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C’È IL FRONTE UNITO DELL’OPPOSIZIONE

I rappresentanti della minoranza, fino ad un nuovo rinnovo, non faranno più parte dell’Ufficio di Presidenza: Cicala sempre più solo


Dopo la decisione di rinviare il Consiglio regionale al 2 maggio Pd, Iv, M5S e Pl mettono in campo una azione forte


«La misura è colma». L’opposizione sintetizza con queste parole l’ennesimo rinvio del Consiglio regionale il cui unico punto all’ordine del giorno è il rinnovo dell’Ufficio di presidenza. Lavori rinviati al 2 maggio prossimo a causa delle tensioni interne alla maggioranza.

Una data decisamente troppo lontana e non solo per le questioni politiche ma anche perchè gli effetti di questa mancata elezione si ripercuotono sulle finanze della Regione. Infatti, a partire dal primo maggio scatterà la gestione straordinaria con quanto ne consegue in termini di limiti di spesa per la Regione e tutti gli enti controllati.

Dopo questa analisi giunge la sveglia della minoranza all’opposizione. Per suonarla Italia Viva, Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Prospettive Lucane decidono di far dimettere dall’Ufficio di presidenza i loro due rappresentanti.

Mario Polese e Gianni Leggieri si sono dimessi rispettivamente dalle cariche di Vice presidente e Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza.

La comunicazione è avvenuta nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali Cifarelli (Pd), Braia (Italia Viva), Trerotola (Prospettive lucane), Carlucci e Perrino (M5s).

Già nel corso del Consiglio regionale di martedì, dopo un rinvio durato 6 ore, il consigliere dem Pittella aveva proposto alla maggioranza di riunirsi la prossima settimana per permettergli di trovare una quadra e aveva invogliato Cicala a dimettersi con uno scatto di orgoglio.

Ma se il presidente in proroga è rimasto ancora alla poltrona i rappresentanti dell’opposizione hanno lanciato un messaggio forte e chiaro.

«La misura è colma – ha detto Cifarelli – dal momento che non solo la maggioranza non riesce ad eleggere il Presidente del Consiglio regionale ma per tutta una serie di questioni, a partire dalla mancata convocazione, da mesi, delle Commissioni consiliari, cosa che dimostra chiaramente la scarsa attenzione verso i problemi reali della collettività lucana». «Abbiamo sempre tentato –ha detto Polese – di non far mancare la nostra collaborazione per la soluzione dei problemi che assillano la regione.

La maggioranza invece di affrontare le diverse tematiche, dimostrando capacità programmatoria, continua a soffermarsi, invece, sulle postazioni da ricoprire.

Sicuramente le dimissioni non rappresentano mancanza di rispetto nei confronti del Presidente Cicala, ma l’unico strumento che l’opposizione ha a disposizione per manifestare il disappunto per questo modo di procedere.

Io non sono un populista ma proprio perchè ho profondo rispetto delle Istituzioni e credo che la politica debba essere al servizio dei cittadini non posso più tollerare, e aspettare invano che questa maggioranza trovi una sintesi al proprio interno per andare avanti».

«Le mie dimissioni sono un segnale politico molto chiaro e dicono una cosa: fate presto perchè i cittadini lucani hanno bisogno di provvedimenti per le famiglie, per le imprese e per i lavoratori e non è più possibile aspettare» conclude Polese.

A fare eco all’ex vice presidente del Consiglio il pentastellato Leggieri che senza mezzi termini ha detto che «Non esiste più un governo di centro destra, un governo che aveva promesso cambiamenti e in alcuni casi ‘miracoli’ ma siamo di fronte ad una coalizione che non riesce a nominare il Presidente del Consiglio e ad affrontare temi urgenti a partire dall’approvazione del bilancio della Regione.

Nulla di personale nei confronti del Presidente Cicala ma l’unica strada percorribile per ribadire chiaramente il nostro no a questo modo di governare ».

Trerotola ha parlato di «spettacolo indegno e di una maggioranza che non ha ben compreso i problemi a cui va incontro la Regione in mancanza di un bilancio approvato. Non veritiere le promesse lanciate nel 2019 al momento dell’insediamento della Giunta Bardi. O la maggioranza riesce a trovare una soluzione immediata o si ridia la parola agli elettori».

«Sono sei mesi che la maggioranza – ha detto Braia – sta cercando accordi per continuare a governare e questo in un momento davvero delicato sia per la fase post pandemica e per i nuovi scenari che la guerra sta, purtroppo, prospettando.

Non abbiamo ad oggi mai sentito discutere questa maggioranza di programmazione in ambito sanitario, energetico, ambientale ma solo di postazioni da assegnare e continui spostamenti da un partito all’altro.

Da parte nostra nessun atteggiamento di ostruzionismo ma sempre di responsabile collaborazione ».

«Mi auguro –ha precisato Carlucci – che la maggioranza chieda scusa ai lucani per non essere riuscita, ad oggi, a realizzare nessun cambiamento così come promesso.

Nessuna soluzione è stata trovata per i problemi della gente e la mancanza di coesione del centro destra viene da lontano, sin dalle prime dimissioni dell’assessore Cupparo. La crisi da loro stessi aperta è arrivata nel momento peggiore per la nostra Basilicata».

«Siamo senza parole – ha concluso Perrino – ed è per questo che abbiamo inteso dare un ulteriore segnale dopo la mozione di sfiducia al Presidente Bardi. Giungono queste dimissioni affinché i cittadini prendano contezza di come il centro destra ha lavorato fino ad oggi portandoci ad una situazione a dir poco grottesca».


 

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