PALAMARA CONFERMA L’INDISCREZIONE LANCIATA DA CRONACHE: «MI CANDIDO ALLE POLITICHE 2023»
L’ex magistrato in una intervista ad “Impatto zero” su Cronache Tv aveva fatto intendere la sua voglia di impegnarsi in prima persona per le prossime elezioni
POTENZA. «A breve renderò noto le modalità con le quali mi candiderò alle prossime elezioni politiche del 2023». Luca Palamara con queste parole annuncia di essere pronto a scendere in politica. La notizia era nell’aria da tempo, il 25 aprile scorso infatti, proprio da queste colonne, dopo una intervista sui canali di Cronache Tv ospite della giornalista Lucia Serino nella trasmissione “Impatto zero”, l’ex magistrato aveva fatto intendere un suo impegno in prima persona nel mondo della politica.
Luca Palamara ex magistrato italiano, è stato il più giovane presidente dell’Associazione nazionale magistrati dal 2008 al 2012, ad “Impatto zero” decide di parlare di futuro non più di passato.
Più volte aveva infatti sottointeso che la sua battaglia di verità non era ancora terminata. Anzi. In Basilicata più volte Palamara è stato visto in compagni un importante politico locale, il capogruppo di Forza Italia e vice presidente del Consiglio regionale Francesco Piro.
Una vicinanza che a Cronache aveva già fatto scattare il campanello d’allarme sul possibile impegno politico dell’ex magistrato. Gli insistenti rumors trovano conferma nelle stesse parole di Luca Palamara. La candidatura, spiega, nasce «per rispondere alle numerose istanze di tanti cittadini che quotidianamente nell’occasione delle presentazioni dei miei libri verità mi chiedono di impegnarmi per una giustizia giusta».
«Attenderò con serenità la decisione sulla mia istanza di ricusazione, ma da uomo libero e da cittadino di questo Paese democratico ribadisco che non mi faccio e non mi farò mai intimidire da nessuno. E tantomeno dalla attuale dirigenza dell’Anm molto lontana dai fasti gloriosi che l’hanno caratterizzata.
Grave e irrituale il tentativo di condizionamento nei confronti dei giudici della corte d’appello di Perugia chiamati a decidere sulla ricusazione depositando fuori termine una memoria che rischiava di poter diventare una traccia per l’eventuale decisione. Tutto questo rafforza il mio convincimento di essere al centro di un regolamento di conti interno alla magistratura tra le correnti ancor di più in vista delle prossime elezioni del CSM e rafforza l’idea di un mio impegno politico per una giustizia giusta e non vendicativa».
Palamara si augura infine che in occasione dell’attuale dibattito sulla riforma della giustizia oltre al tema delle porte girevoli si “affronti anche il tema dei fuori ruolo e del loro rapporto con la politica nonché delle incompatibilità tra magistrati e giornalisti. Pare invece che su questo l’Anm e il Csm stiano facendo orecchie da mercante.
Se così non fosse si sarebbe già risolta una situazione imbarazzante e incresciosa, come ad esempio il fatto che non è prevista alcuna forma di incompatibilità tra magistrato e giornalista che pur essendo coniugati lavorano nello stesso palazzo di giustizia».