UNO, NESSUNO E CENTOMILA RIMPASTI
Il Bardi Quater l’unica soluzione con la nuova Giunta “eterna” finchè nuova crisi non la separi
Ad ogni votazione il governatore deve ricucire gli strappi, sul caso Cicala soltanto l’azzeramento risolverebbe
DI MASSIMO DELLAPENNA Iconsigli non pagati non si accettano. È una regola di vita che vale per tutti, varrà anche per il Presidente e per la sua maggioranza.
Ancora meno si accettano quando si hanno consiglieri asuti e lautamente pagati per suggerire di avviare una crisi con una pec, di azzerare una giunta escludendo Fratelli d’Italia e di aspettare un secondo prima della votazione di sfiducia per rivederla.
I CONSIGLIERI FRAUDOLENTI
Gli stessi consiglieri, ne siamo certi, diranno che tutto rientrerà martedì. Ci saranno tirate di orecchie, segreterie di partito presenti per controllare il voto, il voto segnalato per mostrare la fedeltà al partito e tutto andrà liscio come l’olio, tutto andrà bene.
Con una forzatura non risolutiva il Governo regionale forse supererà anche questa tempesta. Cicala sarà Presidente del Consiglio e tutto tornerà nella calma apparente.
Tutto ciò avrà risolto i problemi? Sicuramente no. Si può sperare che ad ogni votazione ci siano i segretari di partito, che nessuno abbia il raffreddore strategico perché non c’è un articolo in un emendamento, si può confidare che la paura determini i consiglieri di maggioranza a votare a scatola chiusa un bilancio che non hanno letto.
Si può fare, si può sperare ma non è opportuno, non è il bene della Regione. Dante Alighieri non aveva grande stima dei consiglieri fraudolenti, neanche se fossero stati Ulisse e Diomede.
I CONSIGLI NON PAGATI
Certo, prodigarsi in consigli verso chi non li ascolterà è veramente senza senso ma ogni tanto è piacevole fare cose giuste anche se inutili. Se potessimo essere ascoltati diremmo a Bardi di non fingere che il problema non ci sia, di non nascondere la testa sotto la sabbia.
Gli equilibri del Bardi ter lasciano tutti insoddisfatti, il Governo è nato troppo in fretta, troppo in urgenza e con la corda alla gola per poter essere il risultato di una discussione seria. Prenderne atto non è peccato.
La Lega, lascia scontenti tre consiglieri su 5, quattro su sei se si considera la composizione della Lega prima della fuoriuscita della Sileo. Forza Italia ne lascia scontento uno su due.
A questi si aggiunge Baldassarre. Può sussistere un Governo che lascia scontenti 5 consiglieri di maggioranza su 13? Poco meno della metà.
CAMBIARE IL GOVERNO REGIONALE
Se si vuole davvero ottenere un patto di legislatura è necessario azzerare tutto, se l’asse interno Merra- Zullino non esiste più è necessario prenderne atto.
Se il sostegno a Fanelli- Merra-Cicala è sostenuto solo dai tre consiglieri interessati è necessario prenderne atto.
Può Fanelli occupare tutte le postazioni più importanti della Lega se non rappresenta più tutto il gruppo? Vicepresidenza della Giunta, Sel, Alsia tutto in capo alla stessa corrente della Lega può mai non lasciare scontento qualcuno? Ovviamente questo consiglio dato a Bardi dovrebbe valere anche nei confronti della Lega.
Fingere di essere un gruppo compatto di cinque persone e poi non esserlo nella realtà, è una soluzione utile per tutti? La finzione è un elemento cardine della politica ma non può essere tutto, non può sostituire la realtà.
IL PRINCIPIO DI REALTÀ
Il principio di realtà ci impone di prendere atto delle cose per quelle che sono e non per quelle che fingiamo di vedere.
Il principio di realtà ci dice che attualmente in Consiglio Regionale ci sono tre consiglieri in Fdi che mostrano compattezza nelle richieste e nel voto, due consiglieri in Forza Italia che vanno ognuno per il conto suo, tre consiglieri in Lega e quattro consiglieri indipendenti, uniti nel dire no e forse incapaci di una proposta comune. Esiste questa composizione reale del Consiglio, prima ne prende atto il Presidente e la maggioranza, meglio è.
Alla coppia Vizziello-Zullino spetta una postazione tra quelle in quota leghista se restano nella Lega, al trittico Vizziello-Zullino-Baldassare ne spettano due se i due decidono di rompere con la Lega.
Ovviamente questo significa che qualcosa va tolto agli altri della Lega o a tutti, se ufficializzano la propria autonomia. È la politica, semplice e chiara.
AZZERARE TUTTO
Il Presidente e la maggioranza possono sperare di superare la questione Presidenza del Consiglio grazie alla presenza dei segretari di partito, magari con un voto segnalato che consenta di evitare i franchi tiratori e, poi, trovarsi tra una settimana di nuovo nella stessa condizione o possono decidere che si deve superare veramente lo scoglio.
Se si vuole navigare serenamente, caro Presidente, riazzeri la Giunta, obblighi tutti alla chiarezza, riavvii la discussione su tutto chiedendo che tutti i consiglieri e tutti i partiti sottoscrivano un documento in cui sia chiaro il ruolo di ciascuno e vada avanti.
La stessa serietà la si pretenda dai partiti e dai gruppi consiliari, altrimenti ognuno si prenda la propria responsabilità.
L’alternativa sarà assistere ad uno spoglio grottesco sull’elezione del Presidente del Consiglio dove per arrivare a 11 sarà necessario sommare i Cicala ai Cicala C. ai C. Cicala, ai Cicala Carmine ai Carmine Cicala. Uno spettacolo indecoroso su cui l’opposizione dovrebbe vigilare e che certamente non risolverebbe i problemi della maggioranza in attesa delle prossime votazioni.
È un consiglio non pagato, di solito non si accetta, tenga presente che noi non abbiamo niente da ottenere da questo consiglio. Altri consiglieri non possono dire lo stesso.