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«BARDI SI RAPPORTI COI PRIMI CITTADINI CHE SONO IL MOTORE DELLA REGIONE»

Impatto zero, ospite della Serino, la sindaca Cervellino


Nessuna sindaca in provincia di Matera, il 18 per cento in quella di Potenza.

L’indagine conoscitiva “le quote di genere nei comuni lucani” condotta dalla consigliera di parità effettiva della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, conferma una condizione che aveva già fatto diventare negli anni passati la Basilicata un caso nazionale per l’assenza totale della presenza femminile nel Consiglio regionale.

Poche anche le donne che presiedono i Consigli comunali, tre in provincia di Matera e 21 in provincia di Potenza.

Scarsa partecipazione? Corsa a ostacoli contro la preponderante presenza maschile? Disinteresse? La nuova puntata di “Impatto zero” ha ospitato Viviana Cervellino, sindaca di Genzano di Lucania, e componente Anci con la delega alle pari opportunità.

Il punto, per stare alle questioni di genere, è sempre quello: garantire la possibilità di scelta e azzerare la differenza dei punti di partenza.

E una volta messe all’opera? Messa all’opera Viviana Cervellino ha raccontato ciò che ha realizzato nel suo comune, poco più di 5000 abitanti, quindi tra i centri con una densità demografica superiore alla media dei comuni lucani.

Un paese con “i bonus sociali attivi”, cioè una realtà aperta alla socialità, non solo come necessità esistenziale successiva all’epoca del Covid ma anche come dialogo sui bisogni della comunità, di tutte le generazioni, dai giovani ai vecchi.

Viviana Cervellino, spedita nel suo lessico di amministratore e rassicurante nel racconto (faccio il sindaco a tempo pieno, era arrivato il momento che Genzano ne avesse uno così), ha ricordato i momenti drammatici della zona rossa, quando Genzano fu tra i primissimi luoghi ad essere chiusi per i contagi.

«Era terribile dire che eri di Genzano, a momenti non ti accettavano neppure negli ospedali. Non si poteva uscire da Genzano neppure per andare a lavorare. Un’esperienza che non dimenticherò mai».

Misure forse eccessive, anche se da contestualizzare, certo ordinate e non condivise. La sindaca è stata molto onesta, a domanda della conduttrice, sui rapporti istituzionali con la Regione.

«Non posso dire che il comune sia penalizzato perché sono sindaco di un partito avverso. Ma solo questo. Poi non condivido nulla dell’amministrazione Bardi ». Infine il suo partito il Pd.

Per nulla delusa – ha detto – dalla sconfitta alla corsa della segreteria regionale: «un risultato al di sopra delle mie aspettative. Il Partito democratico aveva bisogno di una boccato d’ossigeno generazionale. Siamo stati percepiti come una sommatoria di egoismi individuali.

Non mi aspettavo che la candidatura di un territorio potesse avere un riscontro così significativo. Tra l’altro unica donna candidata alla segreteria regionale del Pd nazionale ».

Qualche sassolino se l’è poi tolto proprio sulle questioni di genere. «Prima di arrivare alle istituzioni, forse dovremmo fare una riflessione su come accadono i processi democratici anche all’interno dei partiti.

Sono processi pieni di ostacoli ». La trasmissione andata in onda ieri sera nel palinsesto di Cronache Tv e può essere rivista su tutti i nostri canali social.


 

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