BARDI TER SUL VIALE DEL TRAMONTO
La maggioranza all’opposizione: dopo quello di Baldassarre e Cupparo, scontro tra Zullino e Quarto
Presidenza Consiglio, rimpasto di Giunta e affaire Sottosegretari: le promesse del Gen e l’azzeramento come unica soluzione
DI MASSIMO DELLAPENNA
“Gianni, stai tranquillo, tu sarai confermato in Giunta”, queste le ultime parole che Bardi avrebbe detto all’ormai ex assessore Rosa quando si apprestava ad azzerare la Giunta che nelle intenzioni del Presidente avrebbe dovuto consentire in pochi giorni la chiusura della crisi. Come è andata a finire è di dominio pubblico.
Del resto proprio in quella occasione fu Bardi a tranquillizzare tutti dicendo che venivano ritirate le deleghe ma che nessuno non sarebbe stato più assessore. La cronaca ci racconta chiaramente come è andata a finire. Scena e retroscena della politica in questi 3 anni ci hanno raccontato di un Presidente pronto a fare promesse con la stessa facilità con cui è pronto a rimangiarsele.
Baldassarre, sedotto dall’assessorato e abbandonato per far pace con FdI, Saverio Acito cui era stato promesso un posto nello staff del Governatore poi mai arrivato per il veto della Cgil cui prontamente Bardi ha ubbidito sono soltanto gli ultimi e più noti casi che descrivono il metodo del Governatore, pronto a rimangiarsi la propria parola e a non rispettare gli impegni presi dopo aver incassato ciò di cui ha bisogno.
LE PROMESSE DEI SOTTOSEGRETARI
Il metodo pare sia pronto ad essere utilizzato in questo fine settimana per convincere gli ultimi 2 recalcitranti di cui Bardi ha bisogno per garantire l’elezione di Cicala e la sua sopravvivenza alla guida della Regione.
9 voti sono già sicuri, servono 2 consiglieri pronti a credere che saranno presto sottosegretari e il gioco sarà fatto. Se ci saranno e chi saranno i 2 ingenui pronti ad accettare la stessa promessa fatta e non mantenuta a Rosa, Baldassarre, Acito etc… lo scopriremo soltanto nelle prossime ore.
Certo, questa volta la promessa sarà fatta innanzi ai segretari regionali, quindi avrebbe più valore.
Certo ne avrebbe meno di quella che lo stesso Bardi avrebbe fatto alla Meloni in persona di garantire a FdI la riconferma di Rosa più un altro assessorato. Promessa cui è stato tanto legato da provare a spaccare il Gruppo Consiliare nominando Baldassarre in Giunta e, poi, subendo il secondo assessorato soltanto quando era evidente che FdI avrebbe, in mancanza, mandato tutti a casa.
VIZZIELLO, ZULLINO O BALDASSARRE
Quali saranno i due a credere ad una promessa a lungo termine del Generale? Già perché la strada per l’istituzione dei sottosegretari è lunga, non ci vorranno meno di 2 o 3 mesi, un lasso di tempo che consentirà di rimangiarsi l’impegno adducendo facili alibi. Nel frattempo sarà stato eletto il Presidente del Consiglio, sarà stato approvato il bilancio, sarà superata l’estate e sarà già iniziata la fase preelettorale per le elezioni politiche.
Praticamente sarà un’altra stagione politica che magari vedrà l’epilogo della legislatura con la candidatura di Bardi al Parlamento. Fratelli d’Italia ha ottenuto i 2 assessori proprio perché non ha ceduto davanti alle promesse a medio-lungo termine, avranno la stessa forza i dissidenti?
ETICA ED ESTETICA DELLE ISTITUZIONI
Certo il mercanteggiamento sulle cariche istituzionali non ha molto a che vedere con l’etica e l’estetica delle istituzioni. Se i sottosegretari sono rilevanti per le esigenze di Governo dovevano essere istituiti prima, istituirli solo per consentire di scambiare due voti al Presidente del Consiglio in cambio di una poltrona è offensivo per i lucani e certamente non dà un’idea coerente di etica ed estetica della politica.
Due poltrone in più a carico dei contribuenti in cambio della poltrona a Cicala, questo il senso etico ed estetico della politica? Vogliamo credere che le voci che danno come possibile questo baratto siano solo malelingue e che nulla di ciò accadrà.
Prendere atto della non sussistenza dei numeri intorno al Bardi ter e, quindi, rivedere la Giunta è un atto politico forte e coraggioso che può favorire un dialogo complessivo e la ripresa della legislatura, barattare poltrone da istituire in cambio di voti è solo la riduzione delle istituzioni a mercato. Con buona pace della tanto sbandierata etica ed estetica della politica
Regione, maggioranza ai ferri corti
Volano stracci tra Quarto e Zullino
La tregua nella maggioranza di centrodestra in Regione Basilicata sembra essere una cosa impossibile.
