LA TELEFONATA DI GUARENTE DA BRUXELLES: «TARGA PER SABIA AFFISSA ENTRO SETTEMBRE»
Dopo la petizione, avviata da Sonia Topazio, con la raccolta di più di 500 firme per commemorare il “Mennea lucano”il sindaco dà la sua approvazione
«Ho parlato con il sindaco, Mario Guarente, che in questo momento è a Bruxelles. Mi ha garantito che la targa per l’olimpionico Donato Sabia al campo scuola Macchia Romana sarà affissa entro settembre».
Ad affermarlo è Sonia Topazio, il deus ex machina di una petizione partita on line per ricordare concretamente Donato Sabia – tanto lo sportivo quanto l’uomo – scomparso a Potenza a causa del Covid due anni fa.
Una vicenda segnalata su queste colonne e che, pare, abbia avuto il suo lieto fine: «Quando si fa una petizione, a cui i giornali danno ampio risalto e la gente aderisce, vuol dire che l’iniziativa è sentita e sostenuta appieno – spiega soddisfatta Topazio – Per la petizione bastavano 300 firme, eppure siamo arrivati a raccoglierne più di 500: cifra più che valida per richiedere ufficialmente – s condo il regolamento di partecipazione popolare attuale – l’iniziativa propositiva dei cittadini firmatari». Una pratica, dunque, pronta a tutti gli effetti sulla carta.
A cui, il sindaco, pare finalmente dedicare attenzione all’indomani della scomparsa del “Mennea lucano”, Donato Sabia, uno dei migliori protagonisti di cui la regione Basilicata e la città di Potenza potessero andare fiere: partecipò alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 e a Seul nel 1988.
Due volte finalista ai Giochi negli 800 metri piani, ma anche medaglia d’oro agli Europei di Göteborg del 1984, prima che gli infortuni condizionassero la sua carriera sportiva.
Una carriera chiusa anzitempo così come la sua vita, a soli 56 anni. Una parabola beffarda come la sua scomparsa.
A dare avvio alla vicenda e a volere fortemente la petizione è stata Sonia Topazio, anche lei ex atleta, conquistando il podio in diverse gare nazionali juniores, nonché amica da sempre di Donato, e con lei a sostenerla in questa mobilitazione tanti altri amici, appassionati di atletica leggera o anche semplici cittadini.
I giorni a seguire la sua morte, sulle bacheche social di molti potentini si moltiplicarono gli inviti a non far morire quantomeno la memoria di Sabia, intitolandogli un luogo di sport.
La sua casa. E, così, il pensierò un po’ di tutti andò al campo scuola del rione di Macchia Romana già intitolato a Roberto Caruso, che fu – guarda caso – il primo allenatore di Sabia nel Club Atletico Potenza.
La targa all’ingresso dell’impianto, però, non è più integra, vandalizzata tempo fa.
Poi, è calato il silenzio. E una parvenza di una svolta: la prima Giunta Guarente, a maggio 2020, deliberò per procedere all’intitolazione del campo scuola a Donato Sabia.
I tempi però si sono palesemente allungati, da qui la scelta di avviare la petizione da parte del gruppo di amici-sportivi per chiedere l’affissione di una targa commemorativa per ricordare un campione di cui la città parrebbe essersi dimenticata.
«Una targa che è giusto mettere lì – incalza Sonia Topazio – in un campo in cui si praticano gare a livello comunale, provinciale, regionale, interregionale.
E quando un ragazzo, un giovane atleta dalle mille speranze, si ritrova a crescere ed allenarsi, deve sapere che lì c’è stato prima di lui un olimpionico. Che la città ha avuto un olimpionico e bisogna inciderlo a chiare lettere su una targa». Per uno sportivo, è risaputo, la sconfitta è dura da accettare.
Si tenta di tutto prima di buttare la spugna e dichiarare la sconfitta. Sicché a Sonia Topazio di rinunciare proprio non va: «Avviare questa petizione è stata quasi una scelta obbligata – spiega – perché la città di Potenza, a mio avviso, ha accantonato il nostro beniamino, punto di riferimento dello sport e della città. E bisognava smuovere le cose.
E questa petizio- ne aveva il senso di dedicargli altre strutture, una piazza, una targa che menzionasse le sue vittorie, i sacrifici di una carriera lunga e tante altre cose conquistate da un campione tanto umile, gentile e cordiale con tutti.
Per questo siamo al lavoro per man- tenere vivo il suo ricordo. E Donato, l’atleta e l’uomo – conclude Topazio – si merita questo ed altro. Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto la petizione quanto la causa».