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11 VOTI PER UCCIDERE L’ONORE DI CONSIGLIO E LEGA

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Il 25 aprile lucano potrebbe avere una coda di felicità, portandoci il giorno dopo persino la liberazione da Carmine Cicala destinato a succedere a se stesso, nonostante il sillabo di molti consiglieri anche leghisti, non lo abbia mai risparmiato da battute al vetriolo. Ora lasciamo stare l’indegnità politica che Cicala ha riversato sull’intero Consiglio regionale, privandolo di vera autonomia e facendolo funzionare in gestione provvisoria, ma qualche suo amico furbastro pur d’incollarlo alla poltrona ha tarato il pallottoliere presidenziale alla terza conta dove basta raccattare 11 voti per sopravvivere allegri ed in ciambotta politica. Eppure da questa scenetta tragicomica oltre che l’onore della rappresentanza democratica del Consiglio ne esce ucciso anche l’onore della Lega, almeno quella di Zullino, vittima predestinata del fuoco amico, di Vizziello buono solo per salvare le natiche istituzionali di Cicala e finanche di Cariello plurivotato, ma sempre scippato dell’assessorato per via di un avviso di garanzia che ad altri non viene nemmeno fatto pesare ed ora maliziosamente dirottato verso l’insignificanza del ruolo di capogruppo. Recita un antico proverbio: “Chi vuol salvar l’onore, sdegno in fronte e fuoco in cuore!”.

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