Dopo l’avvio dell’esame della manovra finanziaria nelle Commissioni congiunte (Prima, Seconda e Terza fatta eccezione per la Quarta) si era immaginato un momento il sopraggiungere del sereno su una crisi riscoppiata per l’elezione del Presidente del Consiglio regionale. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito sul blocco dell’elezione e che si trascina da tempo è quello di un centrodestra impantanato in beghe interne: l’accordo per un secondo mandato al leghista Carmine Cicala viene rotto dai “dissidenti” della maggioranza Baldassarre, Zullino e Vizziello.
La situazione però sembrava in via di miglioramento con la decisione bipartisan (giunta sicuramente anche dopo le dimissioni dei membri dell’opposizione dall’UdP) di minoranza e maggioranza di avviare l’iter per l’esame del bilancio.
Anche perchè a partire dal primo maggio la Regione passerà in gestione straordinaria con tutto ciò che ne consegue per le casse di via Verrastro e degli enti sub regionali. L’avvio dei lavori sui conti regionali non ha visto però la partecipazione della Quarta Commissione, presieduta dal leghista Zulllino che martedì scorso è stato tra gli artefici della mancata rielezione del collega di partito Cicala.
La mancata scelta di Zullino di aderire ai lavori ha creato nuove crepe nel centrodestra.
LA STILETTATA DI QUARTO
«Con forte senso di responsabilità i Presidenti delle prime tre Commissioni, i consiglieri regionali Cariello, Braia e Quarto hanno deciso di porre all’ ordine del giorno importanti argomenti economico- finanziari riguardanti il bilancio previsionale regionale di prossima approvazione. La macchina regionale riprende il suo cammino».
Così il consigliere di FdI Quarto commenta positivamente la decisione di avviare l’esame dei conti regionali. L’obiettivo condiviso, anche con l’opposizione, è quello di portare il testo quanto prima all’esame dell’Aula evitando ulteriori restrizioni di spese per l’Ente. Ma alla nota positiva dell’avvio dei lavori Quarto aggiunge quella “stonata” dell’assenza di Zullino sottolineando che: «Non giungono invece notizie della IV commissione da tempo ferma per inspiegabili motivi». Una vera e propria stilettata al collega di maggioranza.
Quarto ci ha tenuto inoltre a precisare che «il Def della Regione Basilicata deve tener conto di tutti gli obiettivi rintracciabili nel piano strategico regionale approvato dal Consiglio regionale il 20 gennaio 2022 e quindi al centro della strategia regionale per gli anni a venire , coerentemente con la Strategia di Sviluppo sostenibile delle nazioni unite, con la politica di coesione dell’Unione europea 21-27 e con il piano nazionale di ripresa e resilienza. Ciò al fine di ridurre i divari tra la nostra regione e le altre regioni italiane ed europee.
Il tutto come evidenziato nel documento introduttivo del DEF troverà attuazione con le risorse indirizzate alle azioni previste nel Piano strategico regionale, con il lavoro della macchina amministrativa regionale improntato a criteri di efficienza e di efficacia». «La regione Basilicata – conclude Quarto – si prefigge nel triennio 2022-2024 di consolidare l’azione di miglioramento della finanza regionale, con l’obiettivo di mantenere una situazione di bilancio stabile ed equilibrata, contemperando agli obblighi di concorso agli obiettivi fissati dalle manovre di finanza pubblica nazionali, alle politiche di sostegno e sviluppo regionale».
L’AFFONDO DI ZULLINO
«Leggo con meraviglia e stupore quanto dichiarato dal Presidente della III Commissione Consiliare, nonché segretario regionale di FDI, Piergiorgio Quarto che in modo a dir poco teatrale asserisce che ‘Non giungono invece notizie della IV commissione da tempo ferma per inspiegabili motivi’. Vorrei premettere che sono aperto sempre all’apprendimento ma di certo non prendo lezioni di responsabilità da Piergiorgio Quarto (consigliere regionale materano) che in modo irresponsabile ha ricattato e minacciato il presidente Bardi di far saltare il banco e far sciogliere il Consiglio regionale qualora non avesse nominato il capo ultrà del Potenza Calcio Alessandro Galella secondo assessore in quota Fratelli d’Italia. Poca memoria per chi fino a ieri rivendicava, a questo punto pretestuosamente a nome del partito, ben due assessori».
Non si è datta attendere la replica del consigliere della Lega Zullino. «Entrando nei temi – prosegue l’esponente della Lega – voglio rispondere che non giungono notizie dalla IV Commissione, intanto perché come l’Ufficio di Presidenza del Consiglio anche le Commissioni consiliari permanenti vanno rielette nel rispetto dei tempi e nei modi stabiliti nello Statuto e regolamento regionale senza considerare che le varie osmosi numeriche di FDI hanno determinato un cambio continuo dei rappresentanti di partito all’interno delle Commissioni consiliari determinandone composizioni e ricomposizioni. Cosa più importante è che per poter lavorare sugli atti non bisogna solo alzare la mano e subire supinamente documenti licenziati dalla Giunta (per pareri obbligatori e non vincolanti tra l’altro).
Delle due l’una o si cambia metodo prevedendo una partecipazione nel disegnare la traiettoria economica che si vuole dare alla Regione o altrimenti dichiariamo in modo palese il ruolo di meri notai di ciò che ci viene proposto.
Voglio parlare di metodo e tralascio volutamente il discorso ‘Pieni Poteri’ che ricordo a me stesso essere punto cruciale della verifica di giunta aperta proprio dalla Lega, così come la proposta di legge della Lega sulla nuova governance del Consorzio di Bonifica di Basilicata tenuta irresponsabilmente bloccata in terza commissione proprio dallo stesso Piergiorgio Quarto che pare essere completamente assente sulle problematiche degli agricoltori lucani di cui tanto si erge tutore degli agricoltori o di chi li amministra?» «Non sfuggirà all’intero gruppo di FdI, e all’intera maggioranza – aggiunge ancora Zullino -, la coerenza di metodo del sottoscritto quando qualche settimana fa (il bilancio non era ancora stato approvato come oggi) pubblicamente ho esternato piena solidarietà al partito della Meloni ed ho cercato di riportare l’attenzione al rispetto del mandato affidatoci dagli elettori come coalizione di cdx: FdI è un partito della stessa coalizione e non può esserci una maggioranza alternativa.
Oggi per le stesse ragioni non posso non evidenziare l’incoerenza di metodo qualora dovessimo arginare o non dare riscontro alle richieste di rappresentanza politica quanto della Lega tanto di Idea che come Fratelli d’Italia nel 2019 ha espresso lo stesso numero di consiglieri eletti nei rispettivi movimenti.
Mi domando, l’Etica e l’estetica della Politica prevedono il rispetto di rappresentanza di idee e valori solo in alcuni momenti e per determinate situazioni? A mio modesto avviso non è così.
I principi valgono sempre e non hanno un funzionamento di comodo. Rassicuro l’intero gruppo di FdI che qualora non si dovesse agire nel pieno rispetto delle prerogative di mandato e di rappresentanza, assegnate dai cittadini a tutti noi consiglieri (nessuno escluso), sono disposto a rimettere a giudizio il mio operato agli elettori.
In merito al comunicato del Capogruppo sempre di FDI, Tommaso Coviello, faccio notare che quando il suo partito ha rivendicato rispetto non ho ritenuto il discorso un problema di vizio refrattario -(miopia) utilizzando le parole di Coviello – per ottenere poltrone in più ed è per questo che esigo lo stesso rispetto per tutta la coalizione di centro destra di cui faccio parte.
Inoltre – conclude Zullino – lo stesso Coviello non si rende conto che con il suo comunicato ha fatto riemergere le affermazioni del suo collega di partito Rocco Leone, che ha mosso delle gravissime accuse nei confronti del Presidente Bardi, a cui persino all’autorità giudiziaria (così come appreso dai media locali) ha suscitato interesse e non è un caso che la stessa si sia recata negli uffici regionali per estrapolare copia del verbale d’aula ed in particolare copia delle dichiarazioni di Leone (tra l’altro mai smentite).
Mi domando qual è la posizione di Fratelli d’Italia in merito alle gravi accuse mosse da Leone oggi consigliere Meloniano? È tutta questione di pagliuzze e di travi: occhio a non diventare ciechi! »
UNA MAGGIORANZA SEMPRE IN TENSIONE
La stilettata di Quarto non è l’unica giunta nei confronti della Lega. Già ieri il capogruppo di FdI Coviello aveva tuonato contro le lotte sul “Cicala sì, Cicala no”. Un chiaro segnale di una tensione crescente tra i partiti della maggioranza che per quanto più di qualcuno voglia derubricare a “dibattiti politici” in realtà nascondo ben altro.
I rapporti di litigiosità tra i partiti della coalizione di centrodestra rischiano ancora una volta di tenere la Regione in stallo. Riusciranno per lunedì a sbrogliare la matassa?