25 APRILE, MATERA FESTEGGIA LA “LIBERAZIONE”
Deposta una corona di alloro sul monumento ai caduti in guerra e a seguire, le allocuzioni delle autorità
-Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti, il 24 maggio l’esercito marciava per raggiunger la frontiera per far contro il nemico una barriera-
Con le note dell’inno Leggenda sul Piave, si è svolto uno dei momenti più significativi del 77esimo anniversario della liberazione dell’Italia dalle forze occupanti. E così due carabinieri in alta uniforme, accompagnati dalla banda del maestro materano Paolicelli hanno attraversato piazza Veneto con una corona di alloro e recandosi al monumento che ricorda i caduti della prima guerra mondiale eroi indiscussi di patriottismo e valore italiano e materano. Deposta la corona, le autorità locali, il prefetto Sante Copponi, il Questore Eliseo Nicoli il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese e il sindaco Domenico Bennardi si sono alternati nel porgere i loro ossequi agli eroi materani caduti nella prima guerra mondiale, mentre il trombettiere suonava Le struggenti note del Silenzio militare.
Ma se questo è stato il momento clou dell’intera giornata dedicata alla liberazione dell’Italia dalle forze nazifasciste, particolarmente significativi ed ammirati dalla folla sono stati altri passaggi della cerimonia commemorativa, come ad esempio il percorso effettuato in parata dal corteo da piazza San Francesco d’Assisi fino a piazza Vittorio Veneto. Accompagnati dalla marcetta della banda hanno sfilato dopo il gonfalone della Città e della Provincia di Matera oltre alle autorità istituzionali e religiose, anche le associazioni combattentistiche e d’arma.
Grande emozione è stata vissuta dagli sguardi ammirati e fieri dei cittadini materiali e condivisa anche dai numerosi turisti che trovandosi a passare si sono fermati ad assistere all’entrata di corsa in piazza Vittorio Veneto del glorioso corpo dei Bersaglieri materani.
Ha avuto poi iniziò il momento delle allocuzioni dei vari partecipanti civili e istituzionali. Nel suo intervento il presidente della provincia Piero Marrese ha ricordato come il 25 aprile -Sia il giorno del sentito omaggio e del ringraziamento a quelle donne e quegli uomini che lottavano perché un futuro migliore rispetto al presente che stavano vivendo, potesse essere possibile, quel futuro che loro sognavano fatto di democrazia-
Ha preso poi la parola il primo cittadino materano – Mi rivolgo in particolare ai giovani, ha detto Bennardi, per dire loro che la liberazione dalla dittatura ha segnato una profonda rottura rispetto a quello che stava succedendo con un epilogo non scontato per l’Italia. Si è passati, ha aggiunto il Sindaco, dalla morsa di un regime dittatoriale alla libertà, ma questa conquista di libertà non è avvenuta per caso o per fortuna, bensì grazie all’eroismo di quelle persone che hanno combattuto persone che hanno dato tutto anche la vita e hanno così cambiato le sorti di un paese offrendogli il dono più grande che si possa avere la libertà-
Ma proprio durante l’intervento di Bennardi, non è mancato un attimo di tensione allorché un cittadino ad alta voce ha pronunciato all’indirizzo del Sindaco una frase di disappunto, attirando su di sé l’attenzione delle autorità presenti sul palco, che quasi simultaneamente si sono girate cercato di individuare l’autore dell’ esclamazione di contestazione.
Il cittadino materano poi è stato prontamente raggiunto dalla forza di sicurezza e a dire il vero molto pacificamente si è allontanato dalla piazza. Tranne questo piccolo intoppo la celebrazione materana del 25 aprile si è svolta tutta all’insegna del ricordo del valore dei nostri eroi caduti in nome di alti valori, dell’unità di intenti nel perseguire la pace e nella speranza che i conflitti bellici che ancora divampando nel mondo possano tutti molto presto avere fine.