“POLIZIA E CITTADINI NELLA RESISTENZA”
La Spezia e Muro Lucano per i “martiri dimenticati” con un libro di Marangione e Trani e uno spettacolo di Mugnano
Il mese di maggio vedrà due iniziative accomunare le città di La Spezia e Muro Lucano: il 12 una cerimonia commemorativa con lo scoprimento di una stele lapida in ricordo di due Commissari, sottufficiali e guardie di PS, Amodio e Vigilante, che il 23 novembre del 1944 furono arrestati dalle SS e deportati nel campo di sterminio di Mauthausen senza farvi ritorno.
Il 28 maggio invece si terrà un importante evento presso l’Università delle Tre Età di Muro Lucano, con la partecipazione di Tarcisio Trani, co-autore insieme a Vicenzo Marangione, autore del libro “Polizia e cittadini”.
Nell’occasione verrà riproposto il testo teatrale con le letture a cura dei ragazzi del Liceo Scientifico “Pasolini” di Muro.
Il libro “Polizia e cittadini nella resistenza. I martiri dimenticati”, racconta un periodo drammatico della storia italiana, quello del fascismo, e di alcuni eroi che non esitarono a sacrificare la propria libertà e la propria vita per dare al Paese un nuovo respiro: quello della Libertà.
Il volume i sviluppa dal 1921 fino al 1944, tratta la storia degli anni del regime fascista nella provincia di La Spezia, che vide come protagonisti la grande maggioranza dei poliziotti in servizio i quali furono oppositori al nazifascismo con grande umanità aiutando i cittadini che avevano bisogno di un lasciapassare, o di espatriare.
Il loro sacrificio lavorando in questa cittadina è una storia sconosciuta a molti e che merita di essere raccontata. Gli autori, che sono anch’essi due ex poliziotti, hanno intrapreso un minuzioso lavoro di recupero dei documenti, durato quattro anni, per rendere giusta memoria al sacrificio di quei poliziotti che, nonostante gli ordini della milizia che prendeva il posto della polizia, soccorsero molti cittadini, subendo l’assalto alla questura della Brigata Nera e, una volta scoperti, furono deportati nel campo di concentramento di Mathausen e nei campi di lavoro a Bassano del Grappa.
Di altri poliziotti non si sono più avute notizie, probabilmente morti di stenti e maltrattamenti non facendo più ritorno a casa. Tra questi uomini valorosi da ricordare c’è il commissario Lodovigo Vigilante, il commissario Nicola Amodio e gli agenti Annibale Tonelli, Domenico Tosetti e ancora molti altri.
In particolare i commissari Amodio e Vigilante, organizzarono silenziosamente ma con forte senso del dovere, una squadra all’interno della Questura spezzina per aiutare i cittadini perseguitati dal regime fascista.
Gli autori hanno voluto ricordarli perché non furono commemorati come meritavano e forse anche dimenticati. Hanno lavorato tra fascicoli, giornali, interviste a parenti e conoscenti, girando l’Italia.
Citando una frase di Tarcisio Trani, ”abbiamo ridestato echi e voci dai silenzi, supplendo al disagio del vuoto; dai ricordi sepolti abbiamo voluto darne rialzo valoriale perché le scelte coraggiose di quei tempi ritrovassero finalmente la loro luce…”
Tra queste storie ce n’è una che tocca molto da vicino il comune di Muro Lucano, quella del commissario Vigilante che nel 1931 venne mandato proprio a Muro : in quell’anno in Italia, sotto il regime fascista, assunse valore di legge il nuovo Codice Rocco che prevedeva la pena di morte anche per reati di natura non politica, andava punita la persona che veniva giudicata nelle sue componenti fisiche, psichiche, sociali e ambientali durante il processo. Vigilante riesce a sedare alcuni fermenti della popolazione in seguito agli scioperi indetti dai contadini a causa di una crisi del comparto agricolo dovuto alla forte siccità determinatasi nel 1931. Il Commissario Vigilante seppe circoscrivere la rivolta avvalendosi di una sparuta forza pubblica e intavolando con i dimostranti trattative volte a rasserenare la situazione.
Dopo sei giorni, sempre a Muro Lucano si tenne il comizio di Michele Petraccone, segretario politico e Podestà, dal quale nacquero contrasti politici tra il commissario Vigilante ed il Prefetto di Potenza Giovanni Oriolo che lo fece trasferire in Sardegna.
Da questo libro è stata tratta un’opera teatrale: “Se siamo qui e non altrove”, della termolese Maria Carmela Mugnano dedicato alla memoria dei Commissari Capo Vigilante e Amodio. L’autrice ha già pubblicato un romanzo, dei monologhi teatrali e poesie, è stata premiata in molti concorsi di Poesia e di Teatro in tutta Italia. Il testo teatrale con le letture sarà interpretato dai ragazzi del Liceo Scientifico “Pasolini” di Muro.
È naturalmente dedicato a tutti gli altri Agenti dei quali non si hanno avuto più notizie.
L’opera racconta dell’arresto dei due commissari, gli interrogatori durante l’occupazione tedesca e l’ultimo verosimile dialogo tra i due, prima dell’uccisione.