È IL FRATELLO DI TREROTOLA? EMBÈ?!
Aql, la vera domanda è: l’avv. ha le competenze di Deloitte per salvare l’Ente?
2 AVVOCATI ALL’ACQUEDOTTO LUCANO PER FARE I CONTI: NON ERA MEGLIO 1 RAGIONIERE?
Se lo dice il presidente della Regione, Vito Bardi, c’è da crederci, o forse no, dati i precedenti: «Escludo categoricamente il ricorso sistematico all’aumento tariffari ».
Acquedotto lucano, debiti milionari e bollette: Bardi a 360 gradi. Non si può non accogliere con non poco stupore, a fronte della situazione della SpA, che i due tecnici destinati ad analizzare i documenti sociali prodotti dall’Amministratore unico Alfonso Andretta sono il Prof. Vito Iorio, ormai ovunque in Regione, e il Dott. Ercole Trerotola.
Di Ercole Trerotola, già sindaco di Balvano, non sorprende prevalentemente la parentela con il consigliere regionale di centrosinistra, il fratello farmacista Carlo, è un buon professionista al netto dei legami di sangue. Ciò che colpisce della scelta di Trerotola, autore di pubblicazioni quali, per esempio “Profili esegetici emergenti in tema di transessualismo.
Tra merito e legittimità”, o, “Contraccezione d’emergenza e obiezione di coscienza nell’ordinamento civilistico”, è la non trasparenza delle specificità competenze possedute.
È un avvocato, e questo è noto anche ad Acquedotto lucano lo sa, dati gli incarichi a lui affidati fino all’anno scorso.
Forse i conti di Acquedotto lucano non sono così messi male. Senza scomodare aziende di servizi di consulenza e revisione, come per esempio la Deloitte, e senza intento offensivo, ma se davvero bastava un Ercole Trerotola, allora…
Al già grottesco annuncio della soluzione dei 2 tecnici, di dubbio valore dato che tra Regione e Acquedotto lucano di prezzolate figure non mancano, sembra proprio aggiungersi una sorta di beffa. C’è chi pensa a Cottarelli e chi a Ercole Trerotola.
«La diagnosi su Acquedotto lucano proposta dall’attuale Amministratore Unico, Alfonso Andretta – ha dichiarato Bardi -, consente finalmente di affrontare la problematica delle risorse idriche in Basilicata, dopo decenni di polvere messa sotto il tappeto. L’obiettivo è superare un approccio che in passato ha sempre individuato l’aumento tariffario a carico dei cittadini come principale strategia di risanamento, di un Ente strutturalmente non sostenibile sin dalla sua nascita ».
«In sostanza il secchio perde acqua da tutte le parti e a rifondere come sempre dovrebbero essere i cittadini della Basilicata – ha proseguito il presidente Bardi -.
Noi abbiamo detto basta a questo approccio ventennale. Ho inteso pertanto dare una radicale inversione di tendenza a questo tipo di politiche gestionali, nella prospettiva di un intervento di razionalizzazione ed efficientamento del servizio reso ai cittadini. Escludo categoricamente il ricorso sistematico all’aumento tariffario e mi atterrò all’esito degli accertamenti che ho disposto avvalendomi di due tecnici, il Prof. Vito Iorio e il Dottor Ercole Trerotola, che stanno già lavorando sul tema».
«Le giustificazioni ex post lasciano il tempo che trovano – ha concluso il presidente di Regione, Vito Bardi -. Noi abbiamo il dovere di guardare avanti ».