedure nei cambi d’appalto da applicare a tutti coloro che opereranno all’interno del protocollo Tempa Rossa, con regole certe sulla tempistica, sulle comunicazioni, sul numero di occupati, sul contratto da applicare e sui livelli retributivi.
Alla stipula dell’intesa erano presenti l’assessore lucano alle attività produttive, Alessandro Galella, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli, i sindaci dei 13 Comuni della concessione Gorgoglione, i rappresentati di Confindustria Basilicata, Confapi Potenza e Matera e per la Total, Dante Mazzoni, della direzione affari istituzionali e relazioni esterne e il responsabile rapporti con il territorio, Ambrogio Laginestra.
TOTAL: «DOCUMENTO POSITIVO, FRUTTO DI UN PROFICUO LAVORO DI CONDIVISIONE TRA TUTTI I PARTECIPANTI AL TAVOLO DELLA TRASPARENZA»
«L’accordo di oggi – ha dichiarato il direttore Affari istituzionali e Relazioni esterne di TotalEnergies, Dante Mazzoni – riveste per noi grande importanza perché è frutto di un lungo lavoro di consultazione e confronto messo in campo nell’ambito del Tavolo della Trasparenza con tutte le parti interessate, dalla Regione alle organizzazioni sindacali, dai Comuni della Concessione “Gorgoglione” al mondo delle imprese. A tutti gli attori coinvolti spetta ora la piena condivisione e applicazione degli impegni sottoscritti: noi – ha concluso Mazzoni – faremo come sempre la nostra parte ».
GALELLA: «UNA TUTELA PER TUTTE LE PARTI INTERESSATE »
«L’addendum al quale si è giunti dopo mesi di lavoro e con la piena condivisione delle parti sociali e datoriali – commenta l’assessore Galella – rafforza il protocollo di sito e l’occupazione in quadro di certezze e trasparenza ed evita la dispersione degli occupati con regole stringenti per i cambi di appalto. I lavoratori avranno la certezza che nel passaggio da un’azienda all’altra conserveranno il posto di lavoro e i diritti che avranno maturato».
«Si chiariscono alcuni aspetti particolari che nel protocollo non erano precisati per poter così garantire una serie di aspetti sull’occupazione. Una tutela per tutte le parti interessate» ha concluso Galella.
LA SODDISFAZIONE DEI SINDACATI
Nel corso della riunione, i rappresentanti sindacali hanno espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto ma hanno evidenziato la necessità di una discussione sugli obiettivi generali del piano industriale di Total. Il segretario generale della Cgil, Angelo Summa ha parlato di «un accordo importante seguito nelle ultime settimane da diverse interlocuzioni, per far sì che il testo fosse rafforzato sulla parte delle tutele occupazionali.
La parte più importante che si è verificata in tutti questi anni attiene a due aspetti centrali: l’applicazione dei contratti collettivi nazionali che rappresenta un primo aspetto che tutela il salario e la qualità occupazionale, e la garanzia della clausola sociale che ci ha visto divisi ed è stato oggetto di un grande confronto. Su questo con le parti datoriali abbiamo dovuto fare uno scontro di tenuta politico-sindacale. Nel senso che i lavoratori che operano in quel sito, al di la di chi si aggiudica gli appalti, vengono riassunti. Una clausola che va estesa anche ai subappaltatori.
Una questione che fino ad oggi non era garantita». «È un accordo che vuole dare trasparenza e qualificare il lavoro e stabilizzare il lavoro» ha concluso Summa. Per Vincenzo Tortorelli, segretario generale della Uil è necessario «non commettere gli errori del passato. Abbiamo visto come negli scorsi anni già con Eni e i diversi cambi di appalto abbiamo assistito a situazioni limite.
Con questo addendum assistiamo a un cambio. Tempa Rossa è il secondo giacimento petrolifero in Basilicata che a regime farà un investimento di oltre mille lavoratori, se si guarda non solo alla Total ma anche alle imprese dell’indotto. Sull’indotto però come abbiamo visto in questi anni c’è una evoluzione. L’addendum dovrebbe garantire l’equilibrio tra Total e le varie commesse che si susseguiranno in questi anni». «Proviamo a mettere in campo un cambiamento in una terra come la Basilicata: oggi questo rappresenta un primo passo ma dobbiamo pensare anche ad investimenti economici per rafforzare la base occupazionale di Corleto e dell’entroterra.
Perchè la Basilicata ha bisogno di investimenti, soprattutto in una fase in cui il mondo sta guardando. Dobbiamo essere attenti e abili insieme a Regione e imprese per dare un futuro occupazionale alle nuove generazioni» ha concluso Tortorelli. «Speriamo sia la volta buona» ha esordito Carlo Quaratino, segretario organizzativo della Cisl che ha aggiunto: «La firma dell’addendum è un elemento essenziale perchè bisogna dare certezze ai lavoratori nel cambio degli appalti affinché vengano rispettate le condizioni di lavoro corrette. Siamo pronti e auspichiamo che in quella Valle bisogna produrre e dare occupazione perchè è quello che ci chiedono i lucani».