CAVA MONTE CRUGNAME A MELFI, SUMMA: «LA REGIONE REVOCHI SUBITO LA DELIBERA»
Da Summa (Cgil) a Polese e Braia fino a Legambiente, un coro di no contro l’autorizzazione
«La Regione revochi la delibera che autorizza la realizzazione di una Cava sul Monte Crugname di Melfi. C’è in gioco il futuro e il suo sviluppo ambientalistico e turistico».
Lo dichiara il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa. «Non possono essere ignorate né le osservazioni dei cittadini né la richiesta di revoca in autotutela presentata dall’amministrazione comunale – afferma – ma soprattutto non si può non tenere in considerazione che la Soprintendenza, evidenziando il valore paesaggistico e storico dell’area, ha subordinato il rilascio di parere favorevole all’esito del supplemento di indagini che sono ancora in corso.
Il principio del silenzio assenso, addotto a motivazione nella delibera autorizzativa, non dovrebbe essere applicato nel caso in questione, trattandosi di valutazione aggiuntive richieste dalla Soprintendenza a favore della tutela paesaggistica di un’area ricadente nella riserva naturalistica del parco del Vulture e, soprattutto, non può essere applicato per rilasciare autorizzazioni per meri fini privatistici».
Summa precisa che «nelle scelte che coinvolgono l’ambiente e ne modificano la conformazione occorre il rispetto del territorio e delle comunità locali.
La Regione ha avviato l’iter per l’approvazione dello schema del Piano Paesaggistico invocando la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e del paesaggio. Ma la delibera 253 del 2022, che autorizza il progetto di coltivazione mineraria di una cava di quarzareniti in località Monte Crugname nel comune di Melfi non sembra andare in questa direzione.
La programmazione di un’area strategica come quella del melfitano, ricadente, tra l’altro, nell’area naturalistica del parco del Vulture – conclude Summa – non può essere calata dall’alto e non può prescindere dalla condivisione. Non si assumano decisioni di tale portata senza il coinvolgimento delle comunità e delle istituzioni locali.
Per questo chiediamo al sindaco Maglione di convocare quanto prima un consiglio comunale aperto per ribadire con fermezza la propria contrarietà e alla giunta Bardi di revocare la delibera di autorizzazione della cava».
Cava Crugname, da Polese e Braia interrogazione per Bardi e Giunta
Per i consiglieri regionali di Italia Viva «non bisogna agire con leggerezza ed esistono pareri autorevoli di cui tenere conto»
Per i 2 consiglieri regionali di Italia Viva, Mario Polese e Luca Braia, «serve chiarezza» sulla decisione della Giunta regionale di rilasciare giudizio favorevole di Valutazione di impatto ambientale (Via) nell’iter per la realizzazione della Cava di Monte Crugname per l’estrazione di quarzaneriti nel territorio di Melfi.
In merito, Polese e Braia hanno protocollato una interrogazione consiliare. «Fermo restando- hanno spiegato il vicepresidente del Consiglio regionale Polese e il capogruppo di Iv in Regione, Braia – che non abbiamo nessun atteggiamento pregiudiziale nei confronti della valorizzazione delle risorse del nostro territorio, riteniamo che la Regione Basilicata non può agire con superficialità su questioni legate all’ambiente e alle peculiarità paesaggistiche, storiche e turistiche, tanto più quando sulla stessa vicenda esistono pareri e posizioni contrarie, con fondate e articolate argomentazioni ». «La nostra interrogazione – hanno proseguito i consiglieri regionali – chiede che si tenga conto di tutto quanto accaduto dalla presentazione dell’istanza da parte della società Cementeria Costantinopoli Srl, con particolare attenzione alla richiesta, da parte dell’attuale amministrazione del Comune di Melfi, di attendere il pronunciamento espresso della Soprintendenza alla Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata.
Sarebbero infatti emerse, per quanto dichiarato dalla stessa Soprintendenza, fondate ragioni per apporre il vincolo archeologico, valido anche ai fini paesaggistici, sull’intera area interessata dalla cava. Recenti studi hanno infatti individuato nell’area l’antico percorso del tratturo di San Guglielmo da Vercelli, lungo una diramazione della stessa via Appia.
Se confermato, l’alto valore storico di questi ritrovamenti comporterebbe certamente l’obbligo di istituire un vincolo archeologico e paesaggistico».
Considerato tutto ciò, il vicepresidente del Consiglio regionale Polese e il capogruppo di Italia Viva in Regione, Braia, nella interrogazione consiliare hanno chiesto al presidente Bardi e alla Giunta regionale se si intende tenere conto di quanto richiesto dal sindaco del Comune di Melfi, in merito alle novità emerse e a quanto palesato dalla Soprintendenza alla Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e se in particolare «ritengono di convocare in tempi brevissimi la Soprintendenza interessata per concordare la tempistica necessaria per giungere ad un parere definitivo quanto consapevole, che consentirebbe di adottare le determinazioni del caso, in maniera più puntuale e ragionata» sospendendo fino ad allora gli effetti della Via concessa «anche per prevenire probabili e dispendiosi contenziosi ».