COLPE DEL PASSATO: LA SOLITA CANTILENA
L’ex sindaco del capoluogo Vito Santarsiero interviene sulla richiesta di Guarente di avere fondi per il Comune
Il “salvagente” chiesto dal Comune di Potenza per avitare un nuovo dissesto alla Regione Basilicata continua a far discutere.
La manovra finanziaria che verrà discussa domani in Aula lascia perplesso più di qualcuno. L’audizione del primo cittadino di Potenza nelle Commissioni congiunte non ha dipanato i dubbi, anzi. Il racconto di quei conti economici che se pur da Guarente definiti «perfettamente in ordine» hanno lasciato a secco le casse comunali ha avviato un nuovo dibattito.
A dire la sua sulle questioni del Comune di Potenza l’ex sindaco Vito Santrsiero che con un post social che riportiamo integralmente: «Si chiedono oltre 30mln€ alla regione per l’amministrazione comunale di Potenza senza alcuna chiara spiegazione o progetto strategico.
Unica giustificazione è che il tutto è dovuto alle difficoltà derivanti dalle colpe del passato e del dissesto.
Solita cantilena! Potrei chiudere il discorso ricordando quanto affermato dal sindaco De Luca e dalla sua giunta dopo l’approvazione del rendiconto finanziario 2017; si dichiarò con enfasi che finalmente si usciva dal dissesto finanziario del 2014 e che “si è riusciti a riportare iI bilancio in attivo”. Chi , dunque, dice la verità? Mi preme però sottolineare anche altro e far emergere alcune verità . Il Comune di Potenza al 31 dicembre 2020 ( ultimo rendiconto approvato) presenta un debito per mutui pari a 150mln€ e un disavanzo di 80mln€.
Al 31 dicembre 2013 il debito per mutui era pari a 135mln€ e il disavanzo era di 14 mln€. Si scelse politicamente la dissennata strada del dissesto ; il Consiglio Comunale , venendo meno al suo mandato e agli obblighi di legge , rinunciò a discutere del bilancio, a discutere cioè di programmi, di entrate e di tagli; rinuncio’ finanche ad utilizzare oltre 10mln € ( che l’amministrazione aveva pagato e che andavano subito riscossi dopo la sentenza del Consiglio di Stato) derivanti dalla vicenda Giocoli -Murate, somme peraltro ancora oggi non riscosse.
Quel Consiglio Comunale restò poi silenzioso anche quando, non a caso,si mandó via l’assessora al bilancio la dott.ssa Martoccia, vera esperta del settore che stava lavorando proprio alla chiusura di quel bilancio.
La Commissione straordinaria di liquidazione successivamente nominata dal Ministero, ha chiuso i suoi lavori certificando che al 31/12/2013 era presente una massa attiva superiore a quella passiva di 13mln€ che già da sola, questa sentenza, pone la domanda: perché si decise di fare il dissesto? La stessa Commissione restituisce al Comune 23 mln€ in liquidità e 9 mln€ di somme da riscuotere.
Quindi l’Amministrazione De Luca parte senza debiti residui, con 32 mln€ ricevuti dalla Commissione di liquidazione e ben 42mln€ di somme ricevute dalla Regione.
Un totale di 74 mln€ a disposizione del bilancio, senza tener conto che il comune dal 2014 ( grazie ad una battaglia Anci )non ha dovuto sostenere nessun onere per le spese del Tribunale che aveva determinato esborsi non restituiti per 27mln€ tra il 2004 e il 2014. D’altro canto, bisogna tener conto anche dei milioni di euro derivanti dalla vicenda Giocoli- Murate.
A questo punto la domanda nasce spontanea: ” perché mai servono oggi tutti questi soldi, cosa è successo in questi anni?”. Non solo ma mi preme anche ricordare che sempre tra il 2004 e il 2014 l’amministrazione ha prelevato dalla propria spese corrente somme pari a circa 14mln€ per pagare le rata mutuo derivanti dal vecchio dissesto e non coperte dalla vendita di immobili autorizzata dal ministero.
Quella del dissesto 2014 e di quanto poi accaduto resta una pagina buia e dolorosa della città consumatasi con una narrazione falsata e tendenziosa. Molto spesso si dimentica che le istituzioni sono luogo di amministrazione per il bene pubblico e non già luogo di politica e di poltrone da occupare. In ultimo ancora una vicenda rimasta senza risposte veritiere e precise: quella del contratto falsato per il tpl a Potenza che ha avuto come effetto di vedere il comune chiamato a pagare spese al posto della ditta.
Tutti temi ( chi più politici di loro?) rispetto ai quali purtroppo ho da registrare ancora il silenzio del mio partito cittadino».