ARPAB, IL DOPPIO FACENTE FUNZIONI DI DG È SCADUTO
Fine dei 60 giorni di Palma: il nuovo Direttore generale non c’è e gli apicali in Regione sono ancora precari
Adistanza di 3 anni dall’inizio dell’attuale legislatura regionale, il beneficio del dubbio nei confronti delle capacità del governo a guida centrodestra, appare una concessione di molto oltre il generoso. Arpab e Dg precari in Regione: trascorre il tempo e le facili previsioni non possono non trovare conferma.
Di addizione in addizione, sono scaduti i «60 giorni» di incarico di Direttore generale Arpab facente funzioni assegnato dal presidente di Regione Bardi al già facente funzioni di Direttore tecnico scientifico, in questo ruolo «temporaneamente » da 2 anni, ovvero dal 4 maggio 2020, Achille Palma.
In realtà Palma, ex Agrobios, è Dg f.f. dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale dal 5 febbraio scorso, cioè da quando sempre Bardi sospese l’ex Dg Tisci dalle funzioni.
Poi, l’8 marzo, a seguito delle dimissioni di Tisci, il decreto per Palma con quella scadenza temporale, tra l’altro prescritta anche nella legge regionale del 2020 di riordino dell’Agenzia, consistente nella dicitura «per un periodo non superiore a 60 giorni». Tecnicamente, dovrebbe scattare il Commissariamento dell’Arpab. Gli Organi dell’Arpab sono il Direttore generale e il Collegio dei revisori dei conti.
Per garantire la «completa operatività», in mancanza del Dg e scaduto il facente funzioni, la Giunta dovrebbe nominare un Commissario straordinario da scegliere tra i Dirigenti generali della Regione.
Sennonchè, i Dg dei Dipartimenti regionali, col rimpasto del rimpasto di Giunta, data 28 marzo scorso, cambiati 3 assessori su 5, sono al momento provvisori tanto quanto l’accumulatore di f.f. Palma. I Dg in Regione, come da “fantasia” autunnale di Bardi, cessano se «non rinnovati entro 45 giorni dalla data di sostituzione contestuale di almeno 3 assessori ». La «conferma» del conferimento degli incarichi di Direzione generale, era il 1° punto all’Ordine del giorno della Giunta del 4 maggio, ma come da verbale, la conferma non c’è stata: «Iniziata discussione ».
Tic, toc, 28 marzo più 45 giorni, anche per i Dg regionali. Tre di questi, nominato nell’autunno scorso, sono anche nella Commissione di valutazione della procedura selettiva per l’individuazione del nuovo Dg Arpab: Morvillo, Tricomi e Sabia. Nel loro limbo contrattuale, l’astuto do ut des burocratico, sono incaricati di redigere la rosa degli idonei tra i quali Bardi sceglierà il Dg Arpab.
Nella superficialità amministrativa del centrodestra, la Giunta l’8 aprile approvò l’Avviso pubblico per la carica apicale dell’Agenzia e nello stesso atto, precisando che la Commissione sarebbe stata «costituita da un Dirigente Generale della Regione Basilicata con funzioni di presidente e da due Dirigenti di ruolo della Regione Basilicata », nominò Morvillo, Tricomi e Sabia.
Soltanto 20 giorni dopo, la stessa Giunta si è accorta dell’errore, adeguando l’Avviso pubblico: «La Commissione sarà costituita da tre Direttori Generali della Regione Basilicata ». Ad ogni modo il Dg Arpab ancora non c’è, il facente funzioni è scaduto e i Direttori generali regionali sono provvisori: la processione non cammina, la cera si consuma e il Commissariamento non mancherà, c’è da scommetterci, di riservare l’ennesimo prodotto della “creatività” di presidente e compagni di Giunta.