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IL BORGO LA MARTELLA COMPIE 69 ANNI DI STORIA

Commemorata la ricorrenza della realizzazione del progetto di residenza sociale voluto da De Gasperi e Olivetti

A pochi chilometri da Matera tra il 1952 e il 1954 venne costruito il borgo La Martella su progetto di Ludovico Quaroni e altri prestigiosi architetti. Si trattava di uno dei più rilevanti progetti di edilizia sociale sviluppati in quegli anni da Adriano Olivetti e aveva come scopo quello di accogliere la popolazione sfollata dai Sassi.
Grande merito per il risanamento dei Sassi e per la realizzazione del borgo La Martella, la ebbe De Gasperi il quale è stato ricordato in una stele commemorativa affissa nella piazza del borgo negli anni 50.
Una piazza che divenne l’emblema del luogo in cui si intese porre rimedio con la legge speciale del ‘52 alla:-Vergogna nazionale dei Sassi-
Ebbene proprio in questa piazza che porta il nome Montegrappa si è celebrato oggi il 69esimo anniversario dalla costituzione del borgo La Martella, con un vero e proprio tripudio dei piccolissimi studenti martellesi delle scuole materne e primarie che, mano al cuore, hanno tutti quanti intonato l’inno italiano di Mameli. Subito dopo ha preso la parola il sacerdote della parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli della Martella, don Gianpaolo Grieco che ha espresso un proponimento per tutti sul futuro del borgo che :- Sia sempre più bello di speciale!- Particolarmente ricco di emozione è stato l’intervento del direttore generale della Fondazione Matera- Basilicata 2019, Giovanni Oliva che ha sottolineato il suo -Orgoglio di essere prima ancora che un materano, un martellese doc-
Nel corso dell’evento si è ricordato anche il gruppo di lavoro -Camminiamo verso i settant’anni del borgo- che, nato di recente ha l’intento di restituire al borgo quella identità per cui era stato progettato da Olivetti. Al termine di tutti i discorsi commemorativi e dopo gli auguri fatti al borgo dallo storico rappresentate martellese Paolo Paladino, in attesa che qualcuno dell’amministrazione comunale arrivasse per portare i saluti istituzionali del Sindaco, i bambini non hanno saputo resistere nello scatenarsi in una verace tarantella in vernacolo, quella dei loro bisnonni, coloro che per primi videro il sogno di Adriano Olivetti prendere forma.

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