GLI ANNI DELLA TRASPARENZA
Tacco&Spillo
A suo tempo avevamo già visto di buon occhio l’iniziativa avviata dall’ufficio stampa che col garbo testimoniale di Mario Trufelli aveva fatto appello al buon cuore dei lucani per raccogliere sempre più fondi da impegnare nella sfida al Coronavirus e rafforzare così i sistemi di sicurezza e protezione comunitaria, di cui c’era un gran bisogno perfino negli ospedali della Basilicata. Ora, però, a distanza di più di un anno e contrariamente a quanto prescritto dal Decreto Legge “Cura Italia”, la Regione avrebbe dovuto non solo tracciare le donazioni con un conto corrente segnatamente dedicato, ma pubblicare online la rendicontazione di quanto è stato raccolto e soprattutto di come è stato speso. Eppure ancora una volta una buona idea che ha avuto formidabile successo in tutt’Italia è stata inghiottita dal solito buco nero di sciatteria e di opacità istituzionale di cui ormai è protagonista questo centrodestra di baruffe e vergogne. Tutto questo per dire che il settantenne Vito Bardi può anche declamare la virtù della trasparenza per ingentilire il suo lessico istituzionale, ma poi alla fine rimane la prova dei fatti a dargli torto. Canta Renato Zero: “Gli anni della trasparenza, che fatica che farai, senza peso e consistenza affermare che ci sei!”.