«INFRASTRUTTURE IDRICHE IN BASILICATA: LA GRANDE OPPORTUNITÀ PER IL RILANCIO»
A Cronache il senatore Margiotta su Pnrr e numeri lucani
DI SALVATORE MARGIOTTA*
Nel settembre 2019 ho ricevuto dal Governo Conte bis l’incarico di Sottosegretario al MIT (oggi MIMS) ed ho chiesto ed ottenuto, tra le altre, anche la delega alle risorse idriche. Ciò per due ragioni: le mie competenze da ingegnere idraulico e professore universitario, e la consapevolezza di quanto sia importante per la Basilicata, da sempre,il tema dell’uso corretto del bene acqua, di cui siamo, mi si scusi l’espressione, “tenutari e tributari”, e dunque gestori.
Ho avviato pertanto, nel precedente Esecutivo, una forte azione politica per il potenziamento di questo settore strategico con un’attenta e puntuale programmazione di interventi infrastrutturali relativi all’approvvigionamento idrico primario e alla riduzione degli sprechi di risorse idriche. Azione che è proseguita con l’attuale Governo, che ha sostanzialmente lavorato nel solco della nostra programmazione.
Il nostro obiettivo è stato quello di orientare il finanziamento pubblico di infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento idrico primario a scopo civile, irriguo, industriale ed energetico anche con l’obiettivo di colmare il divario infrastrutturale fra il nord e il sud del Paese.
SICUREZZA SETTORE IDRICO ED INTERVENTI INFRASTRUTTURE: LA RIFORMA
Con la riforma del “Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico” (ex “Piano nazionale interventi nel settore idrico”) si è concretizzata questa scelta politica intesa a garantire un supporto organico e duraturo al comparto, a tutela dell’ambiente e della qualità del servizio finale a favore delle diverse tipologie di utenti, per uno sviluppo infrastrutturale ed economico del settore e, di conseguenza, dei nostri territori.
Per far fronte alle varie esigenze coerenti con la volontà di rilancio delle infrastrutture idriche sono state delineate e finanziate più linee di investimento, anche potenziando quelle già esistenti: 2 miliardi per il “Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico” (ad oggi, per il Piano sono state finanziate opere per un totale di circa 1,3 miliardi di euro, incluse le risorse nazionali transitate nel PNRR); ulteriori 900 milioni di euro previsti dal PNRR per gli investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico con l’impegno vincolante di destinare almeno il 40% delle risorse al Mezzogiorno; 900 milioni previsti da un’ulteriore linea del PNRR per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua; 482 milioni di euro per la programmazione «REACTEU » destinati a interventi finalizzati alla riduzione delle perdite idriche nelle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno.
A questi si aggiungono 486 milioni che il Piano del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 aveva già destinato agli interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle Dighe e, infine, 440 milioni di euro previsti dall’ultima Legge di Bilancio per l’ulteriore attuazione del Piano nazionale sopra citato.
FONDI E PROGETTI LUCANI
In tale ambito, complessivamente, è stato possibile reperire per la Basilicata significative risorse per il finanziamento di infrastrutture idriche. Un lavoro davvero importante che è stato fatto con il determinante contributo della Struttura tecnica di missione e della Direzione dighe del MIT (oggi MIMS).
Vale la pena indicare gli interventi che hanno riguardato e riguardano la Basilicata: – Ristrutturazione e manutenzione straordinaria dei pozzi e delle reti irrigue in agro di Rionero in Vulture, Atella, Barile e Rapolla (0,7 milioni di euro) – Lavori di potenziamento ed ottimizzazione delle opere di alimentazione alternativa dello schema vulture servito dall’acquedotto del Sele Calore (4 milioni di euro) – Schema idrico Ofanto: Interventi di manutenzione straordinario adduttore Alto Ofanto (4,5 milioni di euro) – Schema Basento – Bradano: Interventi di manutenzione straordinaria dell’Adduttore Acerenza-Genzano (2,5 milioni di euro) – Diga Pertusillo – manutenzione straordinaria paramento valle rivalutazione sismica (5,5 milioni di euro) – Diga di San Giuliano – interventi per la sicurezza funzionale (3 milioni di euro) – Diga di Gannano – interventi per la sicurezza sismica (0,13 milioni di euro) -Invaso sul fiume Agri in località Marsico Nuovo – interventi per il completamento degli invasi sperimentali (4,5 milioni di euro) – Diga Acerenza – strumentazione controllo ripristino collegamento idrico Diga Genzano (4 milioni di euro) – Diga di Monte Cotugno – Rivalutazione Sismica (1,3milioni di euro) – Diga Abate Alonia – studi risanamento dissesto corpo diga e interventi preliminari (1 milione di euro) – Diga Camastra – manutenzione straordinaria scarichi rivalutazione sismica (2,5 milioni di euro) – Diga Genzano – manutenzione straordinaria impianti (3,7 milioni di euro) – Diga Saetta – rivalutazione sismica manutenzione straordinaria impianti (3 milioni di euro) – Interventi di ripristino funzionale Diga “Toppo di Francia” sul Torrente Lampeggiano finalizzati al prosieguo degli invasi sperimentali (2 milioni di euro) – Lavori di riefficientamento della Galleria Acerenza Genzano (11,5 milioni di euro) – Interconnessione dello Schema idrico del Melandro con quello del Marmo (10 milioni di euro) – Ripristino Diga Abate Alonia (43,25 milioni di euro) – Acquedotto Lucano SpA – Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile, mediante interventi di distrettualizzazione, digitalizzazione e monitoraggio (49 milioni di euro), per un totale di 19 interventi e un finanziamento complessivo di circa 156 milioni di euro, di cui circa 114 milioni finanziati a seguito delle politiche di sviluppo avviate durante il mio incarico. Credo che questi numeri siano sufficienti a dimostrare lo straordinario lavoro svolto dall’amministrazione centrale per la nostra Regione.
Ora tocca alle stazioni appaltanti individuate per i diversi interventi rispettare i tempi per la realizzazione delle Opere: tempi stringenti, e cogenti, soprattutto per i finanziamenti PNRR, come noto da concludersi entro il 2026.
LA SAM E L’EIPLI: LE REGIONI DEL SUD S’ATTIVINO
Un capitolo a parte riguarderebbe la “Sam”, la Società delle acque meridionali, che per legge andrebbe istituita, in sostituzione dell’Eipli, da anni commissariato: non siamo riusciti a portare a termine questo importante obiettivo, significativo in particolare per la Basilicata.
Le Regioni dovrebbero esserne soci, con peso rapportato ai volumi di acqua invasati e gestiti, il che darebbe priorità e vantaggi alla Lucania ed ai lucani. La sensazione a questo punto è che, in assenza di azione da parte delle Regioni del Sud, anche questa legislatura, come le precedenti, non sarà quella giusta per portare a termine questo ambizioso disegno: ma sull’argomento tornerò presto.
*SENATORE PARTITO DEMOCRATICO