MELFI PURTROPPO “NON È UN PAESE PER GIOVANI”
Tutto chiuso e l’amministrazione comunale che fa ?
Melfi “non è un paese per giovani”. Più che una polemica questo é l’appello accorato che giunge quasi quotidianamente dalle famiglie, dall’associazionismo e, soprattutto, dai ragazzi che dopo due anni di chiusura forzata a causa dalla pandemia chiedono a gran forza spazi, occasioni ed eventi per recuperare la socialità. A dimostrazione di quanto i ragazzi ed i bambini abbiamo voglia di recuperare i propri spazi sociali nello sport, nell’arte e nella cultura in generale basti ricordare il grande successo avuto dagli eventi natalizi proprio tra le fasce di popolazione più giovani. La curiosità di riscoprire spazi e storia cittadina e la voglia di uscire di casa per condividere gli eventi hanno fatto sì che il primo evento organizzato dalla nuova amministrazione comunale abbia fatto il sold out, dimostrando che quando ci si impegna nel creare qualcosa di bello la cittadinanza, e soprattuto i ragazzi, rispondono sempre.
É ampia e variegata la domanda di servizi che parte dalla parte più giovane della popolazione. Chiedono che venga finalmente riaperto il Palazzetto dello sport, dover piccoli cestisti e pallavolisti aspettano con ansia di poter disputare davanti al proprio pubblico di casa le partite dei rispettivi campionati.
Chiedono che la loro città, al pari dei centri limitrofi, sia dotata di un cinema e di un teatro per evitare che per poter assistere ad uno spettacolo o per tornare in sala per vedere un film si sia costretti a spostarsi e a farsi accompagnare nei paesi vicini. Chiedono che l’amministrazione comunale riparta con le sue iniziative ed eventi che, negli anni, sono state sempre una costante della programmazione culturale cittadina facendone un polo di attrazione per tutta l’area. I bambini ed i ragazzi sono stati la fascia di popolazione che più ha risentito dei due anni di pandemia e dell’isolamento con cui si é provato a contenere il contagio ma che ha alzato muri e reso difficoltosi anche i rapporti sociali, incidendo negativamente sui giovani, privati delle prerogative più piacevoli della loro età. Tra le tante priorità che questa amministrazione comunale, la prima dopo la fine della fase di emergenza, deve affrontare é, dunque, doveroso inserire anche la necessità di far fronte alle richieste della fascia di popolazione più giovane, la più indifesa e meno rappresentata, che chiede solo di potersi riprendere i propri spazi. Investire sulle loro necessità, questa è la richiesta che parte dai cittadini, per garantire a tutti, dai bambini più piccoli ai ragazzi, di riprendere a fare sport nella propria città, di fruire di eventi e spettacoli senza doversi spostare e, in definitiva, di riprendersi gli spazi che venivano loro assicurati prima della pandemia. Per far questo sarà fondamentale anche l’intervento di associazioni e cittadini che da sempre, nel rispetto della sussidiarietà che deve ispirare i rapporti con l’ente comunale, forniscono la loro collaborazione fattiva oltre che ideativa.
Che si apra anche il cantiere culturale della città